giovedì 29 settembre 2011

PICI & uva {la pasta per Bacco! }

La pasta promessa... la pasta del giorno del pavone, quella fatta con avanzi di tutto, pure con quelli della macedonia! Un piatto di pasta nato un pò per caso, per arrangiare una giornata che non stava andando tanto bene, anche perche dovevamo pranzare fuori... e perche a casa non c'era un gran che e per di più cominciava ad essere tardi. 
Un piatto nato così, per tappare un buco, ma con i pici non si scherza! 
E come tutto quello che nasce in un certo modo storto, finisce sempre in un modo: rimane impresso, per bene o per male... in questo caso per bene, anzi ci ha cambiato la giornata portando un pò di allegria. Saranno stati i chicchi d'uva? Che l'anno resa succosa, con un tocco di dolcezza ogni volta che mordevi l'uva? Mah...! So che Leo la battezzata: "la pasta per bacco!" E mi ha detto che questa andava fotografata e postata.
Ecco il perche della pasta promessa...
Chissà come mai questo tipo di pasta mi spira tanto con un tocco di frutta. Si, perche non è la prima volta che li cucino questi pici senesi.





per due...
200 g. di pici senesi
15/20 chicchi d'uva (senza semi)
1 melanzana piccola
1 cucchiaio di pancetta affumicata (a dadini)
1 aglio
olio extra vergine
sale
prezzemolo

Mettere a bollire i pici in acqua salata, ci vuole 20 minuti!
mentre Pelare la melanzana e farla a dadini, saltarla in padella con l'olio e l'aglio intero. 
A metà cottura versare la pancetta e quando questa e cotta e la melanzana morbida e dorata, versare i chicchi d'uva lavati e tagliati a metà, amalgamare per qualche minuto.
Scollare la pasta e condirla... magari decorarla con qualche uva e fogliolina di prezzemolo? Perche anche l'occhio vuole la sua parte! 


mercoledì 28 settembre 2011

MACEDONIA ai due fichi

Uccellini e fiori, ecco cosa mi viene in mente quando sento la parola macedonia. Proprio mi riporta all'infanzia! Volevo fare una casetta di quelle tipiche a tetto spiovente con di fianco un albero pieno di mele (ci stà sempre un albero di fianco alle mie casette disegnate da piccola) ma credo che lascio questa idea per quando ci sarà l' MTC  con qualcosa riguardo al cioccolato...  No questa volta ho passato tutta la domenica a fare la frutta a pezzi, la prima macedonia l'ho ceduta ai vicini, ma questa no!






Alla fine avviamo pranzato in terrazzo, dopo che siamo scesi di casa, saliti in macchina con Frida e... e poi non siamo partiti più, perche l'appuntamento era per la domenica prossima!
Dicevo, mangiando in terrazzo, vedendo che giorno dopo giorno comincia ad essere più desolato, mi è venuta in mente di fare una macedonia dentro un baso, tipo pianta grassa...
Questa volta ho pensato alle texture, agli strati... alla terra e i granelli di sabbia e ho voluto mischiare questi tre frutti che secondo me hanno un qualcosa in comune, la Granulosità!
Per poi bagnarli con il vin cotto, che scende e si fa via tra gli strati bagnando e dolcificando le radici! che romantico... che buono!

Per due persone:
4 fichi (buccia nera)
1 fico d'india
1 pera 
7 chicchi d'uva senza semi
vin cotto






Lavare i ficchi e i chicchi d'uva, asciugare. Pelare soltanto due dei 4 fichi e tagliarli a rondelle.
Tagliare i chicchi d'uva a metà, per il lungo, tranne due che terremo da parte. 
Lavare la pera, sbucciarla e farla a fette, poi con un taglia biscotti mignon (a forma di stelle) ricavarne 6 stelline e metterle da parte.
Sbucciare il ficco d'india e affettarlo a rondelle.


Prendere due bicchierini trasparenti e cominciare con gli strati, pera - fico - uva - fico - pera - fico d'india.
Decorare il bicchiere con un fico aperto in quattro e collocare un chicco d'uva al centro.
Posizionare le stelline accanto al fico aperto e nel centro di queste collocare una fetta d'uva in modo che assomigli un piccolo fiore.
Condire a piacere con del vino cotto.


Eccomi Fabiana e donne de l'MTC , l'altra promessa!




martedì 27 settembre 2011

pavoneggiando con la MACEDONIA...

