domenica 1 aprile 2012

Cleopatra, donna (st)raordinaria, e FARAONA alla crema di datteri e latte

A volte mi chiedo perché do retta ai sogni... ma dopo, una volta che li ho portati a termine non me ne pento mai!
Questa volta, nel dormiveglia, mi è venuta a trovare Cleopatra, non scherzo: ho aperto una tenda e c'era lei! Cosa voleva dire?
Mi sono alzata e ho scritto nel mio libretto dei sogni, perché da sempre ne ho uno sul comodino, le idee migliori vengono di notte o nel sogno e devo scriverle subito o le dimentico, voi no? Fate caso, ve lo consiglio...


Ma tornando al sogno, ci ho pensato qualche secondo e ho capito... mi sono lanciata in una sfida gluten free, tutta per Stefania, con la mia donna (st)raordinaria apparsa nei sogni... la faraona di Egitto!
Nasce nel 69 a. C. in Alessandria, figlia di Tolomeo XII Neodioniso chiamato anche "Aulete" (il "flautista") e da una sua amante/concubina che morì (pare uscisa da Tolomeo) un anno dopo di dare alla luce la figlia Cleopatra, la quale già dai 18 anni sale sul trono per governare, prima insieme al padre, poi alla morte di questo comparte il trono con il fratello di 10 anni,Tolomeo XIII, il qualle deve sposare per poter governare l'Egito (pensate voi, che casini di parentela...).
Di fatti la vita di Cleopatra non è stato tanto lunga, ma si intensa e piene di conquiste politiche ma anche amorose sopra tutto romane...
Come quando scappa da palazzo avvolta dentro un tappeto, per paura di un attentato alla sua vita da parte del fratello, e viene portata nelle stanze di Giulio Cesare da un suo servo fidato!


Cleopatra e giulio Cesare, di Jean Léon del 1866




Questa scena mi ha sempre colpito, si dice di lei che fosse di una bellezza disarmante, la verità è ben diversa, non era tanto bella come si racconta, ma piùtosto era "un tipo", più che altro era una donna con un forte carattere e tanto sharme, anche molto simpatica e intelligente e altrettanto spietata! Di fatti ce ne vuole per governare un paese in quei tempi...
Però ci teneva tanto alle cure del corpo e sono famosi i suoi bagni di latte di asina per ringiovanire la pelle! Comunque tornando a quella notte del tappeto, Giulio Cesare si trovo davanti a una donna (st)raordinaria, vestita (si fa per dire) molto seducentemente e sfoggiando i suoi migliori gioielli, e che li supplicava, in latino, asilo politico...
Cleopatra è stata la regina più poliglota al mondo, era in grado di conversare senza l'aiuto di interpreti, con Etiopi, Arabi, Ebrei, Trogloditi, Siri, Medi e Persiani e molte altre lingue naturalmente, quella egizia e quella greca! 
Ma secondo voi? Giulio Cesare poteva non resistere a tale fascino? naaaaaaaa!
Di fatti, è scritto che da quel preciso istante diventarono amanti... ed è proprio da Giulio Cesare che ha avuto il primo figlio.

Con Marco Antonio, padrone dell'Impero Romano d'Oriente, fu una storia diversa, fu un amore che distrussi ogni cosa incluso le loro vite. Un pò mi ricorda Romeo e Giulietta... Marco Antonio si tolse la vita alla notizia (falsa) della morte della sua amata Cleopatra, e questa poi, si uccise sapendo della morte di lui. Chi dice con un morso di serpente sul petto, e chi dice che si avvelenò con una pozione fatta da lei visto che ne era una esperta.


E adesso vi confesso che la ricetta qua sotto è stato un totale sperimento, ma con un successo degno da un tavolo regale, anche se non è detto che la stessa ricetta si possa fare con altre carni, di fatti ci proverò.



FARAONA alla crema di datteri e latte
(con quenelle di ceci al sesamo)













Ingredienti:
1 gallina faraona* (1 kilo 300 gr.)
12 datteri freschi
30 gr. di mandorle
scorza di un arancio
5 semi di cardamomo
1 stecca di cannella 
200 ml di latte intero, di mucca (quella di asino non l'ho neanche cercata!)
sale olio extra vergine


*La gallina faraona, (Numida meleagris) è un volatile originario dell'Africa. Ha carni magre e ricche di proteine, di sapore più aromatico rispetto a quelle del pollo ma richiede più tempo di cottura.


