mercoledì 17 luglio 2013

Un week tutto ligure, alla scoperta dei SAPORI VERI


Devo capire come si fa a fermare il tempo... 
Sono convinta che esiste almeno il modo per rallentarlo… e credo di esserci vicina, almeno posso dire di averne avuto una piccola prova. Ho scoperto un qualcosa che fa si, che tutto si ralenti, che il caldo non dia tanto fastidio e che i rumori e il telefono si ammutoliscono. (ricetta miracolosa nel prossimo post!)

E posso dire che tutto questo è dovuto a una esperienza fatta qualche settinama fa, grazie a l'Associazione Nazionale Città dell'Olio. Hanno presso sotto braccio 20 food blogger e ci hanno guidato in terre liguri, accanto al mare, nella fiera Sapori da sfogliare, dove abbiamo degustato tantissimi prodotti che a dire magnifici è poco!



Ma andiamo per parti...
Perché questo week end fantastico di qui vi parlo, non è potuto cominciare in miglior modo che con la presentazione, in fiera, dello Starbooks, che ci ha donato anche una piacevole e interesante chiaccherata con Sergio Rossi, autore di La cucina dei Tabarchini, tra altri libri. 

(Personalmente però, questo libro mi ha aperto un punto di domanda? 
Ma i Genovesi... come hanno fatto a fare tutto quello che hanno fatto? 
Ed io che credevo che i Catalani erano gli inventori di quasi tutto...! 
Veramente da leggere, ve lo consiglio.)


Se ci fosse qualcuno di voi che non sa cosa sia lo Starbooks, è fortemente invitato ad andare nel loro blog e girarci un po' in modo di fare tesoro di quel che c'è scritto. Perché non si tratta soltanto di un blog qualunque dove si parla di cibo alla moda e foto belle. No, si parla e ci si confronta di ricette fatte bene. Di come un libro può essere valido o meno, di quanto si possa imparare non soltanto della cucina italiana, ma anche di quella di altri paesi e culture! 
Per quello che mi riguarda, le 10 magnifiche donne che sono dietro a questo progetto, godono di un gran bagaglio culinario, e si esprimmono e cucinano con una sincerità e manualità che qualcuno dei libri da loro "recensiti" (per modo di dire) si sognano di avere!  Ma se andate qui vi spiegheranno meglio.

Finita la presentazione dello Starbooks, di nuovo in giro tra gli stand. E non poteva mancare una lezione di come si fa il pesto.. se non, in che terra siamo?




Ma le sorprese non finiscono qui...
Perché nel pomeriggio, dopo aver visitato ogni angolo e stand della fiera; assaggiato e acquistato prodotti genuinamente buoni; pranzato dei buonissimi agnolotti piemontesi fatti a mano dagli alunni dell'Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche del Piemonteci siamo incamminati, in autobus, verso Imperia. 
Lì, l'azienda olivicola Rainieri ci ha aperto le loro porte e guidato nella storia e il proceso dell' olio visitando anche il frantoio storico. 

Loro sono produttori di olio extra vergine d'oliva da più da 100 anni, sempre ricavato con olive esclusivamente italiane. 
Emozionante, è vedere l'impegno e l'orgoglio di queste persone che ci lavorano, di come veniva prodotto prima l'olio e come viene fatto adesso. Ed non è stato meno interessante ed importante sapere certi parametri e criteri, per quanto riguarda alla produzione e conservazione dell'olio extra vergine, con i quali confrontarci al momento del suo acquisto, maggiore è l'informazione, maggiori sono le possibilità di portare a tavola cibo buono e salutare. Perché l'olio extra vergine d'oliva va invogliato in vetro scuro, meno vede il sole meglio è! E questa era facile... 
Ma noi? Come lo conserviamo a casa?


Una cosa è certa, la giornata è andata "liscia come l'olio", e dopo l'aperitivo offerto nel frantoio è arrivata l'ora di cena. Ci siamo fatti due passi, e siamo arrivati al Ristorante Mignole, dove la Chef Elvira Puppo ci ha proposto alcuni piatti della tradizione ligure...




