20.30
Giovedì scorso, tornati dall'ufficio...veloce, veloce, perchè c'e la riunione di condominio tra mezza ora. Ma chi se lo ricordava!?
Non ho niente pronto, il frigo è il deserto dei tartari!
In mio aiuto salta lo speck, già aperto ieri sera, una melanzana single da due giorni e 5 noci che ballano da sole nel cesto dei frutti secchi!
20.55
lavo la pentola, la padella i due piati le due forchette e i due bicchieri.
Mi lavo i denti e vado alla riunione... uff in tempo!
spaghetti
1melanzana
5 fette di speck
5 noci
olio extra vergine
formaggio grattugiato (o no...)
Mettere l'acqua a bollire. In una padella con dell'olio extra vergine sofrigere un pizzico di porro e cuocere la melanzana, pelata e fatta a dadini molto piccoli. Buttare gli spaghetti. Tagliare lo speck a strisce e saltare in padella con le melanzane quando queste sono già quasi cotte. Rompere le noci farle a pezzettini, saltare sempre in padella con lo speck e la melanzana. Scolare la pasta, versarla nella padella, amalgamare e servire! Se gustate, anche con un pò di formaggio sopra, perche no!.
domenica 27 febbraio 2011
sabato 26 febbraio 2011
Un Matrimonio come pochi! (dentro una cocotte!)
Amo gli ortaggi e questo si è capito. Amo inventare con quello che ho a casa e questo lo ha capito mio marito... Amo i colori e i sapori più stravaganti... e questo lo hanno capito i miei amici. Amo cucinare perché mi rilassa e mi soddisfa, e mi riempie di allegria vedere mangiare le mie pietanze ed essere gradite...e questo? Questo l'ho capito io!
Allora sperimentando, ho preso in mano le mie nuove e belle cocottine bianche di porcellana che mi sanno tanto di cerimonia, non so perché. Allora ho pensato ad un matrimonio, si, il matrimonio di finocchio e zucca... lui vestito di bianco con scarpe e capello verde, lei tutta d'arancio con un velo sottile di cipolla dorata ... se si fossero sposati non avrebbero buttato del riso all'uscita della pentola ma ben si, semi di girasole come auspicio di buona salute, e uva passa per addolcire il resto della loro vita insieme. Poi come vuole la tradizione: "zucca bagnata zucca fortunata" la pioggia sarebbe stata una grattugiata di vero parmigiano reggiano.
(quasi quasi, questo è il racconto del nostro matrimonio, vero Leo?)
Claudia (Clodette, Claudina o Lisa, li diamo vari nomi...) era presente quando ho sfornato queste cocotte ortolane (e lo era anche al nostro matrimonio! Non per niente è una dei nostri 6 testimoni!) e così si è trovata a tavola con noi, a gustarle, e anche lei è stata vittima del: "aspetta devo fare la foto!" "..no! Sposta il bicchiere... no meglio così... no, non mi piace l'ombra della bottiglia di barbera..." si così, sposta il tovagliolo! Fatta!!!"
E vaiiiii! Alla fine si mangia!
Gli ingredienti per questo matrimonio in cocotte (2):
5 finocchi (ho provato anche con delle zucchine, buonissime, ma non ho fatto la fotto!)
300g. di zucca (io prendo le zucca intera, ne ho utilizzato poco più di 1/4)
1/2 cipolla (tipo dorata)
20g. di semi di girasole
20g. di uva passa
parmigiano reggiano grattugiato
pane grattugiato
mezzo bicchiere di spumante o vino bianco
olio extra vergine
sale
Lavare i finocchi, tagliare i "manici" e un pò il "sedere", farli a fette da 1 centimetro.
Togliere la buccia al pezzo di zucca e farne fette da 1/2 centimetro.
Ungere le cocotte con olio extra vergine e adagiare le fette di uno e dell'altro intercalandoli o pure no, (io ho provato in ambi modi ma così fa più scena) e salare.
Cospargere dei semi di girasole, qua e là, lo stesso con l'uva passa e le fette sottili di cipolla.
Condire con un filo d'olio, e un filo di spumante o vino bianco.
E per finire una spolvorata di panne grattugiato e parmigiano reggiano.
infornare per 45 minuti, se serve gratinare per un paio di minuti... il tempo di una cerimonia!
(anche se ricordo che la nostra durò di meno, fù di più il tempo che aspettammo l'arrivo dei miei suoceri!)
