venerdì 27 gennaio 2012

OCCHIO, malocchio, prezzemolo e finocchio... AUGURI ALE!



« Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, 
ego me baptizzo contro il malocchio. Puh! Puh! 
E con il peperoncino e un po' d'insaléta 
ti protegge la Madonna dell'Incoronéta; 
con l'olio, il sale, e l'aceto 
ti protegge la Madonna dello Sterpeto; 
corrrrrno di bue, latte screméto, 
proteggi questa chésa dall'innominéto. »




No, non siete diventati pazzi, e no, questo non è un effetto a catena! Ma ben sì gli auguri di Buon Compleanno per una donna molto speciale... Alessandra Gennaro!!!
AUGURI da tutti noi!!!
Ale, Ale ginestra, Annalù e Fabio,  Cristina B, Cristina G., Eleonora, Emanuela, Flavia, Giulia, 
Greta, Loredana, Mai, Mapi, Mario, Muscaria, Patty, Roby, Simonetta, Stefania cardamoma, Stefania P&S

Cara Alessandra i miei Auguri a forma di gufo vengono volando da te. Sotto le sue alle ferme e il suo sguardo buffo potrai sentirti al sicuro. E' il simbolo della saggezza e della sapienza, ed aiuta a sostenere gli esami (inclusi quelli della vita...).
Racconta una legenda popolare che nell'inizio dei tempi, quando Dio creo il mondo con tutti i suoi animali, si rese conto, guardando il gufo, che l'aveva fatto proprio strano. Si pentì di averli dato quelli occhi, così esageratamente grandi e quelle strane abitudini notturne. Allora, pensò di farli un grande dono: sarebbe diventato l'animale della buona sorte! Avrebbe sempre portato con se i buoni auspici, per rendere migliore la vita di coloro che lo accogliessero in casa.


Ingredienti:
200 gr. di riso pe sushi
150 gr. di filetto di salmone
150 gr. di filetto di tono
1/2 avvocado
1 uovo
un pizzico di prezzemolo
1/2 tazzina di accetto di riso (o mela)
2 cucchiaini di zucchero
2 fogli di alga nori
1 oliva nera (gli occhi del gufo)
semi di papavere
semi di sesamo
salsa di soya (G.F)

Per preparare il per il sushi (vedere qui)
Nella versione dei maki a forma di goccia il ripieno è di tonno e frittata al prezzemolo. L'alga nori va arrotolata  all'interno e al riso ho aggiunto semi di sesamo e papavero. 
Nella versione dei maki tonda il ripieno è di salmone e avocado. L'alga nori è al esterno e il riso è senza semi.
Con l'avocado, qualche strisce di frittata e tanto amore, ho fatto i dettagli!

mercoledì 25 gennaio 2012

FIORE chic di patate e baccalà {black & white}

Questa è una ricetta di effetto chic, per un anno che comincia pieno di colori! 
Due care Amiche Bloguers, Cinzia di Esenza in cucina e Valentina di My taste for food, hanno architettato un contest tutto bello colorato per un 2012 al quale vi invito a partecipare! 
Si comincia con un rigoroso black and white, elegante, alternativa e perche no... zen!
Sono partita da quest'ultimo, il zen, e mi sono ritrovata con un aperitivo semplice ma fine, elegante e gustosissimo!
Un letto morbido di pure di patate, dove apogiare un fiore di baccalà e olive nere, condito con dei semi di basilico nero!


Ingredienti per 4 fiori:
3 patate medie
150 ml. latte intero
330 gr. di baccalà (fette sottili)
4 olive nere denocciolate
olio profumato al basilico
semi di basilico qb
sale
olio extra vergine

Lavare bene le patate e lessarle con la buccia in acqua salata. Quando sono pronte, scolarle e farle raffredare.
Filettare il baccalà, già dissalato e ben lavato e ricavarne delle strisce. Arrotolarle formando una spirale intorno a l'oliva nera e fermarle con uno stecchino. Cuocerle "sedute" in una padella con un filo d'olio e coprire con un coperchio, 5/7 minuti.
Mentre, pelare le patate, passarle fine per fare il pure e amalgamare con il latte caldo, dipende del tipo di patate vi servirà più o meno latte, a vostro gusto.
Con il pure riempire la sac a poche, guarnire il piatto facendo una forma di fiore, spolverare con dei semi di basilico e appoggiare sopra il fiore di baccalà e condire con un filo d'olio profumato al basilico.
Un dettaglio? Riempire l'oliva con una goccia di pure. Successo assicurato!





