Questò è un pane pieno di buoni propositi e dedicato alla salute. Per adesso l'ho fatto solo due volte con la farina di miglio, e diciamo che proprio questo è stato il terzo tentativo di pane con semi e farine mischiate, ma da che ho nel frigo il LM, mi stò sbizzarrendo e il pane non lo compro più, vediamo fino quando dura questo colpo di fulmine per il lievito madre... speriamo tanto, non vorrei dare un limite perché mi diverte pure e per adesso, a distanza di un paio di mesi (e un pane ogni settimana) mi sento ancora emozionata al vedere le "creature gonfiarsi, cuocere e diventare croccante e buone!
Dopo questo pane al miglio ho notato che non doso tanto l'acqua ma che ne metto a seconda vedo l'impasto, e sopratutto i tempi di lievitazione non sono sempre gli stessi, mi prendo il tempo di lievitazione con più calma, quasi non ci penso, lascio lì bella calda la ciotola lontana da correnti d'aria, a volte passano 8 ore ma a volte 10 o 12, ma io il pane continuo a farlo e a sperimentarci. Quello che però mi scrivo, sono tutte quelle piccole sorprese "peggioramenti e miglioramenti" che fano della panificazione a casa, una specie di alchimia con profumo di buono!
Ingredienti
200 gr. di rinfreschi di lievito madre madre
300 gr. farina 0
200 gr. farina di miglio biologica
50 gr. di semi di lino
1 cucchiaio di melassa di barbabitole
300 gr. di acqua tiepida
13 gr. di sale
Venerdì ore 22.00In una ciotola grande , con metà dell'acqua (tiepida) scioglierci i rinfreschi di lievito madre e la melassa. Coprire con un pano e lasciare al caldo per qualche lontano di correnti d'aria, il tempo di preparare le farine. Mischiarle setacciandole, aggiungere i semi di lino, il sale e mischiare bene. Versare nella ciotola col lievito e impastare aggiungendo il resto dell'acqua, (come al solito io impasto a mano, ancora niente macchinario...)
Lavorare l'impasto per 10/15 minuti, impastando e ripiegandola su se stessa.
Creare una palla e adagiarla in una ciotola grande, io preferisco di plastica, e ungerla con dell'olio di oliva così quando questa lievita non si appiccicherà alle pareti. Incidere due tagli, sopra il panetto, a croce. Coprire con un canovaccio o coperchio e fare lievitare (deve gonfiarsi raddoppiando il volume).
Sabato ore 00.30Rimpastare per qualche altro minuto e stenderla, grossolanamente, creando un rettangolo e arrotolarlo, rimanendo con una forma allungata da filone. Ripetere, stendendola di nuovo con le mani creando sempre un rettangolo e arrotolare, deve sembrare un cannoncino. Farci delle incisioni sopra la pagnotta, con un coltello, io ho fatto una "S"!
Adaggiare la forma su una teglia grande con sotto della carta a forno unta con dell'olio di oliva e riporre dentro il forno, spento e col lo sportello socchiuso lasciandolo a lievitare tutta la notte. Per non fare allargare tropo la forma durante la lievitazione, ci ho messo due bottiglie affianco.
Sabato ore 08.30Levare le bottiglie e accendere il forno a 210. Per 15 minuti. Abbassare la temperatura a 180 per altri 40 minuti fino che è dorato sopra.
(come sempre, da specificare che ogni forno è a sé, il mio poi, non vi stò a raccontare...!)
Questo pane ha un sapore molto particolare, un po' dolcino dato dalla farina di miglio, ciò fa che sia buono anche da mangiare da solo, di fatti, se non lo mettevo via finiva in giornata! Anche perché si conserva a lungo, 3 giorni tutti ed è buono come il primo giorno, bastano pochi accorgimenti, come avvolgerlo in un strofinaccio di cottone pulito e poi metterlo dentro un sacchetto di carta.
L'abbiamo provato spalmandoci della marmellata, salse, patè... sempre buonissimo. Provato anche a condirlo con con delle lenticchie e un filo d'olio extra vergine, ci abbiamo fato merenda!
Il miglio lo si sà che è un tocca sana per il corpo, lo dico spesso, quando pubblico qualcosa dove centra il miglio, ma curiosando in giro ho trovato una storia simpatica ed è che:
"Nel 1378, Venezia assediata dai Genovesi si salvò grazie al miglio stoccato nei suoi magazzini."