Inutile raccontarvi che il dopo cena è stato inebriante e entusiasmante tanto quanto il resto della giornata. Perché svaccarsi sedersi nella hall dell'hotel, con un drink in mano e ridere fino le 2 di notte, fa andare via le rughedel viso... quelle poche che abbiamo. Perché ridere si sà, fa bene come cucinare, come mangiare...!

L'indomani... 
La giornata si sarebbe aperta con un corso alla conoscenza dell'olio extra vergine di oliva, guidati da Marcello Scoccia, responsabile della scuola dell'ONAOO (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva), abbiamo scoperto e assaggiato oli proveniente dall'Italia e non solo. 
Sono molti i fattori che determinano la qualità e la tipicità dell'olio, per citarne un pò:
. varietà o tipo di ulivo
. area geografica
. condizioni climatiche maturazione delle olive
. modo di raccolta e conservazione delle olive
. tecnologie di trasformazione
. tecniche di conservazione dell'olio... 

Ma questa è una sola parte. Noi gli abbiamo imparato come si fa ad assaggialo e degustarlo... scaldando con le mani il bicchiere, facendolo girare, annusando, degustando in modo tutto speciale (con una specie di gorgoglio tra la gola e il palato). 
E il colore direte voi? Il colore non è importante? Si, lo è, ma non nel caso della degustazione, questo non deve mai distogliere l'attenzione ed è per ciò che non a caso si usa un bicchiere speciale (di vetro blu scuro) per li assaggi. 
E non preoccupatevi che i pregi e difetti dell'olio vengono fuori, e possono essere tanti. 
Io ne conoscevo il sapore buono e fruttato, o quello piccante, ma anche quello rancido che mi fa rabbrividire. Ed in realtà ce ne sono anche altri, quelli un tantino amaro o con un sentore di erba appena tagliata, e poi quelli che però sanno di muffa o di terra o con un retrogusto metallico...
Per non dirvi come dovremo conservare l'olio, noi a casa! Anche se l'olio di oliva è sempre un "succo di un frutto" la sua conservazione e deterioramento è ben particolare. Mai conservarlo in un luoghi caldi superiori ai 26°, e non lasciare le bottiglie aperte, ma ben si chiudere ermeticamente non lasciando che l'aria che ci entra lo ossidi e lo deteriora. sopratutto fare attenzione alle etichette. 
E qui mi sono caduti molti miti: magari uno pensa di usare l'olio più buono che ci sia perché dice è "genuino", o magari pensiamo che quel'olio del ristorante che ti portano per condire l'insalata sia l'olio migliore, e invece...

D'adesso in poi, l'olio extra vergine d'oliva avrà t'utto un altro significato, non basta scrivere EVO... ma saper riconoscere quello VERO e di qualità, adatto alla nostra cucina e le pietanze che ne escono. 
Saper abbinare un olio a un piatto può determinare la sua riuscita, lo facciamo con i vini, con i sali, perche non con l'olio?!



Approfitto e chiudo qui, la prima parte di questo week, con un brindisi a tutte queste food blogger che hanno reso questi due giorni favolosi. 
E come si vuole dimostrare... il cibo unisce!

Grazie di tutto PattyAlessandra e DanielaMapiFabio e AnnalùStefaniaCristinaLaura,
AleRoberta, MaryFabiana, AureliaAnnaritaRobertaSimonaAnna MariaSabina e Sandra.



4 commenti:

  1. Grazie a te per questo bellissimo resoconto. L'ho letto tutto d'un fiato e ho rivissuto quelle bellissime atmosfere.
    Un abbraccio
    Sabina

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  2. "liscio come l'olio" me lo sarei aspettato da fabio.... :D !!!
    cara mai sei il mio mito (te l'avevo già detta questa?). come te non scrive nessunooooo!
    foto bellissime e reportage perfetto <3
    besitos

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  3. Questi incontri ci vorrebbero almeno una volta al mese... sento la mancanza di tutte voi!
    :*

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  4. A quando il prossimo incontro ???? Baci cara mai

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