venerdì 28 ottobre 2011

Il BIGNE' {di Darwin...}



De nocche, todos los gatos son pardos quanto è vero! 
Di notte tutti i gatti sono tigrati, c'è poca differenza tra loro. No è succeso lo stesso per le mie  "palline" anche se sono nate di notte, boglio bene a tutte loro senza distinzioni.
"Palline", ormai non posso chiamarle in nessun altro modo, questo è un nomignolo nato mentre si instaurava un grande legame tra di noi: io seduta per terra, davanti al forno, per controllare la loro crescita, con il mac sulle ginocchie e chatando con dei pazzi scatenati, amanti di cucina, che poi saggiamente andavano a fare la nanna, anche perché ormai erano le tre del mattino!!!
Ecco, questa esperienza è stato per me l'evoluzione del Bignè, come per Darwin è stata l'evoluzione dell'uomo… va beh…! magari non proprio così ma…




Che ci posso fare? Mi piace stare in cucina anche ad alte ore della mattinata, perché a volte dormire mi sembra uno spreco di tempo e perché le ore di luce stano diminuendo, a posta, per farmi arrabbiare! Non sopporto fare foto di cibo con luce artificiale, (quando mi sarà venuto in mente, di mettere tutte le lampadine di casa con luce calda?… un misero neon bianco no, è? Ne anche in bagno!)
Così, quando ho concluso le "Palline", è arrivato il momento della foto: mi sono vista con in mano la luce del comodino mentre con l'altra scattavo la foto, meno male del cavalletto! A punto, il cavalletto, ormai fisso vicino al tavolo e devo dire che con la casa piccola che ci ritroviamo, è un pò ingombrante… anche se a volte funge di apendino…
Allora, verso le 3.15 della mattinata i bignè per l'MTC  , proposti da Stefania , sono usciti dal forno ed erano quelli giusti, lo sapevo, si vedeva, belli cicciotti e dorati, un amore!
Ma non sarebbero andati in tavola così, no, questa volta il gioco li voleva riempiti e bagnati o coperti di una glassa. Ma questo non mi ha spaventato, la idea mi girava in testa da giorni:
dentro crema catalana come si faceva a casa e anche se dalle mie parti non li ho visto mai coperti sopra e ho pensato a una glassa semplice e logica, che accentuasi la crema catalana che c'era all'interno, zucchero e cannella.




Ma poi anche la copertura si è evoluta, e vale a dire che con tutte le "palline" che ho sfornato ho deciso di provare anche con il cioccolato fondente (molto fondente) ma senza rinunciare al pizzico di cannella.


Come sono venuti? Meglio chiedere a chi li ha mangiati: Claudia, Magda, Renata, Carlo e David, Rossana e Rosanna, Paola e Chiara, Dalila, Giulio e Giacomo... infine, tutto l'ufficio e anche i nostri amici Roberta e Claudio! Quanto è bella questa cosa, un dolce che puoi offrire a così tante persone! Mi è piaciuto tanto questa cosa.
E niente non mi prolungo di più, soltanto dirvi che mezza dozzina li ho mangiato io farciti con pate di funghi porcini e melanzana... eeee.... fare le 4 del mattino porta fame!







Ingredienti:


Bignè
185 gr di acqua
25 gr di latte intero
165 gr di burro
175 gr di farina 0
270 gr di uova intere (io 5)
1 pizzico di sale

In un pentolino capiente, sciogliere il burro a pezzettini nell'acqua con il pizzico di sale badando a non fare bollire l'acqua mentre si sciglie il burro. Versare la farina di un colpo, già setacciata. Lasciare cuocere un pò in modo che si asciughi.
Trasferire in una fonte (o planetaria) e girare in modo di raffreddare l'impasto. Aggiungere le uova, uno a uno, tenendo conto di amalgamare bene tra un altro.
Ungere una placa da forno, ma senza carta perche questa non permete che il bignè si gonfi com'é dovuto. Riempire una manica pasticciera con il composto e formare delle "palline" abastanza separate dall'altra e infornare. Il forno deve essere già caldo a 220° e cuocer per 10/15 minuti, e poi altri 20 con il forno un filo aperto, nel mio caso non è un forno ventilato ma uno tradizionale, così ho messo un cucchiaio come palanca... vedete le spiegazioni di Stefania Profumi e Sapori !