Mi chiedevo, avranno fatto anche loro, il pane con la farina del miglio?
Note:
Ho copito che la ciotola è meglio che sia di plastica, che non di vetro, quest'ultimo è un materiale tropo fredo e l'impasto non lievita abbastanza.
Volevo mettere, almeno una foto con l'impasto in mezzo alle bottiglie, ma non le ho trovate più! Peccato perché era simpatico e rendeva l'idea di quanto aveva lievitato durante la notte...
mercoledì 30 gennaio 2013
martedì 22 gennaio 2013
PICI, fagioli cavolo e pancetta
"Pici con delito" o"I pici della memoria..."
...fa lo stesso, perché di sicuro ce li ricorderemo, tanto io come mio marito!
Qui, in casa Esteve/Bellocchio sonno già due domeniche che si picia, ma questa domenica è stata più movimentata di quello che ci aspettavamo.
Di solito gli incidenti in cucina succedono, e se di mezzo ci sono io, ne potete essere più che certi (qualcosa combino senza volere di colpa) che mi faccio del male. Questa volta però, è tutta colpa del maiale…
Volevo fare dei pici semplici, perché come ha raccontato Patty di Andante con gusto (la vincitrice di questo MTC ) questa è una pasta umile, nata in terre preziose. Ed io, quando penso a qualcosa di umile e prezioso, lo sapete già… subentra la nostalgia e mi vengono in mente i miei, le mie radici: la campagna, gli orti, le vite e le montagne, l'acqua fresca del fiume e dopo, quelle colline, la brezza del mare.
Ricordo quando i nonni avevano il maiale, uno solo, che con l'arrivo del freddo "diventava" prosciutto e salame, butifarra e llangonissa, lonza e cansalada (una specie di pancetta conservata con spezie e sale) ed è di questa cansalada che mio nonno ne va pazzo.
Da sempre, a casa, è una abitudine cenare ogni tipo di verdura cotta e quella che avanza si mangia a l'indomani, a volte anche a colazione!
Si fa saltare in padella fino a quando comincia a farsi la crosticina. Trovo che così sia più gustosa della sera prima… e in realtà lo è! Perché in padella, prima, si è fatta rosolare una fetta di questa cansalada con magari qualche spicchio d'aglio, e allora la giornata è un'altra cosa, gira molto meglio! Ed ecco che centra il maiale…
Una delle combinazioni di verdura cotta che amo di più, sono i cavoli romani con i fagioli bianchi (meglio se sono les mongetes del ganxet) ma qua sono introvabili. Questo abbinamento, saltato in padella come ho detto prima, lo ritengo la fine del mondo, anche perché i fagioli si sciolgono creando una specie di cremina…! Capite adesso perché ci ho voluto condire i pici?
Beh… mi sono messa comoda e ho impastato. Per comoda intendo tutta e maglietta a bretelle, quando cucino ho caldo, al contrario di mio marito, che ha freddo e non vuole abbassare termostato sotto i 21 gradi, così mi vesto d'estate.
E tale e come la volta scorsa, la pasta non si è smentito, un vero spettacolo!
Ma è stato preparando il sugo, per condire i pici, che è successo il delitto. Qualcosa che era dentro la padella (il maiale) è esploso con cattiveria, io non l'ho visto perché ero di spalle e non mi sono accorta, (a parte che ho una soglia del dolore molto alta) ma quando mi sono girata, dando la schiena a mio marito, questo ha cominciato a ridere ed mi è venuta incontro, salvandomi da una fetta di pancetta che avevo incollata su una spalla!
E tale e come la volta scorsa, la pasta non si è smentito, un vero spettacolo!
Ma è stato preparando il sugo, per condire i pici, che è successo il delitto. Qualcosa che era dentro la padella (il maiale) è esploso con cattiveria, io non l'ho visto perché ero di spalle e non mi sono accorta, (a parte che ho una soglia del dolore molto alta) ma quando mi sono girata, dando la schiena a mio marito, questo ha cominciato a ridere ed mi è venuta incontro, salvandomi da una fetta di pancetta che avevo incollata su una spalla!