Con questa ricetta "cerimoniale" voglio partecipare al contest "Tutto in cocotte " da Imma
Allora sperimentando, ho preso in mano le mie nuove e belle cocottine bianche di porcellana che mi sanno tanto di cerimonia, non so perché. Allora ho pensato ad un matrimonio, si, il matrimonio di finocchio e zucca... lui vestito di bianco con scarpe e capello verde, lei tutta d'arancio con un velo sottile di cipolla dorata ... se si fossero sposati non avrebbero buttato del riso all'uscita della pentola ma ben si, semi di girasole come auspicio di buona salute, e uva passa per addolcire il resto della loro vita insieme. Poi come vuole la tradizione: "zucca bagnata zucca fortunata" la pioggia sarebbe stata una grattugiata di vero parmigiano reggiano.
(quasi quasi, questo è il racconto del nostro matrimonio, vero Leo?)
Claudia (Clodette, Claudina o Lisa, li diamo vari nomi...) era presente quando ho sfornato queste cocotte ortolane (e lo era anche al nostro matrimonio! Non per niente è una dei nostri 6 testimoni!) e così si è trovata a tavola con noi, a gustarle, e anche lei è stata vittima del: "aspetta devo fare la foto!" "..no! Sposta il bicchiere... no meglio così... no, non mi piace l'ombra della bottiglia di barbera..." si così, sposta il tovagliolo! Fatta!!!"
E vaiiiii! Alla fine si mangia!
Gli ingredienti per questo matrimonio in cocotte (2):
5 finocchi (ho provato anche con delle zucchine, buonissime, ma non ho fatto la fotto!)
300g. di zucca (io prendo le zucca intera, ne ho utilizzato poco più di 1/4)
1/2 cipolla (tipo dorata)
20g. di semi di girasole
20g. di uva passa
parmigiano reggiano grattugiato
pane grattugiato
mezzo bicchiere di spumante o vino bianco
olio extra vergine
sale
Lavare i finocchi, tagliare i "manici" e un pò il "sedere", farli a fette da 1 centimetro.
Togliere la buccia al pezzo di zucca e farne fette da 1/2 centimetro.
Ungere le cocotte con olio extra vergine e adagiare le fette di uno e dell'altro intercalandoli o pure no, (io ho provato in ambi modi ma così fa più scena) e salare.
Cospargere dei semi di girasole, qua e là, lo stesso con l'uva passa e le fette sottili di cipolla.
Condire con un filo d'olio, e un filo di spumante o vino bianco.
E per finire una spolvorata di panne grattugiato e parmigiano reggiano.
infornare per 45 minuti, se serve gratinare per un paio di minuti... il tempo di una cerimonia!
(anche se ricordo che la nostra durò di meno, fù di più il tempo che aspettammo l'arrivo dei miei suoceri!)
Con questa ricetta "cerimoniale" voglio partecipare al contest "Tutto in cocotte " da Imma
venerdì 25 febbraio 2011
MANDONGUILLES amb samfaina, ... ovvero, POLPETTE con salsa tipica catalana
"I giorni passano velocemente", "le ore scorrono più in fretta quando ti diverti" e "il viaggio di ritorno e sempre più pesante e triste che quello di andata...". Frasi che sicuramente abbiamo detto o pensato qualche volta. Ma c'e un'altra frase, che da me è abituale:
"Ma le polpette sono già finite!?"
Ne puoi fare un quintale, ne puoi fare due, ma sempre sono poche! E poi se sono accompagnatte dalla samfaina, che dire...? E la salsa più amata dalla mia famiglia, la parola magica era "mandonguilles amb samfainaaaaaa!" E tutti 6, come per incanto, eravamo seduti a tavola!
Mia mamma faceva delle mandonguilles che erano uno spettacolo. Io mi sono automaticamente nominata "assaggiatore ufficiale di polpette" (e non solo... !) e quando lei in cucina rosolava le palline di carne aspettavo girondolando intorno, affinché lei me ne facesse assaggiare una, che poi era un'altra e un'altra ancora!
Le polpette per MTC, "mandonguilles" ve le presento a forma di lumaca, per rallentare il "via" pensavo che in questo modo sarebbero durare più nel piatto, l'intenzione era buona, mah... ne piatto a chiocciola ne forchetta di legno, il risultato sempre lo stesso:
"Ma le polpette sono già finite!?"
