Qualcuno pensa a una bevanda rinfrescante. Qualcun'altro a una zupetta fredda, e quelli più chic si immagina un "chupito"!... e bene, no!!
Gazpacho, punto e basta! Semplice, buono, salutare e genuino!
Prima che l'America ci deliziasse con i suoi pomodori e peperoni, il gazpacho era già un piatto affermato, sopratutto nel sud della Spagna, nella regione della Andaluzia la quale per tanto tempo è stato sotto dominio degli arabi, e non a caso, questi, avevano un'altra pietanza "cugina" al gazpacho, l'Ajoblanco. Ma di queste e altre ricette similari proverò a parlarvene più avanti, perché il caldo non finisce qui...!
L'evoluzione del gazpacho, tale e come lo conosciamo oggi, è lunga. Ogni regione spagnola ne vanta la sua versione; con mandorle o non, con o senza cipolla, con o senza peperone rosso, o pure con l'aggiunta di cumino come quella tipica di Siviglia.
Uno dei primi a scrivere del gazpacho (parlo del 1611), fù il signor Sebastian de Covarrubias y Orozco, che nel suo libro "Tesoro de la Lengua Castellana o Española" menziona una somiglianza tra la parola gazpacho e quella toscana del "guazo o guazzetto". Nonché, accenna una familiarità con il verbo ebraico "gazaz" (tranciare/tagliare a piccoli pezzi) con la qual cosa, associa al fato che questa pietanza viene fatta o servita con dei pezzettini di verdure, pane e altro, ma sempre sminuzzati per amalgamare meglio e avere come risultato una pappa ben inzuppata. E con questa, ancora una volta rimane evidente l'influenza della cultura araba e quella ebraica in Spagna, e non solo riguardo alla cucina...!
(E qui devo ringraziare Michela per il suo chiarimento sul significato di gazaz!)
Ma se questo è nato come un piatto da gente umile, si è rivelato una genialità e una ricetta alla moda, tutto vegetariano, che poi è diventato una fonte di inspirazione per cuochi, chef e barman di tutta Spagna e non solo... vi parlo dei "gazpachi alla frutta" o al "Pesce"... ma una cosa certa, quando arriva il caldo non ne posso fare a meno.
Non è strano però, che il cozzaro, la prima volta che li ho rivelato li ingredienti non avesse fretta ad assagiarlo, anche se dopo il primo sorso ne è rimasto incantato e adesso è diventato la sua "redbull" perché come dice lui: mi mette le ali!!!
Ed è diventato ufficiale, ogni volta che si parte per le vacanze e facciamo il viaggio in macchina (10/12 ore...) fino a Barcelona, non può mancare il solito litro e mezzo di gazpacho... e la stanchezza e il sono sparisce di colpo!
Ingredienti per 4 persone:
1/2 peperone verde
1/2 peperone rosso
1 citriolo
5 pomodori grossi e maturi (io quelli per il sugo)
75 gr. di olio extra vergine di oliva
2 fette di pane rafermo (io tipo pugliese)
1 litro d'acqua fredda (più altra acqua per ammollare il pane)
2 o 3 cucchiai di aceto
aglio a piacere (io metà spicchio, senza l'anima)
sale
Mettere il pane in ammollo in un recipiente pieno d'acqua. Lavare tutte le verdure, sbucciare il cetriolo e farle tutte a pezzi. Versare nel frullatore tutti gli ingredienti, incluso il pane ammollato e strizzato e frullare per bene fino ad ottenere una salsa liquida.
Dopo di che, passare al setaccio, premesso che io i pomodori li pelo grossolanamente, così nel caso non lo setacciasse, le pellicine del pomodoro non danno tanto fastidio.
Con questa quantità e un frullatore da 1 litro come il mio, devo farlo in due volte.
Poi lo mischio e assagio nel caso serva ancora del sale o del aceto, va molto a gusto.
Stà a voi sceglier come gustarlo, se a cucchiaio o in bicchiere, basta aggiungere un poco più di acqua e farlo più liquido. Ma in ambi casi servire freddo!
Io utilizzo un setaccio non tanto fitto perché mi piace sentire il gazpacho denso, anche se lo bevo, in questo caso ho fatto metà in un modo e metà nell'altra.
