Tale e come succede nelle storie raccontate dalle nonne o dalle mamme.
Quelle storie prese da libri vecchi, con le copertine che cadono a pezzi se non fosse per quel gran invento dello scothc, che le tiene assieme!
Mia mamma aveva si uno di quei libri, ereditato da sua mamma, che a sua volta aveva ereditato dalla sua e via dicenda... adesso quel libro ce l'ho io!
Ricordo bene, quando alla sera, mia sorella ed io eravamo già dentro al letto, mia mamma ci leggeva le storie di quel libro, e sapevamo per certo che i racconti sarebbero stati diversi da tutti quelli dagli altri bimbi.
Parlavano di un orto magico e una "caldera di rame" e ogni storia aveva come protagonista un ortaggio magico... ora che sono più grande (un bel pò più grande) ho capito che quel libro magico non era altro che un quaderno di ricette e che la magia esiste ancora in ognuna di loro.
Il riso in ZUCCA
e una matita pazza
-Piccole mie, chiudete gli occhi che la storia è già cominciata!
-Cominciata? E quando?
-Qualche mese fa...quando il nonno Marc piantò i semi di zucca nell'orto magico e questi crescerò così tanto che ci furono zucche da riempire una stanza.
Fu la zia Antonietta a sacrificare il suo letto per fare riposare le zucche, finche non avessero trovato una sistemazione per tutte loro, nelle dispense di tutte le case del paese.
Dopo 5 giorni la zia Antonietta torno ad avere per se la sua stanza, a condizione di tenere a vada l'ultima zucca rimasta.
La zia però, voleva la stanza per lei da sola e così, una mattina, mentre tutti erano al lavoro, decise di preparare lei il pranzo per tutti.
Accese il forno.
Taglio la zucca a fette spesse un centimetro.
"Era buffa quella zucca", pensava, mentre toglieva la buccia delle fette con l'aiuto di un coltello... "Con quel buco al centro sembrano dei piccoli salvagente arancioni!"
Le messe sulla teglia da forno, con un filo di quel olio appena portato dal frantoio e un pizzico di sale e le inforno finche fossero cotte ma facendo attenzione a non bruciarle.
Nel frattempo lavò delle zucchine, sia quelle verdi che quelle gialle. (La zia Antonietta poteva passare delle ore con le mani nell'acqua, lavava qualsiasi cosa, ma non potevi portarla al mare perche vedere tanta acqua, tutta assieme, le faceva stare tanto male che diventava bianca, bianca, e cadeva piegata a terra!)
Le zucchine verdi le tagliò per il lungo a fette sottili quasi come la carta e le grigliò.
Quelle gialle invece, le tagliò a misura fiammiferi e le fecce saltare velocemente in padella.
Poi prese due tazzine di riso e ne fece un risotto semplice, semplice, con del brodo di verdure, perche le verdure in quella casa non mancavano mai! Lo condì con una spruzzata di limone e una noce di burro.
Mancavano pochi minuti perche tornassero i suoi del lavoro, e decise che era arrivato il momento d'impiattare. Così messe a tavola la tovaglia, stirò bene le pieghe con le mani e poi fece un fischio di quelli che possono percepire soltanto i cani... dalla sua scrivania saltellò una matita che volò sul tavolo e in un aprire e chiudere li occhi disegnò la mise en place così fine e perfetta che sembrava un tavolo bandito per le feste!
La zia Antonieta servi la zucca nei finti piati disegnati. Riempi il buco delle fette con un due cucchiai abbondanti di risotto e ci appoggiò le zucchine verdi e quelle gialle.
Senti che salivano le scale... ma la matita sembrava inquieta, qualcosa non andava... si avvicino all'orecchio della zia e le farfuglio qualcosa. Questa corre in frigo e tornò con dei germogli di barbabietola, quello fù il tocco finale.
Si leccarono tutti le ditta e i complimenti non si fecero mancare, ma una volta finito da mangiare ecco che successe il disastro dei disastri, le tovaglie bianche non potrebbero mai tornare ad essere le stesse!!!
..e mamma ci diede la buona notte e spense la luce della bajour.
Con questa ricetta-racconto partecipo alla raccolta del Calendario del Cibo Italiano,
Mai, in quello che fai c’è sempre un po’ di magia. Chissà se quella matita magica ti è stata donata da zia Antonietta.
RispondiEliminaBellissima la tua ricetta e bellissimo quel tocco in più, dal colore purpureo.
Come si fa a non amarti?
RispondiEliminaE quella matita impazzita non sei un po' tu?
Ti adoro, in ogni cosa che fai!
Un abbraccio gigantesco.
La matita nelle mani di una fata può solo creare meraviglie!! Complimenti Mai!!
RispondiEliminaBellissimo racconto. Evviva la matita pazza che ci regala sempre delle magiche creazioni :)
RispondiEliminaMai per me la matita in cucina sarebbe solo un volo pindarici ma per te è la realtà. Come unire la realtà alla fantasia, a te riesce benissimo!!
RispondiEliminaMai per me la matita in cucina sarebbe solo un volo pindarici ma per te è la realtà. Come unire la realtà alla fantasia, a te riesce benissimo!!
RispondiEliminaTi adoro. Tu e la tua matita.
RispondiEliminacome non adorare quella matita che è il prolungamento naturale della tua mano? Grande fiaba/ricetta questa della tua mamma con la zia Antonietta!
RispondiEliminaIo che amo disegnare, non posso che adorare la tua matita magica e questo meraviglioso riso alla zucca.
RispondiEliminaTu e la tua matita magica siete destinate a fare grandi ose, oltre a quelle che fate già. Mi è piaciuta la tua storia ispirata a quelle che vi raccontava la tua mamma sfogliando un libro di ricette. In casa tua la fantasia non è mai mancata :-)
RispondiEliminaP.S. Un ottimo piatto, ricco di verdure con gusti differenti e un risotto semplice ma sicuramente che scalda il cuore
RispondiEliminasei magica tu, hai un carisma che mi ha lasciato stupita quando ti ho vista, le tue ricette super, quindi cosa chiedere di più.
RispondiEliminabaci.
Leggo mentre mi godo il buono vacanza + alto adige www.buonoaltoadige.com
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