Cominciamo con la preparazione della faraona, io l'ho comperata già pulita e vuota, ma conviene comunque fare un passaggio dell'animale sui fornelli, in modo di bruciare i residui di piume e poi lavare per bene l'interno e l'esterno. Massaggiarla energicamente con del sale, salare anche l'interno e ungerla con un filo d'olio, lasciare riposare mentre togliamo i noccioli dei datteri. Rienpire la faraona con la scorza di arancio, io l'ho tagliata con il pelapatate e anche se ci rimane un pò della parte bianca della buccia non importa. Agiungerci al ripieno metà dei datteri, la cannella e i semi di cardamomo. Mettere un filo d'olio nella pentola scelta, avete presente che dovrà cuocere per almeno 2 ore e mezza, (o ho usato la mia nuova Staub)
posizionare la faraona con il resto dei datteri intorno e cominciare a cuocere con il coperchio. Controllare ogni tanto e serve versare qualche cucchiaio d'acqua calda. Quando sarà dorata da una parte girarla e dorare l'altra. Anche se è coperta e c'è il vapore e i propri grassi, stare attenti a non farla bruciare. Dopo 2 ore di cottura agiungere le mandorle intere e bagnare con il late, coprire per altri 25/30 minuti e spegnere il fuoco. Lasciare riposare qualche minuto. Prelevare la faraona e posarla su una fonte, togliere la buccia d'arancio. Versare il contenuto della pentola (sugho al latte, mandorle e datteri) nel robot o nel minipimer e trittare fino ad ottenere una salsa non tropo densa e versarla sopra la faraona. Servire calda, acompaganta con delle chennelle ai ceci.




Quenelle ai ceci (e altri dettagli...*)
250 gr. di ceci lessati
rosmarino fresco a piacere
un filo d'aglio grattugiato (di più non lo digerisco!)
semi di sesamo tostati (saltati in padella)

Schiaciare i ceci grossolanamente con una forchetta, amalgamarci gli agli di rosmarini tritati finemente e aggiungere un'ombra d'aglio, io lo grattugio in modo che si distribuisce meglio nell'impasto. Formare delle quenelle poco più grandi di un dattero e impanarle leggermente con dei semi di sesamo appena tostati. 


Sono una dona fortunata! Ho scoperto delle persone fantastiche, amici che non credevo di meritarmi perche ce ne sono veramente pochi così! Anche se mai visti di persona (alcuni si altri no) sono tutti geniali e dedico anche a loro questa ricetta "regale" perche senza loro e la mia nuova Staub color curcuma non so se Cleopatra mi sarebbe venuta in sogni! Grazie!




Questa ricetta obiamente è per il contest di Stefania di Cardamomo & Coo e le sue donne (st)raordinarie rigorosamente senza glutine.
Anche nell'antico Egitto si poteva mangiare tranquillamente gluten free! E questa ne è una prova, visto che non mi sono ferrmata agli abbinamenti o accostamenti di sapori e testure ma ho fatto delle ricerche sull'alimentazione di allora... e questo è il risultato!



15 commenti:

  1. Ma tu sei un genio. Questa ricetta è il vero sogno :-) Grande, grandissima Cleo^^
    Fabio

    RispondiElimina
  2. e adesso avrò io sogni d'oro... o di faraona!
    Ma secondo te viene bene anche senza Staub?
    P.s. Adoro l'abbinamento dei salati con la dolcezza della frutta...
    Grande come sempre!

    RispondiElimina
  3. certo che se dai tuoi sogni vengono fuori dei piatti così... mi apposto per copiarteli!
    bellissimo il post, bellissima la storia, bellissima la ricetta!

    sono estasiata!

    RispondiElimina
  4. ma tu sei un genio! E Cleopatra lo sa! Che belle le foto!

    RispondiElimina
  5. ellissima ricetta e ricerca di sapori da abbinare!

    Complimenti di cuore...anche per le mele qui sotto!! ;)

    ciao loredana

    RispondiElimina
  6. Prima di tutto : anch'io faccio così! Ho sempre penna e carta sul comodino perchè voglio essere in grado di segnare subito le idee che mi vengono di notte! Seconda osservazione: foto bellissime, come sempre... e poi ottima storia e ottima ricetta!! Insomma Mai, bravissssima!
    Dani

    RispondiElimina
  7. Siamo noi, che saremmo "venuti diversi", senza averti conosciuto.
    e questo post è l'ennesima conferma.
    Un bacione

    RispondiElimina
  8. Dirti che hai realizzato un piatto *da sogno*, questa volta, sarà banale ma è la pura e semplice verità!
    Continua a sognare...e a farci sognare.
    Nora

    RispondiElimina
  9. Anche Goya si scriveva i sogni, e poi questi diventavano le didascalie delle sue opere, tu dovresti mettere una didascalia sotto a questa faraona, perché è veramente un capolavoro! ;-)

    RispondiElimina
  10. Il post è bellissimo e la ricetta è assolutamente (st)raordinaria!!!
    Io i sogni di solito me li ricordo, ma non mi hanno mai ispirato né post, né tantomeno ricette meravigliose come questa. Una OLA per te!!!! :-D

    RispondiElimina
  11. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
    :)
    :)

    RispondiElimina
  12. sai ce da piccola ho sempre subito il fascino di Cleopatra e volevo essere lei!ora non indaghiamo sul significato freudiano!!ottimo questo piatto!Tanti auguri di Buona Pasqua e ti aspetto al mio contest!

    RispondiElimina