20 Mandonguilles:
400 g. di polpa di vitellino macinata
1 uovo
3 fette di pan carrè (inzuppate nel latte)
35 g. di parmigiano grattugiato
un pò di funghi secchi di vostro
gusto (in ammollo per 30')
1 aglio
prezzemolo
sale
pepe
olio extra vergine
In un recipiente capiente sbattere l'uovo, aggiungere la carne e amalgamare. Versare il formaggio, il pan carrè, strizzato e sbriciolato, lo stesso con i funghi, poi il sale, il pepe e il prezzemolo.
Lavorare l'impasto aggiungendo del pane grattugiato. Fare delle palline tipo noce e friggerle in una padella con del olio facendole girare fino che sono cotte ben dorate. Per togliere l'eccesso d'olio posarle su carta assorbente.
L'aglio potete optare per grattugiarlo e mischiarlo all'impasto o pure insaporire l'olio dove friggere le polpette.
Samfaina (ricetta di famiglia):
2 melanzane
1 peperone rosso
1 peperone verde
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 bicchierino di brandy
1 kilo di pomodori pelati
sale
olio extra vergine
Pulire i peperoni dei semi e delle attaccature interne, ricavarne delle strisce e poi tagliare a dadini, mettere a friggere in una padella grande con del olio, mentre pelare le melanzane e farle anche a dadini, versarle nella padella insieme ai peperoni che saranno già mezzo cotti, sicuramente dovrete aggiungere altro olio e salare, amalgamare e quando le melanzane sono morbide aggiungere i pelati tritati con la forchetta, il cucchiaio di zucchero e cuocere per 15 minuti, versare il brandy e fare evaporare. Cuocere ancora fino che il sugo diventi denso e i pomodori avviano perso l'acqua.
La mamma portava a tavola una pentola enorme, piena di questo sughetto con tante polpette dentro, eravamo in 7! Poi serviva anche del pane, molto importante, perche fare la scarpetta era inevitabile...
su !!!!!
"Ma le polpette sono già finite!?"
Ne puoi fare un quintale, ne puoi fare due, ma sempre sono poche! E poi se sono accompagnatte dalla samfaina, che dire...? E la salsa più amata dalla mia famiglia, la parola magica era "mandonguilles amb samfainaaaaaa!" E tutti 6, come per incanto, eravamo seduti a tavola!
Mia mamma faceva delle mandonguilles che erano uno spettacolo. Io mi sono automaticamente nominata "assaggiatore ufficiale di polpette" (e non solo... !) e quando lei in cucina rosolava le palline di carne aspettavo girondolando intorno, affinché lei me ne facesse assaggiare una, che poi era un'altra e un'altra ancora!
Le polpette per MTC, "mandonguilles" ve le presento a forma di lumaca, per rallentare il "via" pensavo che in questo modo sarebbero durare più nel piatto, l'intenzione era buona, mah... ne piatto a chiocciola ne forchetta di legno, il risultato sempre lo stesso:
"Ma le polpette sono già finite!?"
20 Mandonguilles:
400 g. di polpa di vitellino macinata
1 uovo
3 fette di pan carrè (inzuppate nel latte)
35 g. di parmigiano grattugiato
un pò di funghi secchi di vostro
gusto (in ammollo per 30')
1 aglio
prezzemolo
sale
pepe
olio extra vergine
In un recipiente capiente sbattere l'uovo, aggiungere la carne e amalgamare. Versare il formaggio, il pan carrè, strizzato e sbriciolato, lo stesso con i funghi, poi il sale, il pepe e il prezzemolo.
Lavorare l'impasto aggiungendo del pane grattugiato. Fare delle palline tipo noce e friggerle in una padella con del olio facendole girare fino che sono cotte ben dorate. Per togliere l'eccesso d'olio posarle su carta assorbente.
L'aglio potete optare per grattugiarlo e mischiarlo all'impasto o pure insaporire l'olio dove friggere le polpette.
Samfaina (ricetta di famiglia):
2 melanzane
1 peperone rosso
1 peperone verde
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 bicchierino di brandy
1 kilo di pomodori pelati
sale
olio extra vergine
Pulire i peperoni dei semi e delle attaccature interne, ricavarne delle strisce e poi tagliare a dadini, mettere a friggere in una padella grande con del olio, mentre pelare le melanzane e farle anche a dadini, versarle nella padella insieme ai peperoni che saranno già mezzo cotti, sicuramente dovrete aggiungere altro olio e salare, amalgamare e quando le melanzane sono morbide aggiungere i pelati tritati con la forchetta, il cucchiaio di zucchero e cuocere per 15 minuti, versare il brandy e fare evaporare. Cuocere ancora fino che il sugo diventi denso e i pomodori avviano perso l'acqua.
