mercoledì 24 ottobre 2012

PANE DOLCE, ma non Challah!

A casa degli Esteve/Bellocchio, non ci sono più le trecce! Son finite!!!
Ovviamente mi riferisco al pane intrecciato, a "quel pane" a forma di treccia, morbido e dolcino, che abitualmente si prepara nelle famiglie ebraiche ogni venerdì al tramonto, per poi essere consumato il sabato dopo. Ed è questa la sfida lanciata da Eleonora di Burro e Miele, vincitrice del MTC di settembre. Ma lo sano lei e le donne del Menu Turistico, Alessandra e Daniela, che questa è una sfida doppia? 
Già, perché insieme, hanno deciso di metterci alla prova non solo con un pane dolce, ma ben si due! E fino che si tratta di fare trecce ok, non mi spaventa perché ho alle spalle anni come parrucchiera... ma quando si tratta di impastare e fare lievitare mi viene un po' la paura. Non ho impastatrice ne macchinario del genere, in quello sono a l'antica, a mano che ti fai le braccia forti! (ricordo ancora l'MTC del danuvio...)
E invece, questo impasto è stato affettuoso e facile d'impastare. Di lievitare no, un ingrato. Perché dopo 3 ore non si era ancora alzato neanche la metà. Certo che se paragoniamo il clima, dove avita Eleonora e il nostro (almeno il mio, Nord Italia) la temperatura in questo periodo, è quasi invernale! Ovvio che il povero impasto faceva fatica a crescere, ma pazienza. Uno deve avere pazienza e sarà ricompensato, chissà, magari con quel profumo di buono che inonda la casa, anche se sono le 3 del mattino...!


A colazione però, gli Esteve e i Bellocchio hanno potuto gustare queste trecce, che mi azzarderei a dire "appena sfornate" poche ore fa!


Quella ripiena di fragole disidratate, bagnate di miele, è risultato una meraviglia di sapore e colore ad ogni fetta. Perché il bello di queste trece è che ogni morso viene ricompensato, sia che bechi il ripieno sia che prendi solo il morbido pane!






Quella ai datteri invece, mi ha commosso dall'inizio, già quando gli snocciolavo! Mi è venuta in mente lei, Elonora, in mezzo a palme piene di questi frutti e piante di agave enormi! Questa treccia è quella che mi è piaciuto più delle due...




Ed eco le dosi e la preparazione proposta di Eleonora che riporto, paro-paro qua di seguito. L'unico cambiamento sono i ripieni e qualche tempistica, ma più che altro dovuto al clima, ne sono sicura, ma con pazienza si supera tutto!

per l'impasto delle due trecce:
500 gr di farina 0
2 uova medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
 125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale



per verniciare i pani:

un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua


ripieno alle fragole:
150 gr di fragole desidratate
3 cucchiai di miele 
semi di papavero


ripieno ai datteri:
5 datteri (di quelli grossi e polposi)
5 noci
3 cucchiai di sciroppo di agave 

semi di sesamo





{...Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita. Lasciar lievitare per almeno due ore (io 4), dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre. Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15...}

Nel primo ripieno ho cosparso le 3 strisce con il miele e le fragoline desidratate, poi arrotolato sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lungi "salsicciotti", unito da un capo e cominciato ad intrecciare.
Per l'altro ripieno ho snocciolato i datteri, che è risultato facilissimo, erano morbidi e mielosi... mi viene l'acquolina solo da pensarci! Gli ho sminuzzato e mesi lungo ogni  striscia d'impasto, ci ho cosparso le noci tritate grossolanamente, e poi bagnato con lo sciropo d'agave. 
Anche qui, arrotolato sulla lunghezza e creata la seconda treccia.

{...Adagiare le trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore. Sbattere il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie; spolverare con i semi. Infornare in forno già caldo e STATICO a 200°C per circa 15-20 minuti...}

Io le ho tenute 25 minuti, fino che non le ho viste ben dorate.




