Succedeva da piccoli, la notte del 5 di gennaio.
Quando tornavi a casa dopo aver visto la cavalcata dei re magi, ti tremavano le gambe e non riuscivi a prendere sonno pensando che quella stessa notte, i cammelli di Melchiorre, Gaspare e Baldassare sarebbero passati sotto la finestra della tua stanza!
Pensavi di far mente locale a tutte le malefatte infantili di quell'anno... temevi che i re magi le sapessero e non ti lasciassero nessun regalo! Ed è per quello che avevi riempito le scarpe di biscotti e mandarini e le lasciavi fuori la finestra, magari se i cammelli mangiavano bene avevi qualche punto a favore...
Ti chiedevi sempre come facevano questi tre signori, vestiti così sfarzosamente, ad entrare a casa dalla finestra senza fare rumore, ma in fondo tu dormivi profondamente e loro erano magici... ci stà!
L'indomani, ti alzavi di scatto e correvi a chiamare i fratellini. Andavate in sala da pranzo perche di solito era lì dove trovavate i pacchi. Ma a volte, i paggetti cattivelli dei re magi facevano gli scherzi e cambiavano stanza. A volte erano capaci di ristrutturare la sala da pranzo; mobili cambiati di posto, parete di colore diverso, anche sedie nuove! Ma come facevano?
Passavi la mattina a scartare pacchi e giocare come se non avessi mai giocato!
E poi, dopo pranzo, c'era el tortell de reis! Un dolce tipico di quel giorno, il 6 gennaio. E anche quel dolce che precedeva il caffè aveva in serbo una sorpresa... una fava e una figurina di un re nascosti dentro l'impasto di marzapane. A chi toccava la fetta con la fava pagava il tortell, e a chi toccava la figurina era incoronato re per tutto il giorno!
Nella pasta di marzapane non ci ho messo un piccolo re, ma una streghetta!
Indovinate un pò a chi è toccato...
Pasta di marzapane:
150 gr. di farina di mandorle (io ho trittato le manorle finamente)
150 gr. di zucchero a velo
acqua qb
In una fonte mischiare bene lo zucchero e la farina di mandorle. Agiungere pian piano un pò d'acqua con un cucchiaio e amalgamare. Fare attenzione perche un eccesso di acqua vi manderà a monte il marzapane, è meglio metterne poca a la volta. Lavorare l'impasto e formare un cilindro con l'aiuto di un poco di farina sul piano di lavoro. Creare due buchi e nasconderci la fava e la figurina, precedentemente ricoperte di carta stagnola.
Pasta tipo briosce
Primo impasto:
20g di lievito di birra
35 g. d'acqua
75g di farina manitoba
Sciogliere bene il lievito con l'acqua e lasciarlo riposare 5/10 minuti che comincia a gonfiarsi. Aggiungere la farina e impastare fino ad ottenere una massa elastica e omogenea. Lasciare riposare coperto con un panno, in un ambiente caldo (22°) anche dentro il forno spento, fino che raddoppia il suo volume (io mezz'ora).
25 g. di strutto (o burro)
255 g di farina manitoba
3 g di sale
1 uovo per l'impasto
1 uovo per verniciare
scorza di un limone grattugiato (non trattato)
60 ml d'acqua
frutta candita variegata (io ciliegie, pera, arancio e pesca)
zucchero granella
In una fonte capiente mischiare la farina, lo zucchero, il sale, lo strutto, la scorza di limone grattugiata e il uova leggermente sbatute. Cominciare a impastare e versarci piano piano l'acqua fino ad ottenere una massa bella liscia.
A questo punto si aggiunge il primo impasto, già lievitato, e si lavora per altri 10 minuti (anche 15!) Nel caso diventasse appiccicosa alle mani, aggiungere un pò di farina per finire di impastare. Lasciare riposare 20 minuti coperto con un panno e a riguardo di correnti d'aria. Di seguito si stira la massa con un mattarello su una superficie unta con qualche goccia d'olio, tiriamo l'impasto creando un rettangolo di più meno 40 cm. Ci appoggiamo sopra il cilindro di marzapane e lo arrotoliamo dentro l'impasto formando un serpentone che uniremo a forma di ciambella facendo entrare uno stremo dentro l'altro.
Verniciare con l'uovo sbattuto e far lievitare, dentro il forno spento, fino che raddoppia il suo volume (a me 2 ore). Io ho unto un bicchiere con del olio e messo al centro per evitare che si chiudesse il buco. Verniciare di nuovo con l'uovo e decorare con la frutta candita, poi spolvorare con lo zucchero granella e infornare a 215° (a forno già caldo) per 25 minuti fino che è bello dorato.
Ma prima di far le fette e di obbligo leggere una piccola poesia...:
Si la fava tu hi has trobat. Si la fava hai trovato,
paga el tortell sense recança paga la ciambella senza fare storie
i no perdis l'esperança e non perdere la speranza
seràs un ser afortunat. sarai un tipo fortunato
I si t'hi surt la figureta E se ti tocca la figurina
no et quedarà més remei non ti rimane altro
que ser coronat com a Rei che essere incoronato Re
d'aquesta festa distreta. di questa festa birichina
Tradició, sana alegria; Tradizione, sana allegria;
formen en la taula anell, formano nel tavolo l'anello
i mengem tan bon tortell e mangiamo tan buona ciambella
en pau i franca harmonia. in pace e sincera armonia
...adesso sì, si mangia! A te cosa è tocatto? La favaaaaaaaaa!
Questa e dedicata a mia mamma, lei era la regina più magica che ci sia mai stata, arredatrice improvvisata in quella notte del 5 gennaio, la sua mente vispa e sognatrice ci faceva sentire speciali quando il sole spuntava e scoprivamo i regali... e lei rideva con gli occhi.