Crema catalana
1/2 litro di latte intero
200 g di zucchero
3 rossi d'uovo
Corteccia di 1/2 limone
un pezzettino di stecca di cannella
30 gr. di amido o maizena
In un pentolino versare il latte, lo zucchero, la stecca di cannella e la scorza di limone portare fino al punto di ebollizione e versarci i rossi di uovo con l'amido o la maizena sciolti in qualche dito di latte freddo. Versare piano girando con un cucchiaio di legno. Quando stia per bollire ritirare dal fuoco per qualche secondo, sempre girando. Rimettere sui forneli e farla addensare. Ritirare dal fuoco e far raffreddare. 
Una volta fredda riempire la manica pasticciera e uno a uno riempire tutti i bignè


Glassa bianca
175 gr. di zucchero velo
2/3 cucchiai d'acqua 
un pizzico di cannella
Sciogliere lo zucchero a velo con l'acqua fino che diventa una salsa bianca, aggiungere il pizzico di cannella e amalgamare energicamente
Prendere i bignè già riempiti e immergerli (la parte superiore) per poi posizionarli in forma piramidale, uno sopra l'altro.


Glassa cioccolatossa
150 gr. di cioccolato (88%) 
un pizzico di cannella
Sciogliere il cioccolato a bagno maria e una volta sciolto aggiungere un pizzico di cannella e amalgamare.
Prendere i bignè già riempiti e immergerli (la parte superiore) per poi posizionarli in forma piramidale, uno sopra l'altro.






..ecco che mi stavo dimenticando il banner...! Scherzo... Daniela e Alessandra, donne del MTC e Stefania di Profumi e Sapori , tremenda sfida anche questa, vi presento i miei Bigne alla Darwin (più o meno...)







giovedì 27 ottobre 2011

BARCELONA {Barça, Barcino}

...e fece le valigie e parti verso la sua terra natale, a srotolarsi i nodi, dai capelli e dal cervello. Ormai erano tropi, troppi nodi... E sbarcò a Barcelona e s'incamminò verso il mare, lungo Las Ramblas, dopo aver bevuto un sorso di acqua, nella font de Canelletes. 

(La legenda dice, che Barcelona, anticamente chiamata Barcino, fu fundata da Amilcare Barca, il padre di Annibale, ma è soltanto una legenda, credo...
ma non è l'unica legenda perche c'è anche quella della font de Caneletes , dicono che si bebes da detta fontana tornerai di sicuro, presto a Barcelona)





Il percorso fu lo stesso, quello di tanti anni fa, soltanto con una piccola differenza, prima in testa non c'erano i nodi ma la spensierata. Adesso anche carica con la valigia e la camera fotografica, scende Las Ramblas fino a fermarsi in quel merabiglioso mondo colorato e profumato della Boqueria. Li poteva passare ore! 









Visitò le sue bancarelle preferite, anche perche il tempo a disposizione non era quello di un "tempo fà"... fecce un paio di acquisti uno pensando a suo nonno (dei fichi coll de dama ), l'altro pensando a lei (dei gingols ) perche c'è un detto in catalano che dice: "més content que un ginjol"  più contento di una giuggiola!

(invece del mercato della Boqueria, uno dei migliori d'Europa, se ne parla già dal 1217, comincio come mercato ambulante quando pescatori, commercianti di specie, di carni e ortaggi provenienti dei centri abitati limitrofi, piantavono i loro tavoli per esibire e vendere la loro merce)




e continuò a scendere Las Ramblas direzione: il mare, il porto. Obiettivo: quella panchina di legno e quella gofra al ciocolato fondente!  Tempo mite, se pensiamo che è un giovedì di fine ottobre alle 6 del pomeriggio!
Ed è un piacere sedersi sopra l'acqua con il mare che ti dondola e i gabbiani che svolazzano sopra le imbarcazioni, relax totale, alla faccia dei pensieri! 


(Colombo ... ai Cristofol Colom! Tutti ti vogliono adesso; tutti ti riconoscono come figlio prediletto adesso... ma in realtà i dubbi ci sono ancora e ci saranno!
Come le gaufre , la stessa identica cosa. La sua origine dicono sia greca, i francesi la fanno sua e pure i tedeschi, ma anche in Italia c'è e viene chiamata "wafer"... ma il più bello è che ho scoperto, qualche tempo fa, collaborando con l'ufficio Belga per il turismo di Bruxelles e la Vallonia , che le gaufre sono belga! Ecco, il Belgio è un posto da scoprire! Pure le patatine fritte le hanno inventato loro, hai capito questi belga? E sono maestri della birra, per non parlare del cioccolato! Poi vai a vedere, e in Belgio ci sonno tanti emigrati italiani, ecco tutta questa passione per il cibo...)