Di fatti, è una vita che siamo abbonati alla crema per ustioni…!
A parte l'aggressione della pancetta, in nostro pranzo ha avuto un lieto fine, e il giallo si è risolto, la fetta di pancetta incriminata è finita in pattumiera e Frida, dopo l'esplosione, non faceva altro che andare in cucina e guardare i fornelli!
Ingredienti per 4:
200 gr. farina 00
100 gr. farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d'olio estra vergine
1 pizzico di sale
acqua q.b.
La preparazione per la pasta è sempre la stessa, (quella data da Patty) che ho già utilizzato anche pergli altri pici in zucca...
Miscelare le due farine, setacciarle, e poi creare una fontana. Versarci l’olio, il pizzico di sale e pian piano l’acqua e mentre s'incorpora la farina con una forchetta. Quando questa comincerà a stare insieme impastare con più energia (con il palmo delle mani vicino ai polsi). Se l'impasto lo richiede, aggiungete acqua o farina.
Piegare la pasta su se stessa come quando s'impasta la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene. Così otterrete una pasta stupenda, morbida, liscia ed elastica.
preparare il sugo....
Ingredienti per 4:
170 gr. di fagioli bianchi (cotti)
350 gr. di cavolo romano (cotto)
75 gr. di pancetta (2 fette larghe 5mm.)
3 spicchi d'aglio
olio estra vergine
1 pizzico di sale
peppe a piacere
Il giorno prima mettere a bagno i fagioli. Io ne ho messo 400 gr., quelli che avanzano li surgelo o ci cucino altro. Cambio 3 volte l'acqua dell'ammollo, e poi le metto a bollire in acqua fredda insieme a una foglia di alloro e un pezzettino di alga kombu (per igas... l'aria...). La cottura dipenderà molto del tipo di fagioli, ma anche della quantità di calcare dell'acqua, potete anche cuocerei con la pentola a pressione, ma io non li ho mai fatti. Salare una volta spento il fuoco, girare e fare insaporire qualche minuto.
Prendere il cavolo romano, dividere le cime, lavare e lessarle in acqua volente e salata. quando è morbido, scolare e mettere da parte.
In una padella piutosto grande rosolare gli spichi d'aglio un po' schiacciati, aggiungere le fette di pancetta fatte a pezzi grossolani e fare insaporire l'olio. Quando la pancetta è bella croccante (e mi raccomando, fatte attenzione a non darli mai le spalle...) versare i fagioli ben scolati, fare dorare e poi aggiungere il cavolo. Amalgamare il tutto e allo stesso tempo schiacciare un pò.
Ingredienti per 4:
200 gr. farina 00
100 gr. farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d'olio estra vergine
1 pizzico di sale
acqua q.b.
La preparazione per la pasta è sempre la stessa, (quella data da Patty) che ho già utilizzato anche pergli altri pici in zucca...
Miscelare le due farine, setacciarle, e poi creare una fontana. Versarci l’olio, il pizzico di sale e pian piano l’acqua e mentre s'incorpora la farina con una forchetta. Quando questa comincerà a stare insieme impastare con più energia (con il palmo delle mani vicino ai polsi). Se l'impasto lo richiede, aggiungete acqua o farina.
Piegare la pasta su se stessa come quando s'impasta la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene. Così otterrete una pasta stupenda, morbida, liscia ed elastica.
Farla riposare avvolta nella pellicola trasparente, una mezz’ora.
Passata mezz'ora... prelevare un pezzetto d'impasto e formare una pallina, lavorarla sulla spianatoia stendendola con il matterello fino a uno spessore di un centimetro. con un coltello ricavarne varie strisce, larghe un centimetro e procedere a "filare" i pici! La tecnica è quella che, da piccoli, facevamo a scuola con la plastilina o con il fango: rollando il pezzo de pasta con il palmo delle mani verso l'esterno. Ogni picio va infarinato in modo
che non si attacchino l'uno con l'altro e lasciare riposare.
preparare il sugo....
Ingredienti per 4:
170 gr. di fagioli bianchi (cotti)
350 gr. di cavolo romano (cotto)
75 gr. di pancetta (2 fette larghe 5mm.)
