Sempre e quando tu ci creda... a quella donna con gli occhi vendati che sostiene un corno pieno di monete d'oro!
Io per esempio credo nella forza di volontà, nel "volere è potere", nella buona fede della gente e sopratutto nel pensiero laterale!
E poi ho tutto l'oro del mondo nella mia cucina... la CURCUMA!
Per questo dedico questa ricetta a tutte le persone che s'impegnano con tutto il cuore in quello che fanno e perché ci credono veramente. Come tutti quelli che partecipiamo ogni mese all'MTChallenge, a volte pensiamo che non è sfida per noi, che il tempo ci rema contro, o mille altre intoppi, ma poi sentiamo come una scossa di adrenalina, la lampadina ti ci accende nella testa e non importa se sei già a nanna, o in metro, o sotto la doccia. l'idea arriva ed è quella, non ce verso, ci si fa il possibile per portarla a termine e... ohhh... che soddisfazione!
Peccato che questa volta, mi è venuta in mente una ricetta non solo ispirata alla mia terra, ma ben si patriottica! E attenzione, perché gli ingredienti non centrano ma si la forma!
Tutto questo, perché a vincere l'MTC di ottobre, sono stati Monica e Luca di Fotocibiamo (il nome del loro blog parla da solo.. !) E bene, questi due Genovesi ci hanno proposto i Ravioli "co-o tuccu"!
Ecco mi sono detta: "i genovesi non buttano niente, proprio come noi, i catalani che delle pietre ne ricaviamo il pane!" Ed è proprio così e questa volta la nostra coppia genovese ci dimostra come da un pezzo di carne, non tanto pregiata vale a dire tosta, se ne ricava qualcosa di morbido e sublime grazie alla cottura lenta che la farà da padrona in questa sfida su i primi piatti delle feste!!!
Ma visto che quest'anno, le feste di Natale non so dove le passerò, se qua nell'Italia che mi ha adottato o nella mia terra natale, ho voluto un po' mischiarle entrambe.
In realtà potrebbe sembrare un primo fatto con gli abbanzi delle feste... e perché no?
Il bello è trarre del cibo il massimo proffito e il minimo sprecco, come ci insegnano Monica e Luca, e io ci vado a nozze con questo moto!
LINGOTTI di curcuma
ripieni di lentichie nere, patate e mazzancolle
su ragù di cottechino al sugo rosso
ripieni di lentichie nere, patate e mazzancolle
su ragù di cottechino al sugo rosso
Lingotti di curcuma che vengono a significare l'oro, ma anche a simbolizare la bandiera della catalunya, dorata con 4 strisce rosse (la Senyera*)
E con un ripieno simbolo di prosperità e buon augurio, come le lenticchie, il cotechino, e il pure di patate. Che per noi equivale al pesce e a l'uva, trasformandosi in mazzancolle e spumante!
ingredienti per 4
per il ripieno
175 g di lenticchie (peso da crude)
3 foglie d'alloro
200 grami di mazzancole (peso da crude)
1 spicchio d'aglio
1 patata bolita
sale qb
250 g di farina 0
1 uovo (grande)
1 cucchiaio d'olio evo
2 cucchiai d'acqua
2 cucchiaini rasi di curcuma
per il ragù 1 cottechino fresco
1 scalogno
1 carotta
1/2 gambo di sedano
450 g di pelati1 bicchierino di spumante
1 cucchiaino di zucchero
olio evo
sale qb
Il lavoro più lungo, che poi tutto questo lavoro non è... sarebbe la doppia cottura del cotechino. Fatello bollire per 3 ore in abbondante acqua, partendo da freddo. Una volta ben cotto e per tanto sgrassato (anche se dire sgrassato, a un cotechino, mi viene da ridere!) liberatelo dal budello e tagliatelo a pezzettini.
Nel frattempo preparare un soffritto (qui vi si aprirà un mondo) io ho tagliato le verdure molto grossolanamente e soffritto con abbondante olio a fuoco molto dolce e mescolando molto spesso.
Agiungette il cotechino spezzettato e l'alloro e ammalgamatelo al soffritto per qualche minuto. Bagnate con lo spumante, fatte sfumare e aggiungete i pelati. Cuocete per un ora e mezza aggiungendo qualche cucchiaio d'acqua e mescolate spesso per non farlo attaccare. Sarà pronto, quando con il mestolo, non si spapolera il cotecchino diventando una specie di salsa grossolana assieme alle verdure e i pomodori.
Lavatte le lenticchie sotto l'acqua corrente e lessatele con3 foglie d'alloro, partendo da freddo e a fuoco lento. A fine cottura salare.
Pulire le mazzancole, (non buttare i carapaci usateli per una bische o un fumetto) saltatele in padella per qualche secondo con dell'olio insaporito previamente con un spicchio d'aglio e regolate di sale.
In una ciotola mischiate la farina e la curcuma, poi versate su una spianatoia a fontana. aggiungete in centro l'uovo, l'olio e l'acqua e impastate, lavorate la pasta, se serve bagnatevi le mani ogni tanto in modo di tenere la pasta non tropo dura, dipenderà anche della qualità e grandezza dell'uovo. Avvolgete con della pellicola trasparente e fate riposare nel frigo da 30 a 40 minuti.
Stirare la pasta, (io con la macchina) creare delle strisce lunghe 30 cm.i e larghe 8/9 cm. dove distribuirete il ripieno per poi richiudere su di se, sigillando e tagliando il serpentone ottenuto, in tre lingotti. (vedere foto qua sotto)
Cuocere in acqua bollente e salata, quando vengono a gala far cuocere ancora per qualche secondo, prelevarli con una "schiumarola" o mestolo forato, facendo attenzione.
Servire subito e ben caldi su un letto abbondante e fumante di ragù al cotechino.
Con questo primo delle feste partecipo alla sfida di novembre, un MTC molto speciale e gustoso grazie alla scelta dei vincitori del mese scorso Monica e Luca!! Grazie!
E Buone Feste!!
note:
1. di pasta ne è abbanzata un po' (non si butta mica!), abbastanza per due porzioni di tagliatelle! Ecco, non le porzioni alle che siamo abituati il cozzaro ed io... ma quelle più normali.
*La senyera catalana è una delle più antiche di Europa, nata nel secoloIX dalle mani di Guifrè el Pilos, proprio dalla sua mano destra che intingi del suo sangue, quello che li borbotaba della ferita nel cuore, e strisciò lungo il suo scudo dorato e spoglio.
In realtà lascio 5 strisce rose, ma una era quasi inpercepivile, quella de police.