Ma poi si fa tardi e le luci delle strade si acendono. E' ora di tornare a casa, il cielo e blu scuro e i grovigli di pensieri si sono allentati... ma dal parrucchiere? Domani, a quello ci penso domani...

...dimenticavo El Liceu!!! E non, questa non me la sarei perdonata! Il Liceo, per capirci, e uno dei teatri lirici in attivo più antichi di Europa, e il bello è che fanno degli spetacoli per i più piccoli! Poi a pochi passi, sotto quei archi decorati da toglier il fiato e simbolo del modernismo catalano, si trova El Palau de la Musica, il quale è stato dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità!

martedì 18 ottobre 2011

fior di polenta ai NOCI e FUNGHI

Questo è il primo fiore che è entrato in casa questo inverno! Profumato e colorato, ma è durato poco... il tempo di portarlo a tavola! 
Devo dire però, che mio marito non è amante della polenta (è tarantino) ma anche così il fiore non ha avuto scampo, nel piatto non c'era neanche il minino segno di cremina ne noci ne niente. Beh si, magari qualche briciola di noce, scampata in un angolo del piatto, ma solo perche questa volta non era rotondo ma quadrato, se no...






per 4 fiorelini:
200 g. di polenta (istantanea)
100 g. di noci
30 g. di funghi porcini secchi
150 g. di champignon 
50 g. di parmigiano
50 g. di fontina
100 ml. di latte
una noce di burro
sale
olio extra vergine




Prima di tutto mettere a bagno i funghi secchi in acqua calda, per mezz'ora.
Lavare i champignon e tagliarli a lamelle. Scaldare la padella con l'olio e versare i funghi, anche quelli porcini una volta scolati e strizzati e cuocerli, controllando il sale. Tenere da parte l'acqua del ammollo. 
Far sciogliere i formaggi con mezza noce di burro e il latte. Quando sono sciolti e si è creato una cremina versare le noci, previamente tritate, lasciando intero qualche gherlino per decorare, amalgamare e ritirare del fuoco. 
Preparare la polenta secondo le istruzioni della confezione tenendo in conto di aggiungere all'acqua il liquido dei porcini, poi a fine cottura, aggiungere l'altra metà del burro. 
A questo punto controllare i funghi che saranno pronti. Preparare il ring o copa pasta a forma di fiore, riempirne metà con la polenta, poi un strato di funghi e poi ancora un'altro di polenta, livellare e togliere la formina. Versare adagio la crema di noci e formaggio e guarnire con un gherlino di noce sopra.






Funghi dello zio Ramon, presi vicino ai Pirinei! Porcini essiccati che da noi si chiamano "Ceps".









e porgo questo fiore, un pò invernale, al contest di Ambra del Gattoghiotto con la sua "Piccola bottega di campagna "


mercoledì 12 ottobre 2011

Involtini SALVIA e olive

E' un periodo che arrotolo tutto... avvolgo qualsiasi cosa, non soltanto cibo! 
Anche i calzini nei cassetti, gli asciugamani, le buste di plastica che prima piegavo a triangoli... ma avvolgo anche i pensieri, quelli che ultimamente si accumulano dentro la mia testa, li arrotolo così bene in modo di non prendere tropo spazio ai bei ricordi e alle cose semplici e genuine, che a volte però, sono difficili da trovare. Chissà il perchè di tutto questo arrotolamento, voglio pensare che tutto ciò sia dovuto al cambio di stagione, e al fatto che mi sento un pò "troppo" stanca.
Così ho dato il via a tutta una "prole" di ricette arrotolate, la prima è stata un rotolo di verdure che non sono riuscita a fotografare perche non ero di umore e perche dopo diversi assaggini dagli amici ne è rimasto ben poco, ed è proprio da lui è partito tutto. Poi c'e stato un Braç de gitano (dolce catalano) che non è venuto un gran che bene... e la saga continua con le spirali di tachino e fichi !
E adesso tocca agli involtini comparire nel mio blog, perche vi sembrera pure stranno ma non li avevo mai fatti! E' da mesi che li ho in mente, dal giorno che sono andata a casa di Manu e Fede, per la dimostrazione del suo bimbi, e tra altre cose abbiamo fatto questi involtini. Ho pensato che erano facili da fare e molto "sfiziooooosi"!