Con questa ricetta, assolutamente black and white, vao volando  al contest di Colors & Food di gennaio di Cinzia e Valentina!

martedì 24 gennaio 2012

TAGLIATELLE al cacao (afrodisiache) con MSP

Sì, queste sono le tagliatelle per l'MTC di gennaio. Che io le abbia chiamato anche MSP non è per confondervi, ma ben sì perchè il titolo mi sembrava la lista della spesa: Melanzane, Strachino, Pinoli!
E perchè afrodisiache? Perchè questi ingredienti vengono elencati come cibi afrodisiaci, da prima del medioevo, diciamo che ho voluto metterli insieme e vedere i risultati... (ottimi...!)


Si sà, il cibo lega le persone; riallaccia le amicizie, unisce le famiglie, conquista l'amore! 
Non dirmi che non avete mai cucinato per un amico o amica che viene a farvi visita, che era tanto tempo che non vi sentivate e siete emozionati.
Non dirmi poi, che non avete mai organizzato un pranzo o una cena di famiglia, dove si scopre che il cibo è una scusa per vedervi tutti insieme, con la prommesa di farlo più spesso.
Per non dire quanti di voi, non ha mai preparato un manicaretto per la persona che ama o vuole conquistare... beh, in questi casi, il cioccolato è d'obbligo!
Non si può fare a meno di una sostanza del genere, usata per primis dagli azteca come bevanda energizante e non solo...  di fatti contiene una sostanza chiamata feniletilamina, quella che ci fa star bene come quando ci sentiamo innamorati, ecco perche si dice che il cioccolato coccola, ci fa star bene! Questa sostanza si trova anche nei formaggi, eco il perche dello stracchino.
Parliamo poi dei pinoli; una carica energetica e salutare, una bomba di antiossidanti. Da sempre sono stati considerati benefici e in grado di aumentare la fertilità, se poi sono abbinati a sostanze zuccherine aumentano le loro proprietà afrodisiache!
E vediamo adesso che ruolo hanno le melanzane che sono una fonte di potassio e altri svariati minerali facendo di queste un ortaggio con delle proprietà ricostituenti e mineralizzanti, cosa molto adatta per questo MTC, visto che Alessandra di Ale only kitchen ci ha chiesto un lavoro di matarello e polsi saldi, per la sfida di questo mese, a punto le tagliatelle!








Ingredienti per le tagliatelle: 
215 di farina 0
5/7 gm. di cacao amaro
2 uova

(Procedere come ci spiega qui Alessandra)
L'unica variante è la mia aggiunta di cacao amaro che impastando e tirando la pasta ha lasciato un profumino dolce intorno a me! 
Ci sono stati però degli incidenti di percorso. Non avendo l'asse di legno ho chiesto il suo a mia suocera, ha piu di 30 anni (l'asse...) e tirando la pasta mi sono resa conto che era un pò malconcio, fatto stà che la pasta si rompeva giusto dove c'era una enorme crepa! Così ho finito per tirare le tagliatelle sul coperchio di vetro della cucina!Poi le ho arrotolate e tagliate sulla spianatoia. In cambio però, al essere un legno vecchio e usato, le tagliatelle hanno preso una ruvidità da sballo! 







Ingredienti per il condimento: 
una melanzana piccola
100 gr. di stracchino
25gr. di pinoli
olio extra vergine
sale
un pizzico di zucchero
cacao amaro a piacere


Mettere l'acqua a bollire in una pentola bella grande, in modo che le tagliatelle possano "ballare" comodamente dentro, mentre cuociono!
Saltati i pinoli in padella in modo di tostarli, così prendono tutto un'altro sapore! Mettere da parte.
Lavare e pelare la melanzana, farla a fette e poi a dadini molto piccoli e rosolarli in una padella grande con dell'olio extra vergine, fino che saranno morbidi e cominciano a dorarsi. A questo punto aggiungere i pinoli e amalgamare per qualche secondo. Di seguito versare lo stracchino e amalgamare con qualche cucchiaio di acqua di cottura perche lo stracchino tende a solidificarsi, così si mantiene cremoso.

Quando l'acqua bolle buttare la pasta. Scolare con delicatezza e condire! Questa volta niente parmigiano grattugiato ma un pizzico di cacao amaro...





Come sempre, MT Challenger è riuscito a farmi fare un'altra cosa nuova, le tagliatelle tirate a mano! Di solito ho la machineta, quella a manovella mica la elettrica! 
E come sempre in queste sfide ne esce il meglio di noi. Zengs !!! Care donne del MTC, e a Alessandra , l'artefice del compito di questo mese di gennaio...



domenica 15 gennaio 2012

"Vadella amb xocolata" lo STUFATO di famiglia

Più di 40 anni di cannella e cioccolato... e non mi ha mai stufato!
Ed è vero che le tradizioni non sono buttate lì per caso. Ma c'è dietro uno studio certosino di dosaggi e ingredienti collaudati, degni di uno scienziato in chimica!
Noi, in famiglia, se si parla di carne, abbiamo una predilezione per quelle cucinate ed elaborate con tante spezie e condimenti, di lunghe cotture perchè la carne si deve sciogliere in bocca, (eco perche non ho imparato a masticare...).
Quando Eleonora ha proposto il suo contest di stufati ho pensato subito a questo: "vedella amb xocolata".
Premesso che non sono amante della carne in generale, sopratutto quella rossa, devo dire però, che la cucino volentieri se si tratta di ricette della mia infanzia. 
Son ricordi di una cucina insieme alle nonne, la mamma o le zie; tutte rigorosamente in grembiule quando si entrava in cucina (tradizione che seguo ancora adesso).