La mamma portava a tavola una pentola enorme, piena di questo sughetto con tante polpette dentro, eravamo in 7! Poi serviva anche del pane, molto importante, perche fare la scarpetta era inevitabile...
Di solito questa salsa, da noi, accompagna diversi piatti e varia secondo la regione o piatto con la quale va servita. Questa è la ricetta degli Esteve!
su !!!!!
giovedì 24 febbraio 2011
MARE e ORTO a strati {dentro la cocotte}
Mi piaciono gli strati. Mi piaciono quei piatti a pasticcio, quelle belle porzioni che si regono da sole nel piato o pure quelle pietanze individuali che si mangiano direttamente dalla cocotte. Mi piace vedere i colori e gli ingredienti, tutti, uno sopra l'altra, precisi, con un ordine tutto mio però... Una forchettata o cucchiaiata dietro l'altra...mmmm...non mi stancherei mai!
Ho scoperto quanto è semplice e goloso per non parlare della bella figura che fanno i piati unici nelle cocotte mono-porzione...!
La cara Imma non lo sa ancora, ma con il suo contest "Tutto in cocotte" ha creato un mostro!
La ricetta che vedete qua, è un connubio mare/orto, di strati colorati, sapori delicati e semplici, ma autentici e sani come il palombo, ricco di acidi grassi polinsaturi e minerali come il fosforo e lo iodio e tanta vitamina A! Anche se esiste nel Mediterraneo si pesca nell'Atlantico orientale, ecco perche di solito si trova surgelato.
Allora la ricetta...
3 patate medie
i gambi di due mazzi di coste (sbollentati)
3 fette di pesce palombo
pomodorini (una ventina)
qualche fetta di pane raffermo
pan grattato
50 g. formaggio grattugiato
1/2 bicchiere di latte
prezzemolo
sale
olio extra vergine
Mettere a bagno il pane raffermo in un piatto pieno d'acqua.
Lavare e pelare le patate, tagliarle a fette da poco meno di un centimetro e coprire il fondo della pirofila, teglia o cocotte unta previamente con un filo d'olio. Salare e condire con del formaggio.
Altro strato, posizionare i gambi delle coste previamente sbollentati nell'acqua salata, e un'altra spolverata di formaggio.
Ancora un altro, posizionare le fette di palombo*, scongelate, salare.
Strizzare il pane, sminuzzarlo dentro una ciotola, versare il latte, il prezzemolo e il formaggio restante, se è troppo liquido aggiungere pane grattugiato, un filo d'olio e sale, amalgamare e coprire con questo composto lo strato di palombo.
Ultimo strato. Lavare e asciugare i pomodorini, tagliarli a metà e adagiarli sopra di tutto, salare, condire con un filo d'olio e spolverare con il pane grattugiato.
Infornare a 180° per 35/40 minuti.
Non so voi ma solo a guardare mi fa venire fame!
*Per ogni 100 grammi di Palombo ci sono 80 Kcal. 1,3 g. di carboidrati, 1,2 g.grassi e 16,0 g di proteine. Ho provato anche con il pesce persico e devo dire che ci sta stupendamente!!!
Con questa ricetta voglio partecipare al contest "Tutto in cocotte " da Imma
Ho scoperto quanto è semplice e goloso per non parlare della bella figura che fanno i piati unici nelle cocotte mono-porzione...!
La cara Imma non lo sa ancora, ma con il suo contest "Tutto in cocotte" ha creato un mostro!
La ricetta che vedete qua, è un connubio mare/orto, di strati colorati, sapori delicati e semplici, ma autentici e sani come il palombo, ricco di acidi grassi polinsaturi e minerali come il fosforo e lo iodio e tanta vitamina A! Anche se esiste nel Mediterraneo si pesca nell'Atlantico orientale, ecco perche di solito si trova surgelato.
Allora la ricetta...
3 patate medie
i gambi di due mazzi di coste (sbollentati)
3 fette di pesce palombo
pomodorini (una ventina)
qualche fetta di pane raffermo
pan grattato
50 g. formaggio grattugiato
1/2 bicchiere di latte
prezzemolo
sale
olio extra vergine
Mettere a bagno il pane raffermo in un piatto pieno d'acqua.
Lavare e pelare le patate, tagliarle a fette da poco meno di un centimetro e coprire il fondo della pirofila, teglia o cocotte unta previamente con un filo d'olio. Salare e condire con del formaggio.
Altro strato, posizionare i gambi delle coste previamente sbollentati nell'acqua salata, e un'altra spolverata di formaggio.
