mercoledì 27 aprile 2011

"dù spaghi" tra una lezione e l'altra...

...e pure quando studiavo questa frase era la stessa, soltanto cambiava la lingua... 
("un plat d'espaguettis").


I ricordi più belli che ho di quando studiavo sono quei 3 anni vissuti con Marta in una casa abbandonata e messa a posto da noi stesse. 
Quella casa, era pulita e imbiancata in una settimana, i mobili trovati in strada e messi a nuovo da noi, erano proprio una meraviglia, D'altronde due future grafic designer, vuoi che non facciano miracoli? 
La casa era vicino a Barcelona a 30 minuti di treno, e poi 5 minuti a piedi, la Llotja . 
Lì studio Picasso ma solo per qualche mese, e obligato da suo padre, visto che era insegnate di pittura proprio lì! 
(mi piace spiegare questa anegdota... anche se io la scopri al 5 anno!)

Gli orari erano anarchici, come la scuola tra l'altro... ma non cambierei mai i miei momenti belli e brutti in quelle sale e corridoi, o al bar/mensa dove facevano dei tost che ancora non ho dimenticato! 
In quel periodo lavoravo in un studio di design (quando ancora non c'erano i computer!!) così andavo al pomeriggio a lezioni mentre Marta ci andava al mattino. Erano poche le volte che coincidevamo a pranzo ma quelle poche volte ci facevamo "dù spaghi"! 
Erano fatti a regola d'arte, a punto... c'era colore, proporzione e diciamolo pure... quello che trovavamo nel soprannominato  "armadio delle meraviglie", vale a dire:  tonno, pomodoro, alici, sgombri, olive e a volte capperi o funghi sottolio! 
Ma io, il condimento che preferivo era ancora più semplice. Con le erbe aromatiche del nostro terrazzino. (ho fatto 50 traslochi nella mia vita, ma sempre ho con me le piantine degli aromi). E poi, vogliamo parlare della pasta? Da noi non era un gran che... averla conosciuta allora la Garofalo...! Ma ci si doveva arrangiare.
La fortuna era che i miei avevano gli ulivi, orti e vigneti, e come da manuale, quando andavo a trovarli, tornavo nella casetta con la borsa piena di viveri: olio, zucchine, pomodori... Un bicchierino d'olio andava a finire nel nostro baratolino o botiglietta di vetro che riempivo con salvia piutosto che menta o rosmarino, a volte si aggiungeva un aglio, se c'era, e poi ci si condiva la pasta, magari nel frigo c'era una zucchina single e pure lei finiva in padella!
Così in memoria di quei tempi e grazie a Clear di Il pomodoro rosso, ho proposto a mio marito (anche lùi un tempo studente di filosofia) questi spaghetti alla buona, con la pasta Garofalo, la nostra preferita! Risultato? Ho vinto un pomeriggio pieno di ricordi e aneddoti, proprio di "dù spaghi fà..."!
Che poi, ripensandoci adesso, questa è veramente una ricetta sana e nutriente non che sbrigativa!







































Dal armadio delle meraviglie:
11 mandorle (tritate)
olio extra vergine
sale

Dal frigo triste:
1 zucchina "single"
1 spicchio d'aglio (ottativo)

Dal terrazzo magico:
menta (due pugni)


Riempire mezzo baratollino o bicchiere con dell'olio extra vergine. 
Cogliere due pugni di menta fresca, labarla e asciugarla bene, tritarla e versare dentro l'olio. Se vi piace il sapore, potete aggiungere uno spicchio d'aglio senza camicia, ma non tritato. Amalgamare e girare per qualche minuto per fare insaporire.

Mettere a bollire la pasta (spaghetti Garofalo) in acqua salata.
Nel mentre lavare la zucchina e farla a dadini, saltarla in padella con un cucchiaio del olio preparato. Farla dorare a fuoco vivo per 2/3 minuti così dentro rimane croccante. Spegnere il fuoco.
Tritare le mandorle grossolanamente e mettere da parte.

Scolare la pasta, al dente, e versarla nella padella insieme ai dadini di zucchina, a fuoco spento, ancora qualche cucchiaio dell'olio a vostro piacere e servire con sopra un pò delle mandorle tritate.
Portate a tavola il preparato di menta e il suo cucchiaio perche vi piacerà.







































Questa è una idea che stà bene anche per condire le insalate di pasta o di riso. E se abanza, nessun poblemma, chiudere bene il contenitore facendo atenzione che la menta rimanga coperta dall'olio.

Facendo il resoconto... vedo che: adesso le lezioni sono di "vita", gli orari sono sempre stretti e le piante sempre in terrazzo, l'unica cosa che è cambiato è il mio coinquilino e la pasta. Tutti e due rigorosamente italiani! Non lo avrei mai detto... come non avrei mai immaginato che la pasta dei anni di studio sarebbe finita in un contest come questo di Clear di Il pomodoro rosso e con la Garofalo come partner!



7 commenti:

  1. Questo piatto ha il profumo delle cose che non si dimenticano mai...A me fa pensare all'estate, ai pranzi all'aperto conditi con le chiacchiere di un'amica. un po' di musica nell'aria... Grazie Mai! sei davvero bravissima! claudina

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  2. Che bello sai e ti ringrazio per aver scritto questo post perchè mi hai fatto tornare in mente gli anni dell'università... quanti ricordi! A volte pagherei per poter tornare indietro! Quasi quasi "dù spaghi fà..." me li faccio pure io stasera quando ritorno a casa dal lavoro! Un abbraccio grande

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  3. ottimi questi spaghetti, mi piace molto come li hai preparati...ciao.

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  4. che bei ricordi... e che super ricetta gustosa!!!!

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  6. non so perché ma il tuo scritto e le tua tua foto, quella con i libri d'arte e AD (compagna di anni e anni di lavoro nel settore) mi hanno commosso!
    Brava Mai, un bacione

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