domenica 28 settembre 2014

Sformato di RISO al cocco e anice con coca de vidre

E già... un dolce! 
Se ci penso, che mi ero giurata di non cadere nella "trappola" se si può chiamare così, di fare un dolce con il riso, proprio con quello della cottura al latte… 
Sappiate che la mia intenzione era quella di fare comunque una proposta salata, ma ci sono cascata, perché in un modo o nell'altra devo farmi del male. 
In realtà, il riso in versione dolce e cremoso, al latte, non lo posso neanche sentire nominare, mi viene la pelle d'oca. Il latte ed io non andiamo molto d'accordo.
Da piccola, giocando con una moneta me la mangiai, anzi la deglutii perché da buon drago che sono, non mastico le cose. Per fortuna non soffocai, ma per sfortuna mi fecero bere litri di latte e d'allora non ne soporto la visione ne l'odore, capita no?
In compenso, ricordo che in quel periodo mangiai poco riso, perche si sà…
Ma d'altro canto mangiai tanti sparragi e cipolle bollite con la finalità di…
Tutto fini bene dopo 15 giorni, perché sono possessiva, e a casa mi dessero il soprannome "la salvadanaio", molto simpatici…
Ed è così che dopo svariati anni (un bel po'…) conosco questa donna e mi ha fatto cambiare idea. Il riso in versione dolce può essere libidinoso, l'ho capito assaggiando la sua torta. E so che prima o poi assaggerò anche la versione di lei, vero?
Così, per questa mia terza proposta per l'MTC di settembre, mi sono addolcita e sono andata sul dessert, dopo gli onigiri e il biryani ci stà un dolce o no Annalena?


Sformato di RISO al cocco e anice
con coca de vidre

A questo sformato di riso, morbido e cremoso, ho deciso di abbinarci la coca de vidre, tipica catalana, sarebbe coca di vetro perché è molto sottile e croccante. Di solito è ricoperta di pinoli e zucchero e a pena uscita dal forno va spruzzata con del liquore d'anice (simil sambuca) e anche se devo dire che non adoro questo liquore, in questo caso è di rigore perché non è per nulla invadente e si sposa perfettamente con la coca. 
Eco perché ho deciso di aggiungere un cucchiaio di questo l'iquore anche nella bollitura del risso, per ricordare tenuemente il profumo.

Ingredienti per 6 sformati:
150 g di riso arborio
500 ml di latte intero
200 ml di latte di cocco
2 cucchiai di cocco gratugiato
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di liquore all'anice (ansi del mono)
1 bustina di agar agar in polvere (1,5 g)

Ingredienti per la coca de vidre:
125 g di farina manitova
3 g di zucchero
3 g di zucchero
5 g di lievito di birra
9 g di burro
60 ml d'acqua tiepida
zucchero qb per cospargere sulle coques
pinoli a volontà



Per la cottura del riso


Per la tecnica della cottura "nel latte" si consiglia lo sbancamento del riso, invece della sciacquatura.  Consiste in bollire il riso per un minuto in acqua bollente, poi scollare e sciacquare sotto l'acqua fredda, dopo di chè si procede con la cottura nel latte. 
(Vi consiglio vivamente di andare qui da Acquaviva scorre dove troverete tutte le info necessarie, spiegate esaustivamente come solo lei sà fare. Poi una volta letto con attenzione il resto sarà un gioco da bimbi!)

Dopo lo sbiancamento del riso, procete con la cottura nel latte. 

In una pentola mischiate il latte intero e quello di cocco, aggiungete lo zucchero, il cocco e l'anice amalgamando il tutto e portate a punto di ebollizione. Versateci il riso, coprite e cuocete per una trentina di minuti o finche non si è assorbito il liquido, (vedere foto sopra) e diventi cremoso e legato. Io ho mescolato di rado, avevo paura che si attaccasse. aggiungete l'agar agar e mescolate ancora con la fiamma accesa per un paio di minuti, spegnete il fuoco e riempite gli stampi, meglio di silicone. Una volta freddi conservare nel frigo.




Per la cocca de vidre




Sciogliete il lievito di birra nell'acqua tiepida e riservate. 

In una ciotola versate la farina, il sale lo zucchero e il burro e impastate con la punta delle ditta finche sarà tutto amalgamato e cominciar a versare l'acqua con dentro il lievito e cominciare al impastare fino ad ottenere una palla. Trasferite su un piano di lavoro, infarinato e lavorate l'impasto per una decina di minuti. Fate una palla e lasciate riposare per 15 minuti dentro la ciotola coperta con un canovaccio.

