E fanno bene anche i giudici che ci sono ogni messe, con le loro proposte. Perciò questa volta tutto si raddoppia, sia il bene che la bontà della sfida! Si, perché questo mese è speciale visto che i giudici sono aumentati e parliamo di 4 e non 2 mani!
Quelle di Eleonora Colagrosso di Burro e Miele e quelle di Michael Meyer, mani da non sottovalutare, (con o sensa lattice!)
Ma la cosa ancora più magica di questa 54 à sfida è proprio la ricetta, anzi l’ingrediente scelto… Il miele!!!
E con un post come questo non ci si può fare altro che stamparlo, leggerlo e rileggerlo, e goderne tutte le informazioni dei nostri due amici uno a Tel Aviv l'altro a New Delhi!!
E con un post come questo non ci si può fare altro che stamparlo, leggerlo e rileggerlo, e goderne tutte le informazioni dei nostri due amici uno a Tel Aviv l'altro a New Delhi!!
La nostra cucina però, è piena di pietanze con
sapori contrastanti, sopratutto quelli agrodolci, sicuramente
ereditati dall'epoca greco-romana e dal medioevo, dove la necessità di condire e trattare gli alimenti era necessaria in modo di non sprecare nessun tipo di cibo. Ma è questo modo di cucinare tutto "strano" di accostamenti e abbinamenti disparati tra loro, che io adoro. Perciò, se siamo
capaci di impazire con dei calamari ripieni di carne di vitello e
mela, e se cuciniamo la carne con del cioccolato e la
fruta, non è strano che il pesce col miele sia una ricetta molto
abituale a casa, giusto?
D'altronde stiamo parlando di partecipare a una sfida
culinaria, che per me equivale a dire MTC, il che vuol dire che niente è
banale, ma ben si, tutto ha il suo perché e niente va lasciato
al caso, altrimenti non sarebbe l'MTChallegne e non saremmo mai arrivati alla sfida n° 54, con del miele che gronda da tutti gli schermi che ci guardano!
Per quanto riguarda il miele, per una ricetta come questa, (tipica catalana) non ho potuto fare a meno di usare pure il miele di casa, quello che mio zio, e ancora prima mio nonno, raccoglie nei perinei. Questo è un miele di fiori di alta montagna, dove si trovano piccoli arbusti sopratutto di ginestra, e tante piante aromatiche come la camomilla e il rosmarino, e anche se il colore di questo miele è di un ambrato scuro la sua dolcezza e profumo sono incredibili, non smetteresti mai di prenderne una cucchiaino dopo l'altro!
Per quanto riguarda il miele, per una ricetta come questa, (tipica catalana) non ho potuto fare a meno di usare pure il miele di casa, quello che mio zio, e ancora prima mio nonno, raccoglie nei perinei. Questo è un miele di fiori di alta montagna, dove si trovano piccoli arbusti sopratutto di ginestra, e tante piante aromatiche come la camomilla e il rosmarino, e anche se il colore di questo miele è di un ambrato scuro la sua dolcezza e profumo sono incredibili, non smetteresti mai di prenderne una cucchiaino dopo l'altro!
Baccalà croccante al
miele,
su un mare di crema di scarola,
Ingredienti per 2
250 g di baccalà (gia dissalato e privo d'acqua)
5 cucchiai di miele (di fiori di alta montagna)
75 g di farina
15 g di mandorle tostate
9 g di pinoli tostati (un cucchiaio)
olio di girasole (qb per friggere)
mezzo cucchiaino scarso di curcuma
1/2 scarola
1 ciufetto di finocchio
sale
Lavate e spezzettate la escarola e i ciuffetti di finocchio, fateli stufare in una casseruola con un filo d'olio e un aglio, salate e fateli saltare per un paio di minuti, aggiungette mezzo bicchiere d'acqua e cuoceteli col coperchio e a fuoco basso, in modo di approfittare al massimo il vapore e la condensa, ad ogni modo aggiungete ogni tanto, se serve, qualche cucchiaio d'acqua finche saranno morbidi al punto giusto, dopo di che frulatelli fino ad ottenere una crema, mettete da parte tenendola a caldo.
Tagliate il baccalà a tranci (tipo bastoncini ma più grossi sui 4 cm.) e disponeteli in un pentolino con dell'acqua fredda, cuoceteli per pochi minuti e aggiungete del sale. Toglieteli dall'acqua, facendo molta attenzione a non romperli, e lasciateli in uno scolapasta, distanti l'un dell'altra in modo di farli perdere l'acqua, non buttate quella della cottura, vi servirà per l'impasto.
Tamponate il baccalà con della carta da cucina. Versate la farina in una ciotola e infarinatelo, mettetelo da parte.
Mescolate alla farina 3 cucchiai di miele, un pizzico di sale e aggiungete pian piano qualche cucchiaio dell'acqua della cottura del baccalà fino a quando oterrete una pastella liscia e senza grumi, la consistenza giusta è quando al immargerci il baccalà questa ci rimanga ben attaccata e lo copra omogeneamente.
Friggere in abbondante olio bollente e una volta dorati da tutti i latti, appoggiare su della carta assorbente.
in una padelina far tostare per qualche istante le mandorle e pinoli, aggiungere il miele restante e amalgamare, spegnere il fuoco, aggiungere la curcuma e mescolare.
Comporre il piato adagiando il baccalà su qualche cucchiaio di crema di escarola e versare sopra il miele caldo alla curcuma con i pinoli e le mandorle.
note:
1- il baccalà lo compro sotto sale e lo preparo e dissalo a casa per tre motivi: uno perché si conserva di più tempo (io lo tengo sempre in frigo); l'altro perché il prezzo è più basso di quello già lavato e dissalato; e ultima perché sono masochista di natura e le cose comode mi sà che non fanno per me, per molto che ci provo!
2- ringrazio mio zio Ramon, che mi ha regalato del miele stupendo, così ho potuto usarlo per questa ricetta! Nelle foto (qui sotto) siamo a 1.200 metri di altitudine, a Manyanet, molto vicino a dove lui ha gli alberai!
Con questa ricetta partecipo affa sfida n° 54 dell'MTC la più dolce!