Questa volta, l'ho servito accompagnato di verdure varie e pane tostato... una goduria! Ecco, l'ho detto di nuovo...goduria!
Gazpacho, punto e basta! Semplice, buono, salutare e genuino!
Prima che l'America ci deliziasse con i suoi pomodori e peperoni, il gazpacho era già un piatto affermato, sopratutto nel sud della Spagna, nella regione della Andaluzia la quale per tanto tempo è stato sotto dominio degli arabi, e non a caso, questi, avevano un'altra pietanza "cugina" al gazpacho, l'Ajoblanco. Ma di queste e altre ricette similari proverò a parlarvene più avanti, perché il caldo non finisce qui...!
L'evoluzione del gazpacho, tale e come lo conosciamo oggi, è lunga. Ogni regione spagnola ne vanta la sua versione; con mandorle o non, con o senza cipolla, con o senza peperone rosso, o pure con l'aggiunta di cumino come quella tipica di Siviglia.
Questa pietanza nasce come tante altre, da una base povera. Parliamo di una regione, l'Andalusia, dove il caldo è un dato di fatto (solo lì ho fatto la "siesta" senza rimorsi, perché a una certa ora del giorno non puoi fare altro! Troppo caldo!) per questo, e in più se si lavora nel campo, comporta una gran perdita di acqua e sali minerali, e il gazpacho era un modo di riportare energia e nutrimento, anche se non era esattamente come lo conosciamo adesso.
Era un piatto pratico ed economico, senza cottura ne spreco di tempo ne di carbone. Veniva preparato con semplice pane raffermo, fato a pezzi e bagnato in acqua (perché si sà, il pane non va mai buttato!...). Questo pane bagnato si condiva con olio extra vergine di oliva, sale e un filo di aceto, e si profumava con aglio ed erbe varie che si trovavano in campagna o in loco.
Era un piatto pratico ed economico, senza cottura ne spreco di tempo ne di carbone. Veniva preparato con semplice pane raffermo, fato a pezzi e bagnato in acqua (perché si sà, il pane non va mai buttato!...). Questo pane bagnato si condiva con olio extra vergine di oliva, sale e un filo di aceto, e si profumava con aglio ed erbe varie che si trovavano in campagna o in loco.
Uno dei primi a scrivere del gazpacho (parlo del 1611), fù il signor Sebastian de Covarrubias y Orozco, che nel suo libro "Tesoro de la Lengua Castellana o Española" menziona una somiglianza tra la parola gazpacho e quella toscana del "guazo o guazzetto". Nonché, accenna una familiarità con il verbo ebraico "gazaz" (tranciare/tagliare a piccoli pezzi) con la qual cosa, associa al fato che questa pietanza viene fatta o servita con dei pezzettini di verdure, pane e altro, ma sempre sminuzzati per amalgamare meglio e avere come risultato una pappa ben inzuppata. E con questa, ancora una volta rimane evidente l'influenza della cultura araba e quella ebraica in Spagna, e non solo riguardo alla cucina...!
(E qui devo ringraziare Michela per il suo chiarimento sul significato di gazaz!)
Ma se questo è nato come un piatto da gente umile, si è rivelato una genialità e una ricetta alla moda, tutto vegetariano, che poi è diventato una fonte di inspirazione per cuochi, chef e barman di tutta Spagna e non solo... vi parlo dei "gazpachi alla frutta" o al "Pesce"... ma una cosa certa, quando arriva il caldo non ne posso fare a meno.
Non è strano però, che il cozzaro, la prima volta che li ho rivelato li ingredienti non avesse fretta ad assagiarlo, anche se dopo il primo sorso ne è rimasto incantato e adesso è diventato la sua "redbull" perché come dice lui: mi mette le ali!!!
Ed è diventato ufficiale, ogni volta che si parte per le vacanze e facciamo il viaggio in macchina (10/12 ore...) fino a Barcelona, non può mancare il solito litro e mezzo di gazpacho... e la stanchezza e il sono sparisce di colpo!
