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domenica 13 settembre 2015

Il "GIALLO" della TARTARE vegana (seconda parte)

Giallo come la curcuma...
Giallo come il pantone 123 C...
Gialli per il quali vado PAZZAAAAA!!!!

E adesso è subentrato quest'altro giallo... quello della zucchina misteriosa!






Queste zucchine mi hanno rapita dal primo istante che le ho viste, tanto come mi può rapire il fatto di aprire un libro giallo, fatto bene, e scoprire quella irrefrenabile voglia di andare fino in fondo per sapere chi ha ucciso chi!!
Ecco queste zucchine hanno avuto lo esteso effetto... viste, comperate, cucinate e assaggiate in diversi modi, fino a capire che hanno un sapore ibrido tra zucca e zucchina... più dolci, con una polpa più croccante e meno acquosa e anche abbastanza toste, ma perfette per farci una tartare!






Ingredienti per 2:
1 zucchina gialla
1 zucchina verde
1 gambo di sedano tenero 
1/2 avocado
1 pera

3 cucchiai di succo di limone


per la vinaigrette:
3 cucchiai d'olio evo
1 pizzico di curry
1 cucchiaino di sciroppo di agave
1 cucchiaino di martini bianco
2 cucchiaini ci aceto di mele
sale qb

Lavate bene la pera, sbucciatela, fatella a dadini e versate in una ciotola. Fate a dadini pure la polpa del mezzo avocato e aggiungete assieme alla pera. Bagnate con 2 cucchiai di succo di limone, in questo modo non si ossidano e non anneriscono.
Lavate per bene le zucchine e il sedano, asciugateli e fattele a dadini. Versateli nella ciotola dando una mescolata leggere e conservare nel frigo.
Nel frattempo preparate la vinaigrette sciogliendo il sale e il curry nell'accetto e il martini mescolandoli bene. Aggiungete lo sciroppo d'agave, sempre mescolando, e per fine l'olio evo. Amalgamate bene tutto e condite la tartare. Mescolare delicatamente, coprirla e conservare in frigo per una trentina di minuti prima di servire, in modo che gli ingredienti si insaporiscano.



note:
1. La resa di questa tipologia di zucchine mi ha conquistato. Stupende sia crude che nel risotto, e pure saltate in padella e anche nel wok con gli spaghetti di riso.
Peccato che siano difficili da riperire visto la difficoltà nella sua raccolta, dovuto al tipo di pianta, ingarbugliata e spinosa. Animo vivamente i coltivatori di questo meraviglioso ortaggio di tenere duro e non lasciare perdere il loro coltivo!
Vi consiglio senz'altro, di prenderle se vi capitano a vista.

2. Questa è la seconda tartare vegana che posto, (qui la prima) e a ime me ne pento di non averne postato altre, perché sono veramente facili da fare e stupende per l'estate. Peccato che ormai il caldo stà finendo...




mercoledì 25 giugno 2014

LASAGNA di AMARANTO con carote al curry

Questa è la storia di come una zuppa diventa lasagna....



Sono fortunata perché mio marito mangia tutto, ma tutto tutto! 
Una volta (che rimanga tra di noi) si è mangiato anche la scatoletta di tonno per i cani! 
E un altra volta pure la tavoleta di cioccolato ,sempre per cani! 
Non è che a casa mangiamo male o che noi compriamo a Frida tutte queste "cose", in realtà è che i miei suoceri quando avevano Maggie la viziavano comprandoli queste prelibatezze, non sapendo che poi se le mangiava suo figlio, quando andava a trovarli, perché pensava fossero per umani… ma l'amaranto no!
L'amaranto non lo manda giù! Dal giorno che li ho detto che sono uova di rana… ma io scherzavo ovviamente!
Ma lui quella sensazione di sentire i semini tra i denti non li garba e così mi devo inventare altri modi per infilare l'amaranto nelle pietanze, perché a me piace da matti.
Ho scoperto un sistema per farli chiedere il bis: in strati sottili al forno e farciti… praticamente una lasagna!
L'amaranto, insieme al miglio e la quinoa, li mangio da una decina di anni da quando ho scoperto una intolleranza molto accentuata al frumento e di conseguenza al glutine, in pratica ero pelle ossa e quasi senza capelli, ma per fortuna con il tempo ho rimediato sia con la capigliatura che con i chili… anzi dire che abbondantemente!

Poi ho ricordato, giusto in tempo, che qeusto mese, Flavia di cuocicucidici, nel suo the recipe tionist di giugno ospita la Forno Star della blogosfera e il suo blog Cardamomo&co , una donna grintosissima alla quale voglio molto bene. E chi meglio di lei può capire una intolleranza al glutine? Allora sono andata nel suo blog, dove ci si perde tra tante bontà, e dove sono caduta in ginocchio davanti a quel stupendo piatto di zuppa di amaranto con carote al curry. 
E sono corsa in dispensa a vedere quanto amaranto avevo. 
e adesso vi spiego come una zuppa diventa lasagna….