3 spicchi d'aglio
olio estra vergine
1 pizzico di sale
peppe a piacere
Il giorno prima mettere a bagno i fagioli. Io ne ho messo 400 gr., quelli che avanzano li surgelo o ci cucino altro. Cambio 3 volte l'acqua dell'ammollo, e poi le metto a bollire in acqua fredda insieme a una foglia di alloro e un pezzettino di alga kombu (per i
Prendere il cavolo romano, dividere le cime, lavare e lessarle in acqua volente e salata. quando è morbido, scolare e mettere da parte.
In una padella piutosto grande rosolare gli spichi d'aglio un po' schiacciati, aggiungere le fette di pancetta fatte a pezzi grossolani e fare insaporire l'olio. Quando la pancetta è bella croccante (e mi raccomando, fatte attenzione a non darli mai le spalle...) versare i fagioli ben scolati, fare dorare e poi aggiungere il cavolo. Amalgamare il tutto e allo stesso tempo schiacciare un pò.
Cuocere i pici, nell'acqua bolente già salata (conviene spolverarli e immergerli delicatamente).
Scolarli e versarli nella padella amalgamandoli al sugo, aggiungere un filo d'olio e una volta impiagati macinarci un po' di pepe (per me poco plis!).
Ci siamo un'altra volta, donne del Menu turistico e Andante con gusto... per voi questi pici e delitto svelato!
sabato 19 gennaio 2013
Involtini di VERZA, funghi e patate
Come dice la tradizione: La verza è più buona se viene raccolta dopo la prima gelata.
Ma come questa è una cosa che non si può sapere, visto che le ho presse al supermercato, le ho tenute all'intemperie (balcone/terrazzo) a gelare, dentro un sacchetto di carta.
In ogni modo siamo a gennaio e sono sicura che a questo punto, qualsiasi verza, ha preso più di una gelata... anche neve, e una nebbia assurda, almeno dalle mie parti... e chi più ne ha più ne metta, ma queste povere verze ne hanno passate di toste, sicuramente saranno morbide, saporita e facile da cuocere!
Sapete quanto amo le crocifere vero? Secondo me, ci si può svizarrire, perciò non ho mai paura a prenderne due in vece di una, perché ci faccio di tutto, anche il ragù... ormai il ragù verzatile non manca mai a casa in questo periodo. Ma con le foglie più grosse, questa volta ci ho fatto gli involtini ripieni di funghi e patate, legate con un po' di besciamella.
100 gr. di emmental (grattugiato)
30 gr. di parmigiano (grattugiato)
100 ml. di latte intero
Besciamella
250 di latte intero
25 gr. di burro
25 gr. di farina
sale e noce moscata
Ma come questa è una cosa che non si può sapere, visto che le ho presse al supermercato, le ho tenute all'intemperie (balcone/terrazzo) a gelare, dentro un sacchetto di carta.
In ogni modo siamo a gennaio e sono sicura che a questo punto, qualsiasi verza, ha preso più di una gelata... anche neve, e una nebbia assurda, almeno dalle mie parti... e chi più ne ha più ne metta, ma queste povere verze ne hanno passate di toste, sicuramente saranno morbide, saporita e facile da cuocere!
Sapete quanto amo le crocifere vero? Secondo me, ci si può svizarrire, perciò non ho mai paura a prenderne due in vece di una, perché ci faccio di tutto, anche il ragù... ormai il ragù verzatile non manca mai a casa in questo periodo. Ma con le foglie più grosse, questa volta ci ho fatto gli involtini ripieni di funghi e patate, legate con un po' di besciamella.
ingredienti per 6 involtini:
6 foglie grosse di verza
300 gr. di funghi (il peso corrisponde una volta puliti e tagliati)
1 patata media
30 gr. di parmigiano (grattugiato)
100 ml. di latte intero
Besciamella
250 di latte intero
25 gr. di burro
25 gr. di farina
sale e noce moscata
Per prima preparare la besciamella. In una teglia o padella, sciogliere il burro, quando questo è appena sciolto versare la farina. Girare con un mestolo di legno e farla tostare leggermente. Aggiungere pian piano il latte, scaldato a parte. Fare addensare senza smettere di mescolare, aggiustare di sale e aggiungere noce moscata. Mettere da parte.