Adesso che è passato più di un mese mi trovo con davanti queste fetine di carne, pronte ad arrotolare, e non so cosa metterci dentro! Ma come è logico, in noi tutti, c'è una cosa che si chiama inventiva, e si sei capace di ascoltarla e fai attenzione al intuito puoi fare di tutto!
Ed ho improvvisato, con un risultato direi piuttosto favorevole: 
involtini due volte a settimana, a richiesta dell'uomo di casa!
(speriamo che si stufa presto pero...!)

Dimenticavo, preparate delle fette di pane perche...
...per questi 8 involtini:

8 fettine (estracetti di vitello)
1 zucchina, grande o due piccole
8 foglie di salvia
8 olive nere denocciolate
4 fette di speck
50 g. di parmigiano (un pezzetto)
1 spicchio d'aglio
300 g. di pomodori pelati o a dadini

cucchiaino di zucchero di canna
olio extra vergine
sale



Lavare la salvia e la zucchina, asciugarle e versare nel robot insieme alle olive e il formaggio e tritare. Stendere le fettine, pichiettarle per allargarle un pò, salarle se preferite ma poco, (il ripieno è già saporito), appoggiarci mezza fetta di speck e sopra una parte del preparato tritato estendendolo su tutta la fettina di carne. Arrotolare e chiudere con due stuzzicadenti. 
Saltare in padella con dell'olio, girandoli, quando sono cotti (bastano pochi minuti) versare il pomodoro a dadini o i pelati dopo averli schiacciato bene con una forchetta. Aggiungere al sugo un pizzico di sale e ammalgamere, un cucchiaino di zucchero e amalgamare di nuovo. Lasciar cuocere e fare addensare il pomodoro insieme agli involtini, questi si ammorbidiscono e insaporiscano con il sughetto... !





ve lo avevo detto: preparate delle fette di pane...!









martedì 11 ottobre 2011

Giganti e draghi per condire un POLLO con SCAMPI ed è... {WHATYOULOVE}

...sul serio! In Catalunya, ci sono giganti e draghi che sputano fuoco, gente che si arrampica per costruire torri umane e d'altri che danzano a colpo di bastone (e tra questo gruppo ci sono io) poi ci sono tante altre danze e balli tradizionali che non si contano con le ditta delle mani!

Questo succede di state... ed è succeso proprio d'estate quando tornando dalle vacanze mi hanno proposto di scrivere un articolo per whatyoulove  passioni in movimento 
E non ho potuto fare a meno di raccontare le feste non che vacanze passate lì, e come no... qualche ricetta tipica! Se vi va fatevi un girò qui e scoprite un pò della mia terra









 


sabato 8 ottobre 2011

Spirali di tacchino e fichi {GLUTEN FREE!}

In realtà li volevo chiamare rotoli free, perche inizialmente lo erano, ma poi una volta fatti a fette le spirali hano presso il sopravento, e poi, "rotoli free" non è un gran che come titolo... 
ma tutto è venuto così, veloce, pensando alle mie radici catalane dove la carne si cucina con la frutta e il cioccolato, e il pesce ci cucina con il miele o con...  ma lasciamo stare, magari per il prossimo post al baccalà!
E dico veloce perche ci vuole poco, gli ingredienti sono semplici e pure la sua preparazione, va beh che le foto non sono il massimo perche alle 8 di sera la luce non c'è e tutti i fari e lampadine di casa non bastano! 
Credetemi, quando ieri sono uscita dall'ufficio alle 18.15 (cosa strana perche di solito faccio molto più tardi) ho presso i mezzi, poi il treno e finalmente arrivo a casa, la cosa che più mi ha disturbato è stato il buio, il cielo azzurro/nero e quell'aria ghiacciata. A fine preparazione del piatto il buio era diventato notte! In fatti! 
Ma si fa quel che si può, e come sono testarda sono andata avanti ed ecco le mie spirali di tacchino gluten free! Fatte a posta per il contest di Stefania di Cardamomo&co. elle (st)renne della "spiga"...!




spirali per due:


2 fette di tacchino (crudo)
2 fichi (+altri 2 per decorare)
2 mele 
40 g. di porro tritato 
sale (fiocchi di sale affumicato del Cipro)
olio extra vergine 
3 cucchiai di brandy 
rosmarino
spago da cucina