Ancora un altro, posizionare le fette di palombo*, scongelate, salare.
Strizzare il pane, sminuzzarlo dentro una ciotola, versare il latte, il prezzemolo e il formaggio restante, se è troppo liquido aggiungere pane grattugiato, un filo d'olio e sale, amalgamare e coprire con questo composto lo strato di palombo.
Ultimo strato. Lavare e asciugare i pomodorini, tagliarli a metà e adagiarli sopra di tutto, salare, condire con un filo d'olio e spolverare con il pane grattugiato.
Infornare a 180° per 35/40 minuti.
Non so voi ma solo a guardare mi fa venire fame!
*Per ogni 100 grammi di Palombo ci sono 80 Kcal. 1,3 g. di carboidrati, 1,2 g.grassi e 16,0 g di proteine. Ho provato anche con il pesce persico e devo dire che ci sta stupendamente!!!
Con questa ricetta voglio partecipare al contest "Tutto in cocotte " da Imma
E ce l'ho fatta! Oggi internet funziona senza singhiozzi e sono riuscita ad scaricare il banner di Eleonora per partecipare con questa ricetta al suo contest di "piatti unici"
martedì 22 febbraio 2011
Manu+Fede=Sicilia e la pasta al PESCE SPADA
Ci sono quelle serate, tra amici, che vi rimangono impresse, per la ospitalità, per l'amicizia, per i sapori indimenticabili e per le chitarre e i mariti "musicisti" che senza vergogna improvvisano il loro repertorio. Si, una bella serata, che da tempo proviamo a ripetere e che i diversi tram- tram del quotidiano ci negano... ma sono convinta che ce ne sarà un'altra a breve!
Io nel mentre, per non smetterla di sperimentare, ho promesso a mio marito (dopo varie suppliche), di provare a fare la deliziosa pasta che ci fece Manu e Fede, perché me la ricordo anche io, perché i sapori le ho ancora in mente e perché ci ricorda la Sicilia tutta concentrata in un angolo di Milano.
Per 2 persone...
1 melanzana
250/300 g. di pesce spada
1 cucchiaio grande di pignoli
1 cucchiaio grande di uveta
Io nel mentre, per non smetterla di sperimentare, ho promesso a mio marito (dopo varie suppliche), di provare a fare la deliziosa pasta che ci fece Manu e Fede, perché me la ricordo anche io, perché i sapori le ho ancora in mente e perché ci ricorda la Sicilia tutta concentrata in un angolo di Milano.
Per 2 persone...
1 melanzana
250/300 g. di pesce spada
1 cucchiaio grande di pignoli
1 cucchiaio grande di uveta
11 pomodorini
300 g. di occhi di luppo (pasta Garofalo)
mezza tazzina di vino bianco
olio extra vergine qb.
sale
In una padella capiente, con del olio extra vergine, cuocere la melanzana (semi pelata) e fatta a dadini e condita con un pò di sale. Mentre tagliare anche il pesce spada a dadini e mettere da parte fino che le melanzane saranno cotte, belle morbide. Rosolare il pesce spada, con un pizzico di sale, ci vuole poco 5 minuti... mettere da parte. In abbondante acqua salata cuocere la pasta (10/11 minuti). Lavare i pomodori, asciugarli e dividerli a metà, saltarli in padella insieme ai pinoli e l'uvetta, aggiungendo dell'olio. Sfumare con un filo di vino bianco. Dopo di che, aggiungerci il pesce e la melanzane e amalgamare.
Scolare la pasta e versarla nella padella, fare insaporire 2 minuti e servire caldissima!!!
Semplice ma indimenticabile... vero Leo? (so che mi leggi ma non commenti...!)
ps: Cara Manu e Fede, magari ho dimenticato qualcosa, e magari i passaggi non sono così, ma questa pasta ormai è entrata nel mio libro di...
"ricette inventate/prestate/scambiate/copiate!"
besos!
mercoledì 16 febbraio 2011
VERDEARANCIO una zuppa con 10 anni di storia!
Oggi sonno già 10 anni...
...10 anni passati in un soffio! E dire che a pensarci adesso fa un pò paura...
Non lo avrei mai detto di trovarmi dove sono adesso, e ancora di meno con chi sono adesso! Lui, il piccoletto che mi conquistò il cuore con la sua pazienza e testardagine.
E dopo tutto questo tempo???
Lui è ancora piccoletto, ma non siamo più la "signora e il ragazzo"!