Lavare bene e con delicatezza le foglie di verza e farle sbollentare in una pentola grande con acqua salata e bollente. Quando sono morbide scolarle e passarle sotto l'acqua fredda, fare raffreddare e nel mentre sbucciare la patata e farla a dadini molto piccoli. Farli rosolare in padella con dell'olio extra vergine e dopo qualche minuti aggiungerci i funghi, puliti e trifolati. Salare e cuocere fino che i funghi sono ben cotti. Una volta pronto versare nella besciamella e amalgamare il tutto.
Prendere una foglia di verza alla volta e aprirla, allisciare e togliere i nervo centrale in modo di poterle arrotolare più facilmente.
Dividere il ripieno in sei porzioni, riempire ogni foglia e arrotolarla. Adagiare gli involtini dentro una pirofila, unta con un filo d'olio. Bagnarli con il latte e cospargere con i due formaggi. Cuocere, con il forno già caldo, per 30 minuti a 180 C° e poi grigliare per qualche minuto per fare quella deliziosa crosticina dorata... quella che fa check-creck quando mordi!
Prendere una foglia di verza alla volta e aprirla, allisciare e togliere i nervo centrale in modo di poterle arrotolare più facilmente.
Dividere il ripieno in sei porzioni, riempire ogni foglia e arrotolarla. Adagiare gli involtini dentro una pirofila, unta con un filo d'olio. Bagnarli con il latte e cospargere con i due formaggi. Cuocere, con il forno già caldo, per 30 minuti a 180 C° e poi grigliare per qualche minuto per fare quella deliziosa crosticina dorata... quella che fa check-creck quando mordi!
Nota 1: E' risaputo ma io lo ricordo lo stesso, che i funghi, meglio non lavarli passandoli sotto l'acqua. Meglio pulirli con un strofinaccio morbido e pulito, magari un pò inumidito, e con delicatezza togliere la terra o resti d'erba.
Nota 2: Come funghi, per il ripieno, potete usare anche il comune champignon che magari ha anche un gusto più deciso, ma è sempre fungo di coltivo, lo stesso che l'Orecchione o anche fungo a "ostrica" come viene a volte chiamato il "pleurotus ostreatus". Ho sentito dire, e poi mi sono informata, che una delle sue proprietà sia quella di abbassare il colesterolo. Come al solito però, se ne dobbrevero mangiare a balangate per avere un risultato evidente (nel caso qualcuno di voi soffra di colesterolo alto), ma di sicuro mangiarne una volta ogni tanto male non fa, anzi!
lunedì 14 gennaio 2013
PICI in Zucca...
... e in zucca ho anche altro! Ma ultimamente, con questò freddo e il male alle ossa, ho zero voglia di uscire alla ricerca dell'ingrediente magico. E dico magico perche questo MTC sarà una sfilata di piatti e ricette da fabola! State a vedere...
Questa volta sono i pici a fare da padroni in casa del MTC , grazie a Patty di Andante con gusto, vincitrice del mese scorso, che molto passionalmente ci ha donato questa ricetta.
E non posso fare a meno di ringraziarla, perché una pasta così... (sexi) non l'avevo mai fatta! D'altro canto però, tutte le proposte del MTC sono state per me un scoperta e questa non poteva essere di meno!
Ma questo impasto... così morbido ed elastico mi è rimasto nel cuore, e il lavoro del "picciare" è diventato un piacere!
Ci ho dormito su per quasi 2 giorni, tra letto e divano, e come vi dicevo con ossa doloranti, che alla fine ho fatto ricorso al pensiero laterale (sempre di "zucca" si tratta) e così, pensando e piccando il piatto si è fatto da solo!
In casa avevo mezza zucca, regalata dai miei suoceri, e da lì è partita l'inspirazione. Mettiamo la dolcezza della zucca, aggiungiamo la sapidità dei cipollotti e la croccantezza delle nocciole tostate, magari con il tocco profumato della salvia e il rosmarino...
Lo so, è un sugo semplice, con ingredienti poveri che avevo alla mano, ma vi assicuro che una volta conditi i pici... picchiare, per me, non sarà mai più la stessa cosa...
Questa volta sono i pici a fare da padroni in casa del MTC , grazie a Patty di Andante con gusto, vincitrice del mese scorso, che molto passionalmente ci ha donato questa ricetta.