Ingredienti per 4 persone:
1/2 peperone verde
1/2 peperone rosso
1 citriolo
5 pomodori grossi e maturi (io quelli per il sugo)
75 gr. di olio extra vergine di oliva
2 fette di pane rafermo (io tipo pugliese)
1 litro d'acqua fredda (più altra acqua per ammollare il pane)
2 o 3 cucchiai di aceto
aglio a piacere (io metà spicchio, senza l'anima)
sale
Mettere il pane in ammollo in un recipiente pieno d'acqua. Lavare tutte le verdure, sbucciare il cetriolo e farle tutte a pezzi. Versare nel frullatore tutti gli ingredienti, incluso il pane ammollato e strizzato e frullare per bene fino ad ottenere una salsa liquida.
Dopo di che, passare al setaccio, premesso che io i pomodori li pelo grossolanamente, così nel caso non lo setacciasse, le pellicine del pomodoro non danno tanto fastidio.
Con questa quantità e un frullatore da 1 litro come il mio, devo farlo in due volte.
Poi lo mischio e assagio nel caso serva ancora del sale o del aceto, va molto a gusto.
Stà a voi sceglier come gustarlo, se a cucchiaio o in bicchiere, basta aggiungere un poco più di acqua e farlo più liquido. Ma in ambi casi servire freddo!
Io utilizzo un setaccio non tanto fitto perché mi piace sentire il gazpacho denso, anche se lo bevo, in questo caso ho fatto metà in un modo e metà nell'altra.
Questa volta, l'ho servito accompagnato di verdure varie e pane tostato... una goduria! Ecco, l'ho detto di nuovo...goduria!
E anche questa, visto che è verde e arancio, e non se ne intende di cotture varie... è per Cinzia e Valentina e il loro contest colorato "Colors & food what else?" di luglio!
i tuoi piatti diventano sempre più belli, le presentazioni ed anche quello che scrivi.. e io ti ammiro sempre di più, cara Mai.
RispondiEliminabrava! Il gazpacho l'ho fatto solo una volta, buono e moooolto fresco!
Sono stata a Siviglia in primavera e già faceva un caldo tremendo... Non oso immaginare cosa possa essere in estate
RispondiEliminaGrazie Mai per questo splendido post; a parte la piacevolezza della lettura, ne colgo tutta la sua utilità perché credo che a volte il termine venga persino abusato, pur di assecondare la moda o la stagionalità in tavola.
RispondiEliminaUna versione la tua davvero splendida, la accolgo con mooolto piacere!!
un abbraccio, Vale
Che bello questo gazpacho !!! Saluta il cozzaro!!!
RispondiEliminaMentre tutti dormono tu crei cose meravigliose (e da leccarsi i baffi)!!!!!!
RispondiEliminaSemplicemente divina...
Fantastico!
RispondiEliminaConfesso di avere un debole per Gazpacho e Salmorejo. :D
Magari una di queste sere lo preparo anch'io! :)
Caspita che descrizione approfondita! Bella!
RispondiEliminaio da quando sono stata in andalusia mi sono innamorata di questo piatto e non ne posso più fare a meno :)
mannaggia, ma ho scoperto solo adesso che sei catalana!
a barcellona ci starò una settimana quest'estate, ora vado a spulciarmi tuuuutto il tuo blog in cerca di consigli :)
Mai non so come dirtelo: non ho mai mangiato il Gazpacho.
RispondiEliminaQuesto non perchè non mi attiri ma perchè non ne ho mai avuto l'occasione.
Stavo pensando di portare in vacanza una serie di ricette da provare per una cucina veloce, senza troppi fornelli forni e altri diavolerie che scaldano e... arrivi tu! Mi sa che questa volta il Gazpacho lo faccio anch'io e sarà quello della MAI e.... lo farò pure in campeggio tiè!
Grazie in anticipo ... so già che lo adorerò!
Nora
Ah l'Andalusia, Sevilla e Cordoba che meraviglia (fa anche rima), adoro il gazpacho, vuoi ridere stavo giusto cercando la ricetta classica e che bello trovarlo da te perchè indovina con che lo abbino?? :-)))
RispondiEliminaho tutti gli ingredienti, vado a prepararlo, ciaoooooo
Cris
dimenticavo: bellissimo post, grazie per tutte queste notizie interessantissime!!!
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