Adesso siamo Mai e Leo e viviamo nella nostra piccola casetta tutta di verde e di arancio! Due colori che hanno corredato questi anni insieme. Poi, da poco, in questa casetta è arrivata Frida , una forza della natura, piena di dolcezza, (tra tanti nomignoli che li diamo uno è "cane coccola") mai visto un cane più dolce di lei!
ingredienti:
zuppa arancio
175 g. di zucca
150 g. di lenticchie arancio
3 carote
1 tazzina di latte
zuppa verde
...10 anni passati in un soffio! E dire che a pensarci adesso fa un pò paura...
Non lo avrei mai detto di trovarmi dove sono adesso, e ancora di meno con chi sono adesso! Lui, il piccoletto che mi conquistò il cuore con la sua pazienza e testardagine.
E dopo tutto questo tempo???
Lui è ancora piccoletto, ma non siamo più la "signora e il ragazzo"!
Adesso siamo Mai e Leo e viviamo nella nostra piccola casetta tutta di verde e di arancio! Due colori che hanno corredato questi anni insieme. Poi, da poco, in questa casetta è arrivata Frida , una forza della natura, piena di dolcezza, (tra tanti nomignoli che li diamo uno è "cane coccola") mai visto un cane più dolce di lei!
ingredienti:
zuppa arancio
175 g. di zucca
150 g. di lenticchie arancio
3 carote
1 tazzina di latte
zuppa verde
175 g. piselli freschi
150 g. di broccoli
3 zucchine piccole
1 tazzina di latte
condimento
Ghee (burro indiano)
1/2 cucchiaino di curcuma
1/2 cucchiaino di curri
1 pizzico di garam salam
1 pizzico di coriandolo in polvere
qualche fetta di pan carrè per i cuori
sale
Due pentole riempite con dell'acqua fino a metà.
In una cuocere le carote, lavate pelate e fatte a pezzetti. La zucca tagliata a dadini e le lenticchie previamente lavate, condire di sale. Cuocere per 20 minuti.
Nella altra pentola versare i piselli freschi, i broccoli e le zucchine lavati e tagliati a pezzettini, condire di sale e cuocere sempre per 20 minuti.
Dal pan carrè ricavare dei cuoricini e mettere da parte.
In un padellino far sciogliere il ghè e insaporire con le spezie. Rosolarci i cuoricini e farli prendere colore, metterli da parte e conservare anche il ghe del padellino decorare e dare un tocco di sapore esotico alla zuppa.
Frullare ogni zuppa per separato togliendo l'acqua in eccesso della cottura e versandoci il latte.
Come impiattare le zuppe: in una ciotola versare 3/4 della zuppa arancio e nel centro di questa versarci 1/4 di quella verde, (lo stesso ma al contrario per la zuppa verde).
Poi condire con un filo di ghèmesso da parte e decorare con i cuoricini insaporiti.
a Leo (il mio "Al picino")
martedì 15 febbraio 2011
90 anni CUOR di carciofo
90 anni e non sentirli! Lavorare la terra con il trattore, potare le vite e coltivare mille ortaggi. Preoccuparsi se c'è mal tempo perchè non si può uscire a coglier le olive!
Lui è così, si arrabbia se una foto non li rende onore... sai, nella foto si vede vecchio e non si riconosce, lui è giovane dentro!
Adoro questo uomo, ho sempre pensato che quando l'anno fatto hanno rotto veramente lo stampo, e adesso non ne fanno più! Gentile e generoso, simpatico e scherzoso, con un cuore meraviglioso, un cuore grande e tenero! Un cuore di carciofo li dico io...
Sono poche le volte che vado a trovarlo, molte meno di quelle che vorrei... ma quando il lavoro me lo permette, prendo un aereo e vado a trovare i miei... lui mi aspetta sempre con una delle sue frittate spettacolari. Quei meravigliosi e freschi carciofi appena colti dall'orto e le uova fresche delle sue galline bionde.
Arrivo davanti al numero 15 (belli i dispari...) con il trollei arancio, apro la porta e salgo le scale con gli occhi chiusi, un gioco che facevo sempre da bambina, e mi lascio guidare dal profumo fino arrivare in cucina! E il sapore del "bentornata a casa!"
Non importa se arrivo a colazione o a merenda, lui sa che divento matta per queste sue frittate e mi coccola!
E questa e la mia versione, il Canapè di "cuor di carciofo" de l'avi Marc (mio nonno)
3 carciofi
3 uova
sale
olio extra vergine
5 fette di pan carrè
grana padano (da grattugiare)
salsa Balsanese
Tostare le fette di pane da ambi lati e ricavarne dei cuori con le formine per biscotti.