E non posso fare a meno di ringraziarla, perché una pasta così... (sexi) non l'avevo mai fatta! D'altro canto però, tutte le proposte del MTC sono state per me un scoperta e questa non poteva essere di meno!
Ma questo impasto... così morbido ed elastico mi è rimasto nel cuore, e il lavoro del "picciare" è diventato un piacere!
Ci ho dormito su per quasi 2 giorni, tra letto e divano, e come vi dicevo con ossa doloranti, che alla fine ho fatto ricorso al pensiero laterale (sempre di "zucca" si tratta) e così, pensando e piccando il piatto si è fatto da solo!
In casa avevo mezza zucca, regalata dai miei suoceri, e da lì è partita l'inspirazione. Mettiamo la dolcezza della zucca, aggiungiamo la sapidità dei cipollotti e la croccantezza delle nocciole tostate, magari con il tocco profumato della salvia e il rosmarino...
Lo so, è un sugo semplice, con ingredienti poveri che avevo alla mano, ma vi assicuro che una volta conditi i pici... picchiare, per me, non sarà mai più la stessa cosa...
Ingredienti per 4:
200 gr. farina 00
100 gr. farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d'olio estra vergine
1 pizzico di sale
acqua q.b.
Miscelare le due farine (io le ho passate nel setaccio) e poi creare una fontana. Versarci l’olio, il pizzico di sale e pian piano versare l’acqua mentre s'incorpora la farina con una forchetta. Conviene non esagerare con il sale perché questo indurisce la pasta. Quando questa comincerà a stare insieme impastare con più energia (con il palmo delle mani vicino ai polsi). Se l'impasto lo richiede, aggiungete acqua o farina.
Come spiega Patty: ...piegare la pasta su se stessa come quando s'impasta la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
200 gr. farina 00
100 gr. farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d'olio estra vergine
1 pizzico di sale
acqua q.b.
Miscelare le due farine (io le ho passate nel setaccio) e poi creare una fontana. Versarci l’olio, il pizzico di sale e pian piano versare l’acqua mentre s'incorpora la farina con una forchetta. Conviene non esagerare con il sale perché questo indurisce la pasta. Quando questa comincerà a stare insieme impastare con più energia (con il palmo delle mani vicino ai polsi). Se l'impasto lo richiede, aggiungete acqua o farina.
Come spiega Patty: ...piegare la pasta su se stessa come quando s'impasta la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Così si ottiene una pasta stupenda! Morbida, liscia ed elastica.
Farla riposare avvolta nella pellicola trasparente, una mezz’ora. Nel mio caso, il tempo di preparare il condimento!
Passata mezz'ora, prelevare un pezzetto d'impasto e formare una pallina, lavorarla sulla spianatoia stendendola con il matterello fino a uno spessore di un centimetro. con un coltello ricavarne varie strisce, larghe un centimetro e procedere a "filare" i pici! La tecnica è quella che, da piccoli, facevamo a scuola con la plastilina o con il fango: rollando il pezzo de pasta con il palmo delle mani verso l'esterno. Ogni picio va infarinato in modo che non si attacchino l'uno con l'altro.
Poi, a l'ora di cuocerli, conviene spolverarli e immergerli delicatamente nell'acqua bolente e già salata.
Ingredienti per il sugo:
400 gr. di zuca (gia pulita e fatta a dadini piccoli)
2 cipollotti
50 gr. di nociole (io le ho tostate il forno)
salvia e rosmarino a piacere (io ne ho messo poco)
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extra vergine
acqua e sale q.b.
In un tegame, con abbondante olio extra vergine, soffriggere il cipollotto tritato fine e quando è morbido aggiungere la zucca e farla imbiondire. Versare il vino e sfumare. Aggiungere acqua sufficiente in modo di poter cuocere bene la zucca.
Pestare le nocciole tostate, metà versarle nel sugo e l'altra metà metterla da parte.
Quando la zucca è cotta e morbida, che comincia a sciogliersi, spegnere il fuoco e aggiungere gli aromi, se serbe un filo d'olio e controllare di sale.
Scolare i pici, (attenzione perche cuociono in fretta) condirli con il sugo e cospargerli con il resto delle nocciole pestate.
Con questi Pici partecipo al MTC di gennaio. E adesso cara Patty, Alessandra e Daniela...
...che la forza dei pici sia con voi!!!