...già, ho avuto quello che mi meritavo, ho voluto pavoneggiare con la macedonia per l'MTC che questa volta ha proposto Fabiana di tagli e intagli (la versione al femminile di Eduardo mani di forbice...) e ho fatto un danno! 
Sabato vado al mercato, decisa sul da fare e come fare, per riuscire a postare in tempo la mia macedonia, avevo una idea.
Quando da piccola mangiavo la macedonia, ricordo che mi piaceva assai! Piccoli pezzetti di frutta, che per una come me che fa fatica a masticare erano deliziosi! E poi niente fatica a sbucciare nulla! La immagino ancora adesso così, un tripudio di colori, come le piume del pavone! Po era dolce e fresca, bagnata di zucchero e succo d'arancio!
Ma adesso, invece, la macedonia non è un abituè a casa nostra, ma se qualche volta faccio qualcosa di simile la condisco con lo yogurt.



Arriva domenica, mi metto all'opera, erano le 11 e verso l'una dovevamo essere dalle parti di Monza con Frida, per passare una giornata insieme ad altre persone con i loro cani e fare dei circuiti di mobiliti. Così mi sono data da fare e anche se sapevamo di non pranzare a casa ho voluto farlo lo stesso, avrei bussato alla porta dei miei vicini con la mia scultura di macedonia in mano.
E così è stato. Metto l'occhio al pavone (un chiodo di garofano) e mi sento soddisfata! 
Poi, parto con la sessione fotografica, un scatto dopo l'altro senza guardare come venivano le foto... e no, no, no...  non fatelo mai! Sarà stato la fretta, sarà stato che ero pressa dalla pavoneria, non so... 
So soltanto che busso alla porta dei vicini, aprono e porgo cordialmente i miei saluti insieme al pavone macedone, e loro, sorpresi e contenti me ringraziano varie volte. 
Prendo Frida esco di casa, Leo e sotto che ci aspetta con la macchina... è al telefono.
Ops! abbiamo sbagliato domenica!
Torniamo di sopra. E va bè, a questo punto qualcosa da mangiare la devo fare, una pasta veloce... magari con l'uva avanzata, giuro che la posto al più presto, anche perche facendo le foto di questa mi sono reso conto che tute le foto del pavone tranne due sono mosse e sfocate! AAAAAARRRGGHHHH! Corro dai vicini. Ma mi fermo con la mano nel campanello. Ma figurati, ormai l'avranno già digerita... 
...a punto:
1 mela
1pera
1 pesca
1 melone
2 kiwi
10 fragole
15 chicchi d'uva
chiodi di garofano
anice stellato
succo di mezza arancia
succo di 1 limone
1 tazzina di yogurt
1 cucchiaio di miele




Tagliare il melone, dandoli forma di un volatile, magari è meglio disegnare su un foglio e poi ritagliarlo, ma vi sono sincera, io non l'ho fatto, l'avevo in mente e ho tagliato come fossi un "plotter " ... poi copere con carta trasparente e metterlo in frigo.
Lavare e pelare tutti i frutti e sbucciarli. Farli a pezzetti a secondo la sua posizione. I pezzi di frutta della coda hanno diverse forme: il kiwi a rondelle, la fragola e l'uva intere, il melone a paline, la pera a tocchetti, la mela e la pesca a cilindro (vedere foto del piatto in alto a sinistra) poi con l'aiuto di una bottiglia a spruzzo riempita con il succo del limone, vaporizare tutti i pezzi in modo di non farla annerire.
Con il resto della frutta fare dei pezzetti e radunarli in una ciotola, spruzzare con il succo di limone. Versare un filo di miele (a piacere), di seguito il succo d'arancio e amalgamare e dopo finite di condire versandoci lo yogurt. Mettere in frigo, insieme al pavone, mentre con un stecchino di legno infilzate gli altri pezzi di frutta a modo di piuma. Adesso E arrivato il momento di assemblare il tutto. Ho improvisato una base trasparente e capiente sia per parte della macedonia che come base del "melone". Poi ho fatto la "cresta" al animmaleto con pezzetti di fragola e chiodi di garonano. Dopo ho colocato le "piume" e per ultimo ho riempito il pavone con il resto della macedonia. 
Certo, e come punto finale l'occhio, un'altro chiodo di garofano e vado a bussare ai vicini...!