Grattugiare il formaggio con la grattugia a buchi larghi, in modo di ottenere dei pezzi a strisce grossolane, poi stenderli su una teglia foderata con della carta a forno in tal modo che al gratinarli si sciolga e diventi una crosticina dorata. Lasciare raffreddare.
Spuntare i carciofi (tagliare la parte superiore in modo di rimanere soltanto con il cuore del carciofo) tagliare il gambo e togliere le foglie rimaste alla intorno, quelle più dure. Dividere il cuore in due, e affettarle come per insalata, salare. In una padella media, fare scaldare l'olio e friggerci i carciofi. Nel frattempo sbattere le uova con un pizzico di sale e versarci i carciofi una volta cotti, amalgamare e versare di nuovo nella padella, cuocere da una parte e poi da l'altra, girarla con l'aiuto di un piatto.
Ricavarne del cuori e precedere al montaggio dei canapè:
pane spalmato con della salsa Balsanese, crosticina di formaggio, frittata e pane.
con questa ricetta partecipo al contest "hart to hart" di Flavia di cuocicucidici
Lui è così, si arrabbia se una foto non li rende onore... sai, nella foto si vede vecchio e non si riconosce, lui è giovane dentro!
Adoro questo uomo, ho sempre pensato che quando l'anno fatto hanno rotto veramente lo stampo, e adesso non ne fanno più! Gentile e generoso, simpatico e scherzoso, con un cuore meraviglioso, un cuore grande e tenero! Un cuore di carciofo li dico io...
Sono poche le volte che vado a trovarlo, molte meno di quelle che vorrei... ma quando il lavoro me lo permette, prendo un aereo e vado a trovare i miei... lui mi aspetta sempre con una delle sue frittate spettacolari. Quei meravigliosi e freschi carciofi appena colti dall'orto e le uova fresche delle sue galline bionde.
Arrivo davanti al numero 15 (belli i dispari...) con il trollei arancio, apro la porta e salgo le scale con gli occhi chiusi, un gioco che facevo sempre da bambina, e mi lascio guidare dal profumo fino arrivare in cucina! E il sapore del "bentornata a casa!"
Non importa se arrivo a colazione o a merenda, lui sa che divento matta per queste sue frittate e mi coccola!
E questa e la mia versione, il Canapè di "cuor di carciofo" de l'avi Marc (mio nonno)
3 carciofi
3 uova
sale
olio extra vergine
5 fette di pan carrè
grana padano (da grattugiare)
salsa Balsanese
Tostare le fette di pane da ambi lati e ricavarne dei cuori con le formine per biscotti.
Grattugiare il formaggio con la grattugia a buchi larghi, in modo di ottenere dei pezzi a strisce grossolane, poi stenderli su una teglia foderata con della carta a forno in tal modo che al gratinarli si sciolga e diventi una crosticina dorata. Lasciare raffreddare.
Spuntare i carciofi (tagliare la parte superiore in modo di rimanere soltanto con il cuore del carciofo) tagliare il gambo e togliere le foglie rimaste alla intorno, quelle più dure. Dividere il cuore in due, e affettarle come per insalata, salare. In una padella media, fare scaldare l'olio e friggerci i carciofi. Nel frattempo sbattere le uova con un pizzico di sale e versarci i carciofi una volta cotti, amalgamare e versare di nuovo nella padella, cuocere da una parte e poi da l'altra, girarla con l'aiuto di un piatto.
Ricavarne del cuori e precedere al montaggio dei canapè:
pane spalmato con della salsa Balsanese, crosticina di formaggio, frittata e pane.
con questa ricetta partecipo al contest "hart to hart" di Flavia di cuocicucidici
giovedì 3 febbraio 2011
Il CAVOLFIORE innamorato del mare
C'era una volta un cavolfiore, innamorato del mare,
non l'aveva mai visto ma si sentito parlare...
vicino al suo bancone un pescivendolo non finiva di raccontare
mille storie dei suoi pesci e delle sue rette per pescare.
Fuori però c'era tanto freddo, nebbia e un vento glaciale
e il piccolo cavolfiore voleva vedere il mondo ma non sapeva come fare...
...io siiii!!! Gnocchi di cavolfiore, miglio e Bottarga di tonno!
Ve l'ho già detto, un cucchiaio di miglio al giorno, altro che toglie il medico d'intorno!