Il vitello al cioccolato ("vedella amb xocolata") da sempre lo cucino così. Non c'e nessuna ricetta scritta, c'è soltanto la memoria e l'abitudine, come un rituale che si fa da sempre anche se non ricordi da quando ne perchè.  Ma ringrazi con un: mmmmm....!!! di felicità al primo bocone e rimpiangi di non cucinarlo più speso...
Mia nonna, sicuramente l'ho già detto, aveva la ricetta per cucinare la felicità e anche se sembra una frase tolta da un libro di G. G. Marquez, vi assicuro che era così. Vi dico soltanto che il cioccolato fondente non mancava mai nella sua dispensa. 
Tante delle sue ricette però, cominciarono a sparire quando lei cominciò a perdere la memoria, e tante non le proverò mai più, ma la nonna Cisqueta sarà sempre presente nei miei pensieri e nella mia cucina. Non a caso, anche a casa mia il cioccolato fondente è sempre nella dispensa, vicino a tutte le spezie, accanto alla canella!




Ingredienti:
800 di vitello tagliato a pezzi (4/5 cm)
45g. cioccolato fondente
1 cipolla
3 carote medie
3 patate (medio/piccole)
1/2 stecca di cannella 
5 chiodi di garofano
3 foglie d'alloro
5 cucchiai di cognac
olio extra vergine
sale
acqua calda qb


Sciacquare la carne sotto l'acqua corrente, farla  scolare e asciugare con un canovaccio o carta assorbente per togliere l'umidità.
Pelare la cipolla, tagliarla a fette sottili e farle ammorbidire con l'olio caldo in una pentola capiente, meglio di terracotta. Aggiungere la carne girando bene per amalgamarla all'olio e la cipolla, dopo di che aggiungere le spezie( cannelle, chiodi di garofano e alloro) e far impregnare bene i bocconcini di vitello.
Quando la carne ha perso il colore rosso è il momento di versare il cognac, girare e fare evaporare per una decina di minuti.
(fino qui 30/40")


Versare 1 bicchiere d'acqua calda, per non fermare la cottura, coprire col coperchio e far cuocere lentamente per un'ora. Controllare ogni tanto e dare una mescolata veloce.
(fino qui 1 ora e 30/40")


Nel fratempo lavare e pelare le patate e le carote. Tagliarle a pezzi e versare per primo le carote e  amalgamare. A questo punto aggiungere il cioccolato a pezzetti e girare, quando è sciolto versare le patate e cuocere ancora altra mezza ora. Controllare che ci si ancora del liquido, nel caso aggiungere ancora un pò di acqua calda.
(fino qui 2 ora e 15/30")


Il risultato deve essere morbidissimo, verdure e carne si devono sciogliere in bocca!











Con questo stufato partecipo al contest di Eleonora dove insieme allo chef Gualtiero Villa del Teatro 7 saranno giudici di questo contest sugli di stufati.





mercoledì 11 gennaio 2012

TORTELL de reis {amb sorpresa...}


Succedeva da piccoli, la notte del 5 di gennaio.
Quando tornavi a casa dopo aver visto la cavalcata dei re magi, ti tremavano le gambe e non riuscivi a prendere sonno pensando che quella stessa notte, i cammelli di Melchiorre, Gaspare e Baldassare sarebbero passati sotto la finestra della tua stanza! 
Pensavi di far mente locale a tutte le malefatte infantili di quell'anno... temevi che i re magi le sapessero e non ti lasciassero nessun regalo! Ed è per quello che avevi riempito le scarpe di biscotti e mandarini e le lasciavi fuori la finestra, magari se i cammelli mangiavano bene avevi qualche punto a favore... 
Ti chiedevi sempre come facevano questi tre signori, vestiti così sfarzosamente, ad entrare a casa dalla finestra senza fare rumore, ma in fondo tu dormivi profondamente e loro erano magici... ci stà!
L'indomani, ti alzavi di scatto e correvi a chiamare i fratellini. Andavate in sala da pranzo perche di solito era lì dove trovavate i pacchi. Ma a volte, i paggetti cattivelli dei re magi facevano gli scherzi e cambiavano stanza. A volte erano capaci di ristrutturare la sala da pranzo; mobili cambiati di posto, parete di colore diverso, anche sedie nuove! Ma come facevano?
Passavi la mattina a scartare pacchi e giocare come se non avessi mai giocato!
E poi, dopo pranzo, c'era el tortell de reis! Un dolce tipico di quel giorno, il 6 gennaio. E anche quel dolce che precedeva il caffè aveva in serbo una sorpresa... una fava e una figurina di un re nascosti dentro l'impasto di marzapane. A chi toccava la fetta con la fava pagava il tortell, e a chi toccava la figurina era incoronato re per tutto il giorno! 