Stendere le fette di tacchino e addobbarle con il picchia carne, allargandole un pò e salare.
Lavare i fichi e le mele e pelarli entrambi. Tagliare a rondelle i fichi e posizionarli sopra le due fette. Grattugiare una mela e distribuirla sopra i fichi, arrotolare e fermare con lo spago con qualche rametto di rosmarino, non vi spaventate vi prometto che ci vuole poco !
In una padella con dell'olio dorare i rotoli, una volta dorati versare il porro, coprire con il coperchio 4 o 5 minuti, il tempo di grattugiare l'altra mela, versarla nella padella aggiungendo un pizzico di sale e amalgamare, aggiungere il brandy e farlo sfumare. 
A questo punto mettere a parte i rotoli mentre si ammorbidisce la mela, altri 4/5 minuti e poi passare nel minipimer per ottenerne una salsa di accompagnamento. Versarla calda sul piatto e adagiare sopra le spirali di tacchino. Decorare magari con un bel fico aperto in 4 e un rametto di rosmarino...




Per Stefania di Cardamomo&co. e il suo contest delle (st)renne Gluten Free 








Questo post è anche per Roberta e Vania, (che so che mi leggono), due amiche celiache, che non si fanno problemi ne anche quando andiamo a cena al giapponese, loro si portano da casa la loro soya, brave! Ma prima o poi, lo spero, anche nei ristoranti certi codimenti ci saranno anche con la "spiga" gluten free!!!!

martedì 4 ottobre 2011

CROCHETTE di nasello


Sabato è stato un bel giorno di sole, e anche se il calendario dice che siamo l'1 d'ottobre fuori fa caldo e sembra una giornata di quelle di asciugamano e spiaggia! 
Deciso, si mangia in terrazzo, oggi un pò di mare in tavola: di primo polpette di nasello e di secondo ceci neri con mazzancolle! 
Ma cominciamo dal primo, e si, anche perche è durato poco! Le crochette, si sà, sono famiglia delle polpette, di conseguenza e a tavola durano il tempo di appoggiarci il piatto. 
Ma c'è anche un altro fatto ancora più curioso a mio parare, ed è che mentre a tavola spariscono in fretta, mentre le frigo e appoggio nel piatto pariscono pure ma lo fanno lentamente... mah! Una, due al massimo le ho assaggiato io, sapete... una per comprovare la sapidità, l'altra la consistenza... ma le altre? Le altre che ero convinta di aver già cotto? 
Frida mi guarda con occhi dolci dall'altra parte dalla zanzariera, lei non è stata, Leo a avanti e indietro apparecchiando la tavola, con la bocca piena... svelato l'arcano, ecco perche da 17 polpette ne sono rimaste 11! E con questa, di ricette con il baccalà ne sono rimaste 362!


per 17/18 polpette:
3 patate medie
400 gr. di filetto di nasello 
3 uova
50 gr. di parmigiano grattugiato
pane grattato
olio estra vergine d'oliva
1/2 aglio
prezzemolo
sale 
pepe
Prendere le patate e sbucciarle, farle a pezzi e lessatele in abbondante acqua salata. Quando sono cotte scolarle e schiacciarle con il passapatate e mettere da parte in una scodella.
Pulire il pesce dalle spine, anche se il filetto di nasello ne ha poche. In una padella fare insaporire dell'olio con un aglio e quando questo è dorato toglierlo e cuocerci il pesce sminuzzato, bastano pochi minuti. Spegnere il fuoco e condire con del prezzemolo e versare insieme alle patate. Aggiungere 2 uova, il formaggio, un pizzico di pepe e amalgamare.
Preparate due piatti fondi, in uno versare il pane grattato e nel altro sbatteteci l'uovo rimasto.
Lasciar riposare l'impasto mezz'ora nel frigo. Poi prepararci delle palline poco più grandi di una noce, passarle prima nell'uovo, poi nel pane grattato.
*Friggerle in abbondante olio bollente, in un pentolino o padella piccoli di bordi alti in modo d'immergerle completamente ed avere una cottura omogenea. Appoggiare su della carta assorbente.
Accompagnate da una bella insalata e un calice di vino rosato ben fresco!


Se volete, potete fare una doppia impanatura, le crochette vengono più consistenti all'esterno; dovrete soltanto allungare l'uovo con un pò di latte e ripetere: di nuovo passare nell'uovo e poi ancora nel pane grattato e friggere. 

*Per non bruciare l'olio provate a mettere 3 stuzzicadenti dentro il pentolino/padella mentre friggete.