domenica 25 settembre 2011

CALAMARATA a modo mio {e non c'è nebbia che tenga!}

Ieri avevo la testa piena di nebbia, ma non perche siamo nella padania o perche il tempo fosse bruto, anzi, il sole è tornato a farci visita. No, ieri non era un buon giorno; troppi pensieri in testa, tropi problemi e poche soluzioni... conclusione: nessuna voglia di fare niente, nessuna voglia di cucinare. 
Così sono uscita a passeggiare, camminare fa sempre bene, e ancora di più se è indirizzata verso il mercato! Provate, vi porterà un pò di buon umore! Il bello è che mentre giravo tra le bancarelle della frutta (pensando al MTC di questo mese e la sua macedonia) ho ricevuto un sms, e tutto è cambiato! 
Ero ferma davanti la bancarella del pesce, con una busta piena di frutta e lo sguardo fisso sui calamaretti, e mi è venuta in mente lei  con quel suo piatto "miraggio" che per giorni mi è ballato in mente, e allora... calamarata sia!
Semplice, ma decisa. A modo mio!





Ingredienti:
400 gr. di calamaretti puliti
300 gr. di pasta tipo calamarata
80 gr. di olive verdi denocciolate (13/15 pezzi)
1 spicchio d'aglio
un "dito" di brandi
prezzemolo
olio extra vergine
sale 


In una padella fare insaporire l'olio extra vergine con l'aglio un pò schiacciato. Versarci i calamaretti lavati e tagliati ad anelli, proprio per imitare la forma della pasta. Dopo qualche minuto aggiungere il brandi e fare sfumare, dopo di che aggiungere qualche cucchiaio d'acqua e fine cottura aggiungere le olive, alcune intere alcune tagliate e amalgamare.
Far bollire la pasta in acqua salata al dente, scolarla non per bene (così rimane un pò d'acqua della cottura) versare nella padella e farla saltare un minuto con il sugheto. Spolvorare con il prezzemolo. Servire con sopra un filo d'olio.






E si... dopo questa, un pò di problemi sono andati via, o meglio, si sono sciolti. Come la nebbia che c'era nella mia testa.



martedì 20 settembre 2011

Tartine UVA&FICHI... {latitante sopra un albero di fico!}

Sono caduta dal fico... non dal pero ne dal melo ma dal fico!
Del tipo che "ero latitante sopra un albero di ficchi e ho perso la concezione del tempo..."
Ma sono tornata e ho acceso ancora una volta il forno! (devo dire che questa volta l'ho fatto volentieri visto il freddo che fa).
E po, inon potevo mancare alla nuova aventura di Ambra del Gattoghiotto, che ha aperto la sua piccola bottega di campagna{Uva e ficchi / ficchi ed uva} non importa l'ordine, ma ci devono essere questi due frutti che a me ricordano la fine della estate... non a caso domani, proprio domani il 21 settembre ci scaraventa nell'autunno e non ce niente da fare: il sole scalderà ancora di meno; diventa subito buoi ed io avrò più problemi ad scattare le fotto e il terrazzo entrerà in letargo... 
Dai miei invece, c'è frenesia e il sole sembra di sostare ancora qualche ora di più, così tutti si danno da fare per racogliere l'uva! -"Prima che si sciupa e non da vino" - dice il nonno -  "e poi, non si sa mai che quello del piano di sopra... decida di far piovere".

E bene, quest'anno mi sono persa la raccolta dell'uva e poi i fichi dietro casa di mio papà non erano ancora dolci. Ho finito le vacanze tropo presto e sono partita di nuovo verso terre italiane. Ma anche qui il fico è "fico", accidenti quanto! E a appena li ho visti nei mercati mi ci sono buttata e ci ho fatto di tutto... dolce e salato, di fatti ho un bel pò di cosine da postare, avessi soltanto il tempo... chissà adesso però, che sono scesa dal suddetto albero!
Comunque sia, di zucchero ne ho avuto sempre poco a casa, e quello che avevo si può dire che l'ho finito con tutte le torte e i dolci che ho fatto il mese di agosto... allora mi sono data al miele, che viene pure dai miei! 
- ma i tuoi hanno tutto...! (direte)
E si, quasi! E credetemi, è una cosa che mi manca, eco qui il perche del mio letargo...

...mani all'opera e un pò di miele...