Eleonora donne del Menu Turistico , ancora un'altra volta, ci offrite una lezione di cucina abbinata alla cultura dei popoli, e se vi sembra poco, con l'aggiunta di pratiche di abilità!!! Perche non si intreccia tutti i giorni!

Grazie di cuore!




13 commenti:

  1. ebbrava la Mai, sto proprio facendo colazione, allungo la mano?

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    1. Dulce Chiara, mi temo che per molto che allunghi la mano non trovi neanche le bricciole!
      le ho fatto due settimane fa, e son sparite lo stesso giorno... sai, io per postare ho i miei tempi (proprio come quelli della lievitazione di queste treccie...!)

      un fuerte abbrazo!

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  2. Bellissimi Mai!!! Sulla lievitazione ho avuto anche io lo stesso problema.....mannaggia sono già al secondo tentativo.......che nervi!
    Ma ce la farò! Prima o poi.. :)

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    1. Grazie Vale!
      Ma si, vai tranquilla perche se lievitano a me, lievitano a tutti...!
      E poi tu sei mega-brava, non vedo l'ora di vedere il tuo capolavoro!

      besos

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  3. Belli , intriganti, ripieni spettacolari... come te!
    Poi, chi lo dice che non si intreccia tutti i giorni?!
    Io non riesco a fermarmiiiiiiiiii.
    :-)
    Nora

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    1. Grazie Nora!!! (mi hai appena fatto uno dei complimenti più sexi mai sentiti fino ad ora!)
      :)

      e...Smetilaaaaaaaaaa! Ma ti sei resa conto, che ogni volta, ne sforni due di queste trecce?
      Lo so, ti capisco, una ci prende gusto ma poi le 3 giudici impazziscono!!

      besisimos!

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  4. l'impasto affettuoso mi mancava :-)
    e sui tuoi trascorsi da parrucchiera, sto ridendo ancora adesso :-)
    sai qual è il punto, con te? è che sei talmente esplosiva, quando scrivi, e talmente estrosa, quando fotografi, che ci si dimentica di quanto tu sia brava, quando cucini. questi due ripieni mi hanno incantata, credimi: semplici, eppure originali e aderentissimi al tema. E poi, ci aggiungiamo l'allegria con cui condisci ogni cosa che fai- e siamo a posto!
    Sei un portento, Mai, per davvero :-)

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    1. Grazie1000, Alessandra!
      Sono onorata del tuo commento, così come lo sono di poter partecipare ogni mese al MTC!

      besos

      ps.: se ti dicesse che ho fatto anche la piastrellista e l'imbianchina, nonché la barista, ceramista, venditrice di formaggio, la truccatrice e anche la "pastora" (quella con le pecore...) ci crederesti?

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  5. Ma che belle che ti sono venute. Io ho sempre un po' di timore con i lievitati, a volte va altre no. incrocio le dita per quando proverò questa prelibatezza :-) Bacioni!!!

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    1. Grazie "zonzo Lando"! Guarda che anche io temo i lievitati, proprio per paura che questi non lievitino, e ho capito che un luogo caldo è tanta pazienza è meglio che incrociare le dita!
      (anche se, pure io le incrocio sempre!)

      besos

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  6. Admiro la forma en que superaste el miedo! :-)
    Me encantan tus rellenos, (re)llenos de vida y de todo el sabor que saber meter en cada cosa que haces. Desde las fotos, hasta las trenzas, hasta el amasado a mano. No eres grande Mai...di più!
    Te adoroooo!!!!
    besos

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    1. ...y a mi me encanta como escrives, y non solo en italiano... y como cocinas y como lo cuentas y como todo!
      Con esta declaracion no quiero hacerte la pelota, ni comprar uno de los jueces de este mes... solo quiero darte las gracias!

      besitos!

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  7. Dire che mi hai fatto venire l'ipersalivazione con queste foto...è davvero il minimo! Che voglia di mangiarle!! :D Complimenti, sono meravigliose!
    Sere

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