domenica 3 giugno 2012

Pollo alle ROSE


Credetemi, in questo periodo ho mangiato tanto pollo e tacchino alle rose come mai in vita mia. Non è che sia un piatto che mangio abitualmente, anzi mai mangiato prima d'ora, ma è tutto grazie a questa fase floreale che si respira nel web, nel mio caso in particolare, devo dire grazie alle (st)renne che ci hanno butta to nel mondo dei petali e profumi ammaglianti di questa strana primavera, che d'altronde se non fosse strana che primavera sarebbe?


Questa che publico è una scommessa contro il tempo (quel poco che ho) e la voglia di presentare una ricetta che ho in mente da giorni per il contest fiorito, e senza glutine, di Stefania di Cardamomo&Co. E in tutto questo provare cercare e chiedere ho imparato un po' di cose:
a) che le rose non si rubano o portano sfiga (almeno in Italia)
b) che sono poche quelle rose non contaminate, sia per vicinanza alle machine, treni, pesticidi, ecc..
c) che esiste qualche negozio che vende fiori eduli, e che sono riuscita trovare i petali di rosa

Ma la scoperta più illuminante sono state le roseline secche, quelle apposta per gli infusi. 
E qui mi si è aperto un cielo! Perché è ovvio che le ho comperate... (due buste)


Quando ho aperto la prima confezione il profumo era così fiorito e pungente che chissà perché mi è venuto in mente l'India... non chiedetemi il perché, anche perché non ci sono mai stata! Sarà la mia voglia di viaggiare o che non vedo l'ora che arrivino le vacanze, ma l'India per adesso, credo che me la sogno e basta… !
Non so cossa può pensare una persona dell'India quando sente parlare di questo "tipo" di ricette, sicuramente lo stesso che penso io quando sento parlare del gazpacho o della paella fatto da uno non nativo del posto… per esempio quando un valtellinese scopre che nei pinzocheri qualcuno ci mette le sotilette! O un genovese che sente dire che nel pesto alla genovese ci mette le noci di pecan... e via dicendo… 
Allora questa ricetta non è indiana, ma ha molto a che vedere. D'altronde i fiori si usavano nelle vivande già prima dell'anno 140 a.C. 
In India e in egitto, e anche nei paesi arabi, i fiori hanno fatto sempre parte di alcune delle loro pietanze.
Ci sono fiori che conosciamo bene che adoperiamo normalmente. Non ci sembra mica strano riempire un fiore di zucca, o pure aromatizzare le torte con acqua di fior di arancio. 
Ma nel Medioevo, per sorpresa mia, lì si che c'era all'ordine del giorno mangiare rose e fiore di ginestra e calendule, e aromatizavano anche l'acqua! Io ci ho aromatizzato anche il sale, più avanti vi dirò come è andato l'esperimento.


Ingredienti:
455 gr. di petto di pollo (un petto intero)
1/2 cipolla (tagliata a lamelle fini)
Una tazzina (tipo quelle del caffè) di petali di roseline secche
2 cucchiai di coco grattugiato desidratato
75 ml. d'acqua bollente
100 ml. di latte intero
una punta di curcuma 
olio extra vergine
sale (rosa delll'Himalaya)

Il primo lavoro è ricavare i petali dell roseline e tenerle da parte. Tagliare La cipola a lamelle molto fini e falre appassire in una casseruola, versarci la punta di curcuma e quando la cipolla è trasparente aggiungere il cocco, amalgamare.
Tagliare a dadi più tosto grossi il peto di pollo e versare nella casseruola. Cuocerelo  versandoci l'acqua bollente e un po' di sale, e quando l'acqua si è evaporata versare il latte e i petali delle rose amalgamare bene e continuare la cottura fino che il latte si sarà ristretto e creato una cremina.
Servire caldo, di sicuro con un riso basmati semplice, io con qualche germoglio di porri.
Gli occhi l'olfatto e sopratutto il gusto, oggi, hanno fatto festa!



Stefania, questa è per te e per il contest di Grazie dei fiori gluten free!!!
(ho fatto la colazione, l'aperitivo e adesso il pranzo, la cena e il dolce le faccio più in là...!)


E anche per il contest fiorito, delle donne multicolor del web, Cinzia di Essenza in cucina e Valentina di My taste for Food




13 commenti:

  1. Mai, ultimamente mi pare che ogni commento pieno di ammirazione continui a ripetersi senza senso, però un senso c'è, credimi... anche questa, come tutte le tue ricette, è veramente magnifica, grazie!

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  2. idea a dir poco raffinata e geniale ma che delizia...bacio simmy

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  3. E adesso vado a cercare anche io quei boccioli essiccati, per fortuna qui ci sono ancora zone in cui si possono raccogliere i fiori tranquillamente, lontano dal traffico e dalla città!
    Una ricetta che è una poesia!

    ciao loredana

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  4. è davvero stupendo..e in bocca al lupo per il contest!!

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  5. citando mia nonna: da mangiare con gli occhi...

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  6. Un tripudio di colori e profumi. Quelle esiccate le ho trovate anch'io, mi servirebbe l'indirizzo del negozio che vende i petali *vivi*....
    Bellissima ricetta, se non gli dico che sono rose, posso tentare a farglielo mangiare anche al Martirio!
    Besos
    Nora

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  7. Mi fai ridere sempre e meno male che ci sei tu, altrimenti bisognerebbe inventarti!
    Bellissimi quei boccioli, io li ho comprati pure ma non erano così integri...
    Anche a me ricorda l'India, ma farò questo piatto pensando alla SPagna! ;)

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  8. Ma quanto è originale questa rocettina, non mi resta che provarla, grazie cara!!!!

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  9. Che insieme di gusti e sapori originali !!! Fiori, spezie, pure il sale " alla moda" ....complimenti !!! Il vasetto con le roselline poi è delizioso!!!!un abbraccio

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  10. Questa ricetta è semplicemente magnifica! :-9
    Pure io ho le roselline essiccate, ma di solito le uso per preparare sciroppi. Proverò anche la tua ricetta, a cui l'aggiunta del cocco aggiunge quella preziosa nota esotica in più!

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  11. sconcertante!!non riesco ad immaginare il gusto del cocco con le quello delle rose secche, devo assolutamente trovarle e provare!!!
    E grazie per tutte le info storiche, molto interessante
    sulle foto sorvolo perchè ormai si sa che sei un'artista!!
    ciao
    Cris

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  12. ehhh! l'avo già commentata, l'avevo già vista!!! Grazie ancora, un bacione a presto!

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  13. un piatto elegante e stupendo, in tutti i suoi aspetti. Mi attira da matti l'accostamento di rosa e cocco...bravissima Mai, come sempre ;)
    un abbraccio, Vale

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