Nella pasta di marzapane non ci ho messo un piccolo re, ma una streghetta! 
Indovinate un pò a chi è toccato...


Pasta di marzapane:
150 gr. di farina di mandorle (io ho trittato le manorle finamente)
150 gr. di zucchero a velo
acqua qb

In una fonte mischiare bene lo zucchero e la farina di mandorle. Agiungere pian piano un pò d'acqua con un cucchiaio e amalgamare. Fare attenzione perche un eccesso di acqua vi manderà a monte il marzapane, è meglio metterne poca a la volta. Lavorare l'impasto e formare un cilindro con l'aiuto di un poco di farina sul piano di lavoro. Creare due buchi e nasconderci la fava e la figurina, precedentemente ricoperte di carta stagnola.









Pasta tipo briosce
Primo impasto:
20g di lievito di birra
35 g. d'acqua
75g di farina manitoba

Sciogliere bene il lievito con l'acqua e lasciarlo riposare 5/10 minuti che comincia a gonfiarsi. Aggiungere la farina e impastare fino ad ottenere una massa elastica e omogenea. Lasciare riposare coperto con un panno, in un ambiente caldo (22°) anche dentro il forno spento, fino che raddoppia il suo volume (io mezz'ora).



Secondo impasto:
40 g di zucchero
25 g. di strutto (o burro)
255 g di farina manitoba
3 g di sale
1 uovo per l'impasto
1 uovo per verniciare
scorza di un limone grattugiato (non trattato)
60 ml d'acqua








Decorazione:
frutta candita variegata (io ciliegie, pera, arancio e pesca)
zucchero granella 


In una fonte capiente mischiare la farina, lo zucchero, il sale, lo strutto, la scorza di limone grattugiata e il uova leggermente sbatute. Cominciare a impastare e versarci piano piano l'acqua fino ad ottenere una massa bella liscia. 
A questo punto si aggiunge il primo impasto, già lievitato, e si lavora per altri 10 minuti (anche 15!) Nel caso diventasse appiccicosa alle mani, aggiungere un pò di farina per finire di impastare. Lasciare riposare 20 minuti coperto con un panno e a riguardo di correnti d'aria. Di seguito si stira la massa con un mattarello su una superficie unta con qualche goccia d'olio, tiriamo l'impasto creando un rettangolo di più meno 40 cm. Ci appoggiamo   sopra il cilindro di marzapane e lo arrotoliamo dentro l'impasto  formando un serpentone che uniremo a forma di ciambella facendo entrare uno stremo dentro l'altro.   

Verniciare con l'uovo sbattuto e far lievitare, dentro il forno spento, fino che raddoppia il suo volume (a me 2 ore). Io ho unto un bicchiere con del olio e messo al centro per evitare che si chiudesse il buco. Verniciare di nuovo con l'uovo e decorare con la frutta candita, poi spolvorare con lo zucchero granella e infornare a 215° (a forno già caldo) per 25 minuti fino che è bello dorato.

Ma prima di far le fette e di obbligo leggere una piccola poesia...: 







Si la fava tu hi has trobat.                          Si la fava hai trovato,
paga el tortell sense recança                   paga la ciambella senza fare storie
i no perdis l'esperança                              e non perdere la speranza
seràs un ser afortunat.                               sarai un tipo fortunato

I si t'hi surt la figureta                                 E se ti tocca la figurina
no et quedarà més remei                           non ti rimane altro 
que ser coronat com a Rei                        che essere incoronato Re
d'aquesta festa distreta.                            di questa festa birichina

Tradició, sana alegria;                               Tradizione, sana allegria;
formen en la taula anell,                            formano nel tavolo l'anello
i mengem tan bon tortell                            e mangiamo tan buona ciambella
en pau i franca harmonia.                          in pace e sincera armonia

...adesso sì, si mangia! A te cosa è tocatto? La favaaaaaaaaa!


Questa e dedicata a mia mamma, lei era la regina più magica che ci sia mai stata, arredatrice improvvisata in quella notte del 5 gennaio, la sua mente vispa e sognatrice ci faceva sentire speciali quando il sole spuntava e scoprivamo i regali... e lei rideva con gli occhi.