LASAGNA di AMARANTO
con carote al curry




Ingredienti per 4 persone:
200 gr. di amaranto
600 gr di acqua
sale q.b.
2 uova bio
3 carote grandi
2 patate
1 costa di sedano
1 cipolla
curry (home made*)
parmigiano
olio evo


Lavate l'amaranto per togliere eventuali impurità. Mettete l'acqua in una pentola e quando questa bolle versate l'amaranto, salate e far cuocere per una mezz'oretta, o finche l'acqua si sia evaporata lasciando l'amaranto denso. Fattelo riposare altri 5 minuti a fuoco spento e coprendo la pentola con un coperchio per far gonfiare i semini.
Accendere il forno a 180°. 
In una ciotola grande, sbattere le uova con un pizzico di sale e 3 cucchiai di parmigiano e amalgamarci l'amaranto.
Foderate con della carta da forno una teglia larga (io quelle del ripiano del forno)e ungerla con un filo d'olio. Versateci sopra l'amaranto e con una leccarda coprite tutta la superficie in modo di distribuire bene e il più liscio possibile. Infornare per una 20 di minuti o fino che sopra sarà ben dorato.
Togliete dal forno e fate raffreddare.




Nel frattempo lavate e sbucciate le carote, la cipolla, le patate, il sedano. Tagliare a tocchetti. Mettere dell'olio in una pentola e far soffriggere la cipolla, il sedano e le carote. Quindi aggiungere le patate e un po' d'acqua non superate un dito sopra le verdure) e far cuocere fino a quando non saranno morbide. Salare e aggiustare di sale e curry, quindi trasferire metà delle verdure una ciotola capiente e schiaciatele grossolanamente con la forchetta. L'altra metà passatela nel frullatore e poi unite il tutto e amalgamate bene. 



Dividere lo strato di amaranto in 12 quadrati/retangoli, facendo attenzione a non romperli perché risulteranno un po' delicati. Comporre il piatto appoggiando prima una lastra di amaranto e sopra conditela con le verdure poi un po' di parmigiano e un'altra lastra di amaranto, altro po' di verdure e parmigiano e altra lastra (in totale 3) sopra condire con un cucchiaio di verdure e altro formaggio.


Servire tiepido, ma se lo preferite proprio caldo passateli qualche minuto nel forno.


note:
*Dovuto alla mia allergia al peperoncino, il curry lo faccio io a casa, le spezie che utilizzo di solito sono: semi di cardamomo, semi di coriandolo, semi di senape, cannella in polvere, cumino in polvere, zenzero in polvere, curcuma in polvere (questa volta ho usato la curcuma essiccata in pezzi e l'ho pestata al mortaio)

Ho aggiunto 2 uova bio, perche in questo modo l'amaranto fosse più compato, ma ad ogni caso è meglio lasciarlo dorare bene e farlo raffreddare prima di manipolarlo, perché quando e caldo appena tolto dal forno risulta un pò molle e gommoso, diventando difficile da tagliare.



Con questa ricetta partecipo al contest di Flavia il The recipe-tionist di giugno
dove questa volta è stato Stefania Forno Star ad aprirci le porte e finestre del suo blog Cardamomo&co!








venerdì 14 marzo 2014

Riso INTEGRALE con salsiccia e patate viole

Un giorno intero, l'ho tenuto in ammollo, 24 ore! 
Ma n'è valsa la pena, assolutamente si!
Il riso integrale non è facile di cucinare a modo di risotto, ma io ci ho voluto provare. Nella confezione c'era scritto di lasciare in ammolo un'ora e poi far bollire (ci vogliono minimo 30 minuti) poi scollare e condire a piacere.
Ma io amo complicarmi le cose, e mi sono mesa in testa di fare un risotto chic con un riso integrale... questo e altro per le mie amiche gluten free!!!
E così mi sono portata avanti e l'ho messo a bagno, l'endomani ci avrei pensato a come cucinarlo...


Riso INTEGRALE 
con salsiccia e patate viole



Ingredienti per 4:
300 g di riso integrale (in ammollo da 24 ore)
175 g di salsiccia
3 patate viola
1/2 porro
1/2 gambo di sedano
1 carota grande
brodo vegetale q.b. (io dado home made)
1 cucchiaino di semi di finocchio
sale
olio evo

per le chips di patate viola:
3 patate viola

olio di girasole q.b.
sale

Sbucciare le patate, e tagliarle a fette sotili, tipo chips, io ho usato una mandolina e le ho fate sottili 1 millimetro più o meno. Lavarle in acqua freda un paio di volte e poi lasciare in a mollo una ventina di minuti. Poi asciugarle bene con la carta da cucina e friggere in un pentolino con dell'olio bollente. io le ho fritte un po' alla volta. Scolarle e farle raffreddare su una carta assorbente.

In una pentola capiente soffriggere le verdure trittate (porro, sedano, carota) con dell'olio evo.
Liberare la salsiccia dalla loro pelle e tritarla grossolanamente con la forchetta, poi unirla al soffritto insieme ai semi di finocchio e amalgamare.
Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a dadini. Aggiungere al sofritto e far andare qualche minuto, il tempo di scolare e lavare il riso.
Aggiungere il riso integrale, farlo scaldare per qualche minuto facendolo insaporire e  versare del brodo fino a coprire completamente il riso.
La cottura sarà lunga... fare attenzione a non fare asciugare il brodo aggiungendone a misura questo evapora e il risotto finisce di cuocere.  Ci sono voluti una trentina di minuti, all'incirca, controllare di sale e spegnere la fiamma e lasciare riposare per qualche minuto.
Servire corparso di chips viola.

E va beh... un riso integrale vi può sembrare grezzo, magari poco raffinato, e con la salsiccià poi...!

E invece ...


note:
le patate in questo risotto si sciolgono, questo lo fa diventare morbido e aiuta a mantenerlo compatto se volete darli forma utilizzando un ring.
Certi risotti hanno bisogno di essere mantecati col burro, vi assicuro che a questo non serve.




E ce l'ho fatta... questa ricetta e per le mie amiche del venerdì (fri)Day