E poi, questo inverno si fa sempre più sentire e ci delizia con il suo freddo tagliente, ci vuole per forza ammalati e costretti a letto, io però voglio tenere duro per quanto posso, e caricarmi di anticorpi, ma mi voglio anche coccolare e coccolare anche chi mi stà vicino, (perche se mi ammalo, tocca a lui tenere cura di me... giusto?).
Allora ho deciso di fare dei gnocchi, sofici e morbidi gnocchi. Gli ingredienti magari sono un pò particolari, tutto grazie a una delle mie gite nei mercati, dove ho scoperto la bottarga !
E chi la conosceva? Io no! Ma adesso mi sono informata bene... c'è quella di muggine e quella di tonno ma anche quella di molva. Si trova anche in polvere ma l'idea di grattugiarla come si di un tartufo si trattasi mi ha convinta al cento per cento. Presa!
Per gli gnocchi
1/2 cavolfiore
200 g. di miglio
50 g. di farina di miglio (o farina normale)
parmigiano grattugiato a piacere
sale
Per condirli
35 g. di bottarga di tonno grattugiata
1 manciata di porro tritato
1 cucchiaio di prezzemolo
olio extra vergine sale e pepe
Lavare bene il miglio, utilizzando un colino fine e versare in una pentola e coprire con il doppio di acqua. Pulire il cavolfiore e farlo a cimette e agiunggere al miglio, salare ecuocere per 25/30 m'. Spegnere il fuoco e frullare, si è necessario scolare un pò o sara dificile da impastare.
Versare il composto in un recipiente con la farina e il parmigiano, impastare e fare gli gnocchi, infarinateli e teneteli da parte.
in una padella con el olio far dorare il porro, aggiungere la bottarga e amalgamare, spegnere il fuoco e lasciare insaporire.
Mentre, in una pentola con dell'acqua salata che bolle, versare i gnocchi. Scolarli quando vengono a galla e trasferirli in una pirofila dove li condiamo con l'oglio, porro e Bottarga. Servire con una spolverata di parmigiano grattugiato e prezzemolo tritato.
non l'aveva mai visto ma si sentito parlare...
vicino al suo bancone un pescivendolo non finiva di raccontare
mille storie dei suoi pesci e delle sue rette per pescare.
Fuori però c'era tanto freddo, nebbia e un vento glaciale
e il piccolo cavolfiore voleva vedere il mondo ma non sapeva come fare...
...io siiii!!! Gnocchi di cavolfiore, miglio e Bottarga di tonno!
Ve l'ho già detto, un cucchiaio di miglio al giorno, altro che toglie il medico d'intorno!
E poi, questo inverno si fa sempre più sentire e ci delizia con il suo freddo tagliente, ci vuole per forza ammalati e costretti a letto, io però voglio tenere duro per quanto posso, e caricarmi di anticorpi, ma mi voglio anche coccolare e coccolare anche chi mi stà vicino, (perche se mi ammalo, tocca a lui tenere cura di me... giusto?).
Allora ho deciso di fare dei gnocchi, sofici e morbidi gnocchi. Gli ingredienti magari sono un pò particolari, tutto grazie a una delle mie gite nei mercati, dove ho scoperto la bottarga !
E chi la conosceva? Io no! Ma adesso mi sono informata bene... c'è quella di muggine e quella di tonno ma anche quella di molva. Si trova anche in polvere ma l'idea di grattugiarla come si di un tartufo si trattasi mi ha convinta al cento per cento. Presa!
Per gli gnocchi
1/2 cavolfiore
200 g. di miglio
50 g. di farina di miglio (o farina normale)
parmigiano grattugiato a piacere
sale
Per condirli
35 g. di bottarga di tonno grattugiata
1 manciata di porro tritato
1 cucchiaio di prezzemolo
olio extra vergine sale e pepe
Lavare bene il miglio, utilizzando un colino fine e versare in una pentola e coprire con il doppio di acqua. Pulire il cavolfiore e farlo a cimette e agiunggere al miglio, salare ecuocere per 25/30 m'. Spegnere il fuoco e frullare, si è necessario scolare un pò o sara dificile da impastare.
Versare il composto in un recipiente con la farina e il parmigiano, impastare e fare gli gnocchi, infarinateli e teneteli da parte.
in una padella con el olio far dorare il porro, aggiungere la bottarga e amalgamare, spegnere il fuoco e lasciare insaporire.
Mentre, in una pentola con dell'acqua salata che bolle, versare i gnocchi. Scolarli quando vengono a galla e trasferirli in una pirofila dove li condiamo con l'oglio, porro e Bottarga. Servire con una spolverata di parmigiano grattugiato e prezzemolo tritato.