Ingredienti 15/17 tartine:
Frolla {orientale}
300 gr. farina
100 gr. di ghee (indiano)
50 g. di zucchero
1 uovo
1/2 cucchiaino di garam masala 
la scorza grattugiata di mezzo limone



Ripieno
7 fichi
20/25 chicchi d'uva senza semi
100 gr. di mandorle tostate
5 cucchiai di marmellata di fichi
1o 2 cucchiai d'acqua
miele a piacere



Fare per primo la frolla amalgamare la farina con il uovo, lo zucchero, il garam masala e la scorza di limone grattugiata, aggiungere il ghee a pezzetti e impastare velocemente, fare una palla e coprirla con carta trasparente per lasciarla in frigo mezza ora.
In un recipiente, amalgamare la marmellata con l'acqua e dopo versarci le mandorle tritate grossolanamente. Lavare e asciugare bene l'uva e i fichi. Tagliare i chicchi a metà e i fichi a rondelle, poi aggiungere alla marmellate e le mandorle e amalgamare.
Con cura, tirare la frolla più tosto sottile e foderare le formine delle tartine. Riempirle con il preparato e con il forno caldo cuocere a 180° per 30/35 minuti o fino quando la frolla non è cotta e dorata.
Ora viene il più bello... condire ogni tartina con un filo di miele, quando ancora sono calde, in modo che con il calore si sciolga e filtri a l'interno, per gustare ogni morso!



Ecomi Ambra, come sempre "al filo del rasoio" se no non sarei io... e guarda che ci provo!



Ma visto che il forno l'ho acceso, voglio mandare queste tartine anche alle ragazze di  aboutfood con il suo contest di riaccendiamo il forno

sabato 3 settembre 2011

TACOS al Baccalà e il mare mediterrano

Mai successo di arrivare a casa e aprire il frigo alla ricerca di un qualcosa di esotico da mangiare? A me si, e ultimamente mi succede spesso, anche se in questi giorni mi sembra di essere già arrivato novembre e poi, di botto, un'altra volta luglio... pazzesco!
Com'era il detto in italiano...? "non ci sono più le stagioni..." banale ma vero.
Così oggi, ci siamo svegliato con una tormenta di quelle da film e con tanta di quell'acqua che le piante in terrazzo si sono ubriacate! Ma poi, prima di pranzo, è tornato il caldo e l'afa e ho pensato a quanto sono stata bene queste vacanze: in montagna, a pochi minuti dal mare, con caldo ma ventilato.
Quest'anno è stato diverso da l'anno scorso, in parte perche non ci sono state vacanze dovuto a problemi di salute, e poi, anche perche quest'anno ce Frida, che è venuta con noi e si è fatta 13 ore di macchina! Ma è valsa la pena e per la prima volta nella sua vita ha visto il mare! A punto, visto  soltanto, perche quando abbiamo provato ad avvicinarci all'acqua Frida ha provato a straparsi la pettorina e fuggire a traverso gli scogli, con Leo che li ripeteva: "Ma che Barese sei che hai paura del mare?"
E così siamo rimasti distesi sulla sabbia mentre lei si arrotolava come se fosse una cotoletta vivente che s'impana da sola, mentre ulula con tono vibrato, che cane strano...

Va beh, tutto per dirvi che questa ricetta mi sa di estate, di vacanze, e volendo anche di esotico. La chiamerò tacos alla mediterranea. 
Tacos perche il Messico mi è rimasto sul cuore.
Con il  bacallà perche il portugale mi è rimasto sul palato
Mediterraneo, perche fa parte di me... come i pomodori, come il basilico e le patate, ma anche come il mare che abbiamo visto questo estate! 
E anche perche questo è quello che ne è venuto fuori dal mio frigo! 

Tortillas (4 medie o 6 piccole)
3 uova
150 ml. di latte
1/2 cucchiaio di maizena 
1 cucchiaio di farina di mais (o quella che preferite) 
200 g. di baccalà dissalato

ripieno
3 pomodori s. Marzano
3 patate novelle (piccole)
200g. di piselli freschi o surgelati
qualche foglia di basilico
olio extra vergine


Cuocere i piselli e una volta pronti tenerli da parte con il loro brodo di cottura.
Pelare le patate, farle a dadini e bollirli, una volta sono cotte scolare e metter da parte. 
Lavare i pomodori, farli a dadini e aggiungere alle patate, condire con dell'olio e qualche foglia di basilico tritata.
Frullare i piselli aggiungendo la loro acqua di cottura  e qualche cucchiaio di latte fino ad ottenere una salsa cremosa e mettere da parte.

Sbattere le uova insieme al latte e la farina di mais. Aggiungere l baccalà sminuzzato e frullare ottenendo una pastella grumosa con la quale preparare delle "crepes o tortillas.
Servire piegate a meta riempite con il preparato di patate e pomodori conditi con la salsa di piselli, quella che avanza servire a parte, come fose un guacamole...



Certo che se questa vuole essere un'altra delle mie ricette al baccalà... siamo a posto! Io che voglio arrivare alle 265... quanto ci metterò? 






Questo non è un cane d'acqua, ma un cane cotoletta di sabbia!