Accendete il forno a 190.
Dividete l'impasto in tre pezzi e cominciate a tirarne uno, gli altri lasciateli coperti. la sfoglia deve essere molto sottile, tanfo da intravedere il piano di lavoro, per intenderci deve essere dallo spessore di un millimetro o poco più. ricavarne delle forme tonde ovali o come più vi piaccia e trasferitele con cura su una teglia da forno, foderata con della carta apposita. Cospargete con i pinoli e poi con abbondante zucchero. infornate per una 15 di minuti fino che sono belle dorate, ma fatte attenzione a non bruciarle, perché è un attimo!
Togliere dal forno e spruzzare a piacere il liquore d'anice.



Note:
1questo dolce, la coca de vidre, può essere anche cosparsa di mandorle tritate o laminat, al posto dei pinoli. Di solito ha una forma lunga e stretta, diciamo che  il massimo della larghezza che ha il forno e stretta una quindicina di centimetri, o pure la potette trovare rotonda, ma personalmente preferisco quelle lunghe. 
Per questo piatto ho provato a fare una versione mignon.
2- Ho provato una versione con la farina di mandorle al posto di quella di cocco e pure quella mi è piaciuta.
3- Questi sformati noi li abbiamo provati, sia tiepidi che a temperatura ambiente, o anche freddi (ma non appena usciti da frigo) e la via di mezzo è quella che ci è piaciuto di più. Ma va a gusti, da provare.
4- Mi chiedo come faccio a sporcare così tanto gli stampini, a voi succede?




...e dulcis in fundo sia, questa è la mia ultima proposta per l'MTC di settembre
Buon lavoro Alessandra e Annalenna !!!














13 commenti:

  1. :* ..MAi dimmi che arriva anche tuo marito!!! Il Salvadanaio...ahahahahahhahahahahahah BACI e felice che tu abbia fatto pace con il latte ;)...

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  2. ecco: ora senta le tue cialdine so che non posso vivere. Così, proprio all'ultimo secondo... non vale!
    PS: all'agar agar non ci avrei pensato...

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  3. Noooo... vabbè ... tu sei un genio! E se ti dicessi che anch' io non sopporto il riso dolce cotto nel latte? Ma che guardando questa tua versione quasi quasi cambio idea?
    Bravissima Mai, questa ricetta è pazzesca!!! Ma davvero sei un salvadanaio? :)
    A leggere i tuoi post si imparano sempre tante cose, e alla fine si ride ma con il cuore pieno...

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  4. Wow! E poi sono io quella che ti fa rimanere a bocca aperta eh?! Fantastica Mai :)

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  5. ( sto avendo problemi con google quando rispondo ai commenti non so se ti sia arrivato ) ridico che non conoscevo la coca e questi sformati sono molto invitanti complimenti come sempre bravissima mai

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  6. Una ricetta bellissima, un'idea nuova per provare il riso dolce al latte con quelle bellissime tegole piene di frutta secca che lo rendono di certo meraviglioso.
    Bravissima!

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  7. Maiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, salvadanaio, ahahahhaha mi hai fatto cappottare!
    Voglio almeno 100 di quelle bellissime e croccantissime cialdine con i pinoli! Sappilo

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  8. Le tue cialdine sono molto simili ai nostrani brigidini, ma senza pinoli. Ricordo un'estate le presi in un luna park in Abruzzo: mentre i miei figli facevano i loro canonici giri sulle giostre, ebbi il coraggio di finirne un pacco intero.....e anche io non amo particolarmente l'anice
    Ma con questo tuo delizioso sformatino tutto viene sublimato e reso speciale!

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  9. Provati! Deglutiti! Digeriti! ...che dire!? Gusto raffinato, che delizia il palato! ;) Say yeah!
    Elena

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  10. Mattia, mio figlio grande, quando aveva 6 anni ha fatto lo stesso, si è ingoiato un euro.. e lì io ho perso 15 anni in 5 minuti, per poi passare i giorni seguenti a ispezionare le sua ... per vedere se l'euro era uscito. Ricordi meravigliosi, guarda :-/ :-(
    Questo sformatini sono una delizia, non ti dico cosa ho pensato quando ho letto coca :-) de vidre :-)))))!!!!!!!!!!!
    besooosss! fra un pò ti abbraccio!! yuppy!!!

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  11. maiiiiiiii sei unica!!!!
    ma alla fine... è uscita o non è uscita la monetina??? ;)
    dolcetto favoloso, quelle tegoline sono imperdibili!

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  12. Un soprannome, una garanzia. Più che monetine da questo salvadanaio escono ricette...e tutte di certo valore! e poi da ora in poi nel mio vocabolario la coca avrà un'altro significato, non sarà più né la nota bevanda né la